di Redazione
4 dicembre 2017
Se l’Unet E-Work Busto Arsizio è, dopo 9 giornate, la “squadra più sorprendente” della serie A1, non ci sono dubbi che la “rivelazione della stagione” sia la myCicero Pesaro.
Busto Arsizio ha fatto sempre punti – come Conegliano e Novara che la precedono nella classifica – e inoltre propone una bella pallavolo: “La classifica rispecchia il lavoro in palestra” ha commentato Marco Mencarelli, allenatore umbro di Urbino oggi sulla panchina lombarda, dopo il 3-0 alle “locas”.
C’è una classifica che non rispecchia i valori emersi nel girone d’andata. E’ la classifica che riguarda la partecipazione alle dirette di Rai Sport.
Diciamo la verità, con tutto il rispetto per le altre undici squadre, ci sembra strano, anzi incomprensibile, assolutamente ingiustificabile, che ci siano società, e quindi sponsor, che hanno avuto 4 presenze, altre almeno tre, qualcuna due, una sola ferma a una, mentre Pesaro mai è stata ospite dei sabati sera di Rai Sport.
Che le Marche non piacciano alle telecamere Rai? Filottrano e Pesaro rappresentano due squadre e altrettante società su dodici partecipanti alla serie A1. Sono il 16 per 100 a cui è stata offerta 1 presenza su 24, pari allo 0,04166 per 100.
Perché?
Lo chiediamo a chi – operante in Lega Pallavolo Serie A Femminile – non risponde alle domande sugli abbonamenti a Lvf.tv, a chi si lamenta degli articoli di www.pu24.it
E’ una scelta societaria in attesa di mostrare un nuovo sponsor, magari con la promessa di almeno due-tre passaggi televisivi nel ritorno?
Vero che ognuno è padrone di fare quel che gli pare con i propri soldi e con quelli degli sponsor, ma la classifica delle partecipazioni televisive alla fine del girone d’andata – già nota la programmazione delle ultime due giornate – è la seguente:
Busto Arsizio 4
Casalmaggiore, Novara e Scandicci 3
Bergamo, Conegliano, Legnano e Monza 2
Modena e Filottrano 1
Pesaro 0
Sottolineato questo aspetto, è doveroso raccontare che i passaggi televisivi su Rai Sport sono da… “eravamo quattro amici al bar”.
I dati Auditel – società nata per rilevare gli ascolti soprattutto ai fini della raccolta pubblicitaria – sono sconfortanti.
Se si entra nel sito web auditel.it si è informati che “I dati di ascolto rilevati, nella loro versione completa, sono disponibili, a pagamento, a chiunque ne faccia richiesta.
Accontentiamoci delle fasce orarie riguardanti Rai Sport, che nel digitale (canale 57) e nella piattaforma satellitare di Sky (canale 227) trasmette il campionato di pallavolo femminile. Da tempo non esistono più il 58 e il 228.
Per quanto riguarda l’anno in corso, le sintesi di Auditel sono disponibili fino al 9 settembre.
Così, per ipotizzare cifre che non dovrebbero essere lontane dalla realtà, tenendo presente che si tratta di medie, quindi potrebbe esserci chi mangia un pollo intero e chi neppure un grammo, abbiamo preso in esame il campionato 2016/17.
Dal 15 ottobre – 1^ giornata – al 26 dicembre – ultima d’andata – la pallavolo femminile è stata trasmessa undici volte sulle frequenze di Rai Sport, che allora era diviso in due canali (1 e 2).
Telecamere di mamma Rai accese sulla prima giornata per la sfida tra le campionesse italiane dell’Imoco Conegliano e la Savino Del Bene Scandicci. Purtroppo, il sito della Lega Pallavolo Serie A Femminile scrive – genericamente – Rai Sport Hd.
Ipotizziamo che le prime due giornate siano andate su Rai Sport 1 che dalle ore 20,30 alle 22,30 ha totalizzato 49.079 spettatori, con uno share dello 0,19, perché Rai Sport 2 si è fermato a 21.780 con 0,08 di share; è la media registrata nell’orario delle dirette.
Nel periodo dal 30 ottobre al 3 dicembre, cinque le partite trasmesse.
Fossero andate su Rai Sport 1, share dello 0,36% per 95.005 spettatori. Nella malaugurata ipotesi le avesse trasmesse Rai Sport 2, appena 32.555 appassionati e share dello 0,16%.
