Vuelle divisa fra le ansie per Moore, i pruriti per il ko con la Virtus e gli stimoli di una squadra comunque sorprendente

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16 ottobre 2017

VuellePESARO – Perdere non fa mai piacere, specialmente quando succede a casa tua, davanti a 5000 spettatori desiderosi di rivedere la Vuelle vincente tra le mura amiche, evento che non accade dallo scorso aprile. Perdere poi, contro la rivale per antonomasia, è ancora più doloroso, anche se la Virtus ha sicuramente meritato i due punti, essendo stata in vantaggio praticamente per tutti e 40 i minuti e dimostrando che in questo campionato, saranno gli italiani a fare la differenza e chi ha tra le proprie fila, due giocatori del talento di Alessandro Gentile e Pietro Aradori, parte già avvantaggiato rispetto al resto della compagnia. E ricordiamo che a questa Virtus, manca ancora l’ala grande americana. Perdere senza il tuo miglior giocatore poi, ti lascia l’amaro in bocca, anche se con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma è innegabile che Dallas Moore sia stato finora il leader incontrastato della Vuelle, dato che stava viaggiando alla ragguardevole media di 24 punti segnati ogni domenica e la sua assenza, ha rovinato i piani partita di coach Leka, che ha dovuto distribuire la quindicina di tiri che Moore si prende ogni volta, agli altri giocatori, esercizio che magari verrà utile più avanti, in una Vuelle che spartirà maggiormente le responsabilità.

Ma Pesaro è viva, anche se non è chiarissimo come faccia a giocarsela alla pari, contro avversarie sicuramente più forti di lei, in un inizio di campionato dove la partita più facile avrebbe dovuto essere la prima, quella contro Brescia, che invece si sta rivelando formazione da playoff, imbattuta finora, con vittorie anche importanti, come quelle ottenuta sabato a Trento. Poi, per i ragazzi del presidente Costa, è arrivata la vittoria meritata di Reggio Emilia e un’altra sconfitta al fotofinish contro la Virtus, per una Vuelle che è entrata nell’ultimo minuto di queste tre partite, sempre con la possibilità di portarle a casa, pur se il suo roster è meno attrezzato e meno esperto delle contendenti.

Pesaro c’è insomma, con la sua voglia di dare sempre il massimo, con nessun giocatore che si tira indietro, anzi, tra i difetti da correggere al più presto, c’è sicuramente quello delle conclusioni estemporanee, che si prendono a turno i vari Ceron, Bertone e Monaldi, tiri scagliati con la migliore intenzione, quelle di ergersi a protagonista, ma che se arrivano fuori dagli schemi, aprono il fianco ai contropiedi degli avversari e lasciare campo aperto a giocatori del talento di Gentile e Lafayette non è consigliabile.

Pesaro ha vinto la lotta a rimbalzo contro due pivot da quartieri alti come Lawson e Slaughter, ha fatto vedere che Monaldi è sicuramente un playmaker in grado di tenere il campo in serie A, ha messo in mostra due lunghi, magari atipici, come Mika ed Omogbo, che stanno viaggiando a 20 rimbalzi complessivi di media, ha capito che Ceron non è quello degli anni precedenti (14.7 punti di media finora), anche se il vero passo in avanti il capitano, lo farà quando riuscirà ad essere decisivo anche nei minuti finali, ha inserito a piccoli passi l’ultimo arrivato Mario Little, che non sarà un fenomeno, ma che può dare una bella mano, sia in campo che fuori, con quei consigli dispensati ai più giovani compagni, che verranno molto utili nel prosieguo della stagione.

Ma è la classifica alla fine quella che conta ed attualmente dice che Pesaro ha vinto solamente una partita e domenica è attesa dalla trasferta di Torino, forse la più difficile di questo poker iniziale, una vittoria è francamente poco ipotizzabile, ma finora la Vuelle non ha regalato niente a nessuno e provarci, come sempre, non costa niente.

 

I PIU’ …..

Tiri liberi: 19 su 21, con i soli due errori commessi da Ceron, il lavoro extra svolto in settimana ha dato i suoi frutti.

Rimbalzi: 36 a 25 per la Vuelle, con la coppia Mika-Omogbo che ne ha catturati 22 di cui 9 offensivi, utili per tenere viva la partita fino all’ultimo minuto.

