di Redazione
21 novembre 2017
PESARO – Sul caso svastiche alla scuola Anna Frank interviene anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, con un messaggio rivolto ai ragazzi pesaresi: «Care studentesse, cari studenti, ritrovarvi oggi in questo luogo a leggere le parole di Anna Frank – scrive la ministra – è la risposta migliore a chi vuole banalizzare il male, a chi vuole fomentare l’odio o anche a chi pensa che si possa giocare con simboli che sono stati in una fase drammatica della nostra storia sinonimo di orrore, sopraffazione, morte. Episodi come quello a cui abbiamo assistito – osserva Fedeli – non vanno assolutamente sottovalutati. E tutti devono essere consapevoli del fatto che non riguardano soltanto una parte della popolazione ma l’intero Paese, che in gioco c’è l’intera cultura civile e democratica. Bene ha fatto il sindaco Matteo Ricci ad organizzare questa mattinata di riflessione. L’ignoranza e l’odio si combattono con la memoria attiva, con la conoscenza, con l’esercizio costante della facoltà di giudizio e con il continuo impegno a favorire la cultura del rispetto».
Il sindaco parte dall’Astra, con gli studenti del Mengaroni, insieme alla preside Serena Perugini. Poi prosegue alla sinagoga, con la maratona di lettura dai brani del Diario e i momenti di riflessione affidati alla musica. Con lui, tra gli altri, il prefetto Carla Cincarilli (che legge alcuni passaggi della Costituzione, ndr), l’assessore Giuliana Ceccarelli, il presidente della Provincia Daniele Tagliolini, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi. Partecipano a turno studenti di tutte le scuole superiori pesaresi. «Il fatto è troppo grave – sottolinea il sindaco nell’intervento conclusivo -, quella svastica è un insulto alla storia e ai valori di libertà e di uguaglianza. Un affronto terribile. Si doveva reagire subito, anche perché sono tanti i simboli che si leggono in giro, negli stadi nelle strade. Purtroppo stanno riemergendo elementi di intolleranza e di razzismo profondo nella società». Per questo, «non c’è risposta migliore della memoria. Da anni le scuole fanno su questo un lavoro straordinario. Deve continuare: quando non c’è più memoria, le atrocità del passato possono ritornare. I valori che consideriamo per sempre vanno salvaguardati e rinnovati. Serve una battaglia culturale», specifica il sindaco. Che ricorda «lo sterminio degli ebrei» e le leggi razziali («una delle pagine più buie della storia dell’umanità). Proseguendo: «La classe dirigente del momento decise a tavolino la superiorità di una razza, organizzando uno dei massacri più grandi della storia. Quella svastica sopra il nome di Anna Frank non è un semplice atto di vandalismo. Significa non solo essere ignoranti e delinquenti, ma calpestare la sofferenza di milioni di persone. Reagiamo con voi: vi invito a continuare con il lavoro sulla memoria e sulla legalità. Abbiamo bisogno che i ragazzi costruiscano un futuro di pace, rispetto e tolleranza tra religioni e razze», conclude Ricci.
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