Dal 4 al 31 dicembre, 5 gare in diretta alle ore 20,30, una – quella del 26, festività di Santo Stefano – alle ore 16.
Sembra impossibile, ma hanno fatto meglio le partite di sera totalizzando 62.561 spettatori e uno share dello 0,25 su RS1 e 29.827 spettatori e 0,12 di share su RS2. La media registrata nella fascia dalle ore 15 alle 18 è di 31.394 spettatori e 0,24 di share su RS1 e 18.424 e 0,14 su RS2.
In gennaio 2017, tre partite con 47.663 spettatori medi e 0,18 di share su RS1; 28.869 e 0,11 su RS2.
In febbraio, 5 gare: 4 in diretta alle 20,30, 1 in differita alle 23,30. Ebbene, lo share maggiore è di quest’ultima con lo 0,22 per 28.505 spettatori su RS1 e 18,895 e 0,15 su RS2, perché la prima fascia serale ha prodotto sì 54.164 spettatori su RS1, ma con uno share dello 0,20; mentre su RS2 registrati 33.038 spettatori e 0,12 di share.
Anche nelle tre gare di marzo dati che confermano le difficoltà oggettive per gli sport che non siano calcio, automobilismo e motociclismo, o le finali olimpiche o campionati mondiali, ma sui canali generalisti.
La partita dell’11 marzo se trasmessa in differita alle ore 23 su RS1 è stata seguita mediamente da 21.067 spettatori con lo 0,17 di share; fosse andata su RS2 avrebbe fatto meglio – si fa per dire – 33.187 e 0,27. Le altre giocate il 18 e il 25 marzo hanno questi dati Auditel: su RS1 38.792 e 015; su RS2 50.519 e 0,19.
Come si può notare, sono numeri da prefisso telefonico.
Non è con i passaggi televisivi che si cattura l’interesse degli sponsor. Servirebbe ben altro.
La lettura dell’ultimo numero di Prima Comunicazione, il mensile che racconta il mondo dell’informazione, è illuminante sul mondo della pallavolo femminile e sugli sponsor che la sostengono: sono tutti legati al territorio.
Igor Gorgonzola: ha sede a Cameri, in provincia di Novara, ed è legatissima alla società presieduta da Suor Giovanna Saporito.
Il Bisonte: l’azienda che ha sede a Pontassieve è di Wanny Di Filippo, sponsor e patron dell’Azzurra San Casciano, trasferitasi a Firenze.
Savino Del Bene: azienda marittima di trasporti internazionali fra le più importanti al mondo, fondata a Firenze. L’attuale presidente, Paolo Nocentini, è anche proprietario della squadra di pallavolo di Scandicci.
Lardini: azienda d’abbigliamento che rappresenta “la maestria della produzione sartoriale”, è di Filottrano e sponsorizza da anni la squadra locale di pallavolo.
Imoco: ha sede a Villorba, dove sorge il Palaverde, struttura voluta dalla famiglia Benetton, sponsor storico (come in passato la Scavolini a Pesaro) dello sport trevigiano. Oggi il Palaverde è anche il campo di gioco di Conegliano.
Unet: azienda di Giuseppe Pirola, presidente di Busto Arsizio, che può contare anche su altri sponsor, dalla storica Yamamay all’e-work sempre legati alla Lombardia.
Foppapedretti: azienda di Telgate (Bergamo), la storia della pallavolo, anche se l’attuale dovrebbe essere l’ultima partecipazione. Ma cosa chiedere di più a uno sponsor così?
Pomì: Alzi la mano chi non conosce la pubblicità dell’azienda di Rivarolo del Re, in provincia di Cremona. Con uno sponsor così… o Pomì… Casalmaggiore è diventata protagonista in Italia e in Europa.
Saugella: da tanti anni sinonimo dell’attenzione femminile per la cura del proprio corpo, è un marchio della Rottapharm Spa che ha sede a Monza e da anni sponsorizza la squadra brianzola.
Liu Jo Nordmeccanica: un binomio legato da tempo alla pallavolo, un connubio tra Piacenza e Modena con due grandi realtà industriali emiliane.
MyCicero: in attesa di un primo sponsor, il marchio del gruppo senigalliese PluService della famiglia Fanesi dà il nome a Pesaro, che sogna da sempre una nuova Scavolini.
Al momento, l’unica squadra senza sponsor è Legnano, che deve fare i conti con la vicina Busto Arsizio, la cui storia è assai attraente per appassionati e aziende.
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