di Redazione
23 gennaio 2018
PESARO – Un’operazione di contrasto al lavoro sommerso finalizzato alla tutela della salute è stata svolta la settimana scorsa dal Nucleo provinciale Carabinieri Ispettorato del Lavoro assieme alla Compagnia di Pesaro e ai Nas di Ancona. L’attività ha permesso di evitare che della carne non tracciata finisse nei mercati. E non solo in quelli locali.
Una vicenda scaturita da un posto di blocco stradale effettuato dai Carabinieri di Montecchio grazie al quale è stata rinvenuta della carne suina nel cofano posteriore dell’autovettura di un lavoratore italiano che è risultato impiegato in nero. L’attività di indagine nei giorni successivi ha consentito all’Ispettorato del Lavoro di individuare il luogo di lavorazione della carne. Luogo in cui i tre lavoratori presenti (compreso il conducente della sopra citata vettura) sono risultati in nero.
L’attività è proseguita per individuare i canali di vendita e ha accertato, grazie al supporto dei Nas di Ancona, il fatto che la carne non fosse tracciata e che proveniva da un laboratorio privo di alcuna autorizzazione sanitari e dunque illegalmente venduta nelle macellerie.
Sono stati sequestrati 17 chili di carne ed è stata contestata una sanzione di 3500 euro per omessa rintracciabilità e omessa procedura di autocontrollo. Dulcis in fundo: i Carabinieri sono tornati nel laboratorio in questione per sequestrare anche la carne presente all’interno e sorprendentemente hanno trovato i lavoratori ancora attivi nonostante la sospensione per lavoro nero impartita nei giorni precedenti. Motivo per cui il titolare è stato deferito alla Procura della Repubblica per non aver ottemperato al provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. La successiva ispezione ha portato al sequestro di 18 suini congelati interi, di altri 12 non congelati per un valore di 35mila euro. Con l’aggiunta di un’altra contravvenzione da 17mila euro.
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