La diga di Mercatale e le aree di esondazione naturale salvano Pesaro dalla tracimazione del Foglia.

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24 febbraio 2018

PESARO – E’ stata una notte trascorsa in bianco, all’insegna della massima allerta, quella tra venerdì e sabato. La violenta perturbazione, che negli ultimi giorni ha riversato al suolo consistenti quantità di pioggia, ha tenuto tutti mobilitati per governare il sorvegliato speciale: il fiume Foglia.
lago-mercatale-05Autorità idraulica e Protezione civile regionale, in perfetta sinergia col Consorzio di Bonifica, hanno affrontato quella che è stata una piena davvero importante e che avrebbe potuto inondare diversi quartieri di Pesaro.
“Abbiamo accumulato nel momento di picco 50/60 mc/s dalle 19 di ieri sera alle 3 di questa mattina e invasato nella diga circa 2 milioni di metri cubi – fanno sapere dal Consorzio di Bonifica – per evitare che il Foglia tracimasse dagli argini a Pesaro e nelle altre importanti località lungo il suo corso”.
Altrettanto strategiche le aree di laminazione naturale nei pressi del Galoppatoio, che hanno poi svolto un ruolo egregio di mitigazione dello scarico sul fiume, accumulando oltre 500.000 metri cubi d’acqua.
Mario Smargiasso, dirigente della difesa del suolo della Regione Marche, non nasconde la sua soddisfazione: “La tensione è stata massima, ma questo è un lavoro che richiede nervi saldi, restare svegli una notte per far dormire tranquilla una città è gratificante ed è davvero importante che Regione e Consorzio abbiano operato all’unisono”.
Il presidente della Regione Luca Ceriscioli e l’assessore Angelo Sciapichetti hanno voluto essere costantemente informati dell’evoluzione della perturbazione che ha colpito più duramente il Nord delle Marche ed entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per l’operato delle forze in campo.
“Quando ho assunto l’assessorato, abbiamo trovato una dotazione finanziaria di 500.000 euro per tutta la regione: una vergogna – dichiara Sciapichetti -. Il lavoro fatto sulla difesa del suolo dal presidente e dal sottoscritto ha portato a diversi milioni già trasferiti agli uffici periferici per la manutenzione ordinaria ed ad una dotazione finanziaria per la lotta al dissesto con gli accordi con il Governo di circa 50 milioni di euro, oltre la previsione dei fondi per il terremoto. Ora dobbiamo passare alla esecuzione delle opere”.
Nel frattempo il fiume sta tornando alla normalità, ma un’altra sfida è dietro l’angolo: dopo il Burian, lo scioglimento delle nevi.
Sorride il custode della diga, Pietro Geri : “sistemeremo anche la neve” e va a farsi una doccia dopo la notte insonne, stanco ma felice del risultato del lavoro svolto.

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