Progetto “La verde Pesaro”: si apre al pubblico l’ex Vivaio Sabbatini

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18 ottobre 2017

LaVerdePesaro2017autunnoPESARO – Prosegue, con due interessanti iniziative, il progetto “La verde Pesaro” ideato dalle associazioni ambientaliste Lupus in Fabula, Legambiente Pesaro, WWF Pesaro e dall’Accademia agraria, in collaborazione con il Comune di Pesaro – assessorati alla Sostenibilità  e al Dialogo – e coordinato da Pesaro Village.

Per la rassegna “Essere pianta” incontri per spiegare che su cosa sono, come vivono, come vanno trattati e considerati piante, alberi, fiori selvatici e non, venerdì 20 ottobre è in programma “E la foresta incominciò a camminare: gli alberi raccontano il loro muoversi nella storia e geografia”.

L’appuntamento si svolgerà, alle ore 21, nella sala del Quartiere 4 (Via Concordia – Villa Fastiggi).

Domenica 22 Ottobre  alle ore 9,30  con ritrovo all’ ingresso della villa di via Pontevecchio

C’è  “Arbotrekkingconoscere in movimento alberi e piante della nostra città”, con le guide  Andrea Fazi e Massimo Pandolfi.

Si tratta di un’occasione esclusiva per visitare il parco giardino di via Pontevecchio, ex Vivaio Sabbatini, per la prima volta aperto al pubblico, illustrato anche da Franca Gambini, presidente Accademia Agraria. Seguirà un percorso lungo la zona naturale del Lungofoglia. Per informazioni: 339-7537101

Fabio Salbitano, Università di Firenze, nel presentare l’iniziativa del 20 ottobre “E la foresta incominciò a camminare: gli alberi raccontano il loro muoversi nella storia e geografia, ricorda le parole scritte da Renzo Piano nel 2011, a proposito del progetto di piantare alberi a Milano secondo quanto chiesto da Claudio Abbado, come condizione per il suo ritorno a dirigere la Scala: “Le città belle sono una delle più straordinarie e complesse invenzioni dell’uomo, veri monumenti allo stratificarsi del tempo. Ma sono gli alberi a scandire il tempo che ha reso belle queste città. Sono loro la finestra aperta sul ciclo della natura, che poi è anche il ciclo non eterno della nostra vita.”

Pensiamo, ci fanno pensare fin da piccoli, che gli alberi siano immobili. La pianta nasce, cresce e, infine, muore sempre nello stesso luogo. Eppure gli alberi nella loro storia hanno attraversato pianure, fiumi e montagne. A volte anche mari. Barriere che sembrano invalicabili per quelle radici ancorate per secoli in poche centinaia di metri quadrati di suolo. Eppure l’intelligenza profonda e assolutamente originale di questo “sapersi muovere”, non solo ha consentito agli alberi di colonizzare una buona parte del pianeta ma ha favorito la vita stessa sulla terra. La nostra vita e la nostra avventura sul pianeta. Attraverso le storie di alcuni di questi movimenti, nello spazio e nel tempo, proveremo a guardare con occhi per una volta un po’ diversi questi infaticabili viaggiatori apparentemente immobili”.

 

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