Eric Mika: Si è preso 14 tiri, col 50% dal campo e finalmente gli sono arrivati dei palloni giocabili, anche se il lavoro da fare, per metterlo nelle migliori condizioni possibili, è ancora lungo, ha sbagliato un paio di rigorini nei momenti topici e deve metterci maggior cattiveria, quando arriva vicino al ferro.

 

… E I MENO DELLA SFIDA PESARO – BOLOGNA

Palle perse: Troppi i 17 palloni gettati al vento dalla Vuelle, alcuni completamente gratuiti, che hanno fatto scatenare il contropiede bolognese, permettendo alla Virtus di realizzare quei punti facili, che alla fine hanno fatto la differenza.

Tiro da tre: Non è stata un grande serata per i tiratori, perché anche Bologna ha tirato maluccio, ma il 6 su 21 della Vuelle dall’arco è stato sicuramente una della cause della sconfitta,

Pablo Bertone: Non aveva un compito facile, perché Gentile lo sovrastava sia in centimetri che nel tonnellaggio, ma in 23 minuti l’argentino non è mai stato un fattore e le sei palle perse sono un sintomo delle difficoltà ad adattarsi al nostro campionato.

IL MOMENTO DELLA SQUADRA

L’entità dell’infortunio occorso a Dallas Moore, terrà sulle spine per tutta la mattinata i tifosi pesaresi, che sanno che una sua eventuale lunga lontananza dai parquet, sarebbe molto difficile da assorbire, per una Vuelle che non può permettersi di perdere il suo miglior giocatore. Il rischio di un roster corto porta anche a questo, a chiamare in causa la sfortuna, anche se purtroppo in uno sport di contatto come la pallacanestro, gli infortuni sono sempre da mettere in preventivo, ma è nelle difficoltà che si vede lo spirito di una squadra e se dobbiamo giudicare la Vuelle, dal secondo tempo contro Bologna, ci sono tutti i motivi per essere soddisfatti. Si temeva infatti, che una volta finita sotto nel punteggio, questa squadra non avesse la forza di reagire ed invece è riuscita a risalire sia dal meno undici, che dal 64 a 72 a cinque minuti dalla sirena, trovandosi per due volte col pallone del pareggio in mano, sprecandolo purtroppo in entrambe le occasioni, mentre dall’altra parte Lafayette non falliva il colpo del ko. Monaldi ha dichiarato che la Vuelle avrebbe dovuto avere sei punti in classifica in questo momento, troppo ottimista forse, ma anche questa affermazione svela come questo gruppo creda nelle sue qualità e non parta mai battuto, almeno nella testa, perché poi contano anche fisico e tecnica e non si possono per magia, far apparire chili e classe che non si possiedono.

Se la costola di Moore, sfortunatamente, si fosse incrinata, i tempi di recupero sarebbero piuttosto lunghi e si dovrà prendere una decisione in fretta per il suo sostituto, eventualità che non piace molto allo staff biancorosso, che vorrebbe trovare le risorse per andare avanti all’interno di questo roster, per non intaccare i pochi soldi rimasti in cassa, che, come da dichiarazione estiva, comunque sarebbero disponibili, proprio per i casi in cui il destino avverso ci avesse messo lo zampino. Ed eventualmente, se invece di andare a prendere un esterno, si pensasse di ingaggiare un numero quattro a gettone, per poi vedere l’effetto che fa? Ne sapremo di più nelle prossime ore, quando le lastre di Moore daranno la loro sentenza sull’entità dell’infortunio, tutti ci auguriamo di rivederlo in campo già da domenica prossima, ma bisogna essere pronti a tutte le eventualità.

 

DAGLI ALTRI PARQUET

Sono rimaste solo tre squadre a punteggio pieno dopo 120 minuti di gioco e se Milano e Venezia non sono una sorpresa, lo è certamente Brescia, che lasciando Trento a soli 56 punti segnati in casa propria, ha infilato la terza vittoria consecutiva di un campionato che vede ancora quattro squadre a quota zero, una è Varese che però stasera ha la possibilità di staccarsi dal fondo, battendo Cantù nel derby, le altre tre sono Capo d’Orlando, che pur lottando, è stata superata all’ultimo minuto da Milano, Reggio Emilia, uscita sconfitta a Sassari e Brindisi, che dopo aver condotto per 39 minuti, è stata punita dalla tripla di Bramos. Prima vittoria per Cremona, che trascinata da Johnson-Odom, batte nettamente Pistoia nel posticipo serale, mentre il big match di giornata se l’è aggiudicato Avellino, brava nel contenere a 63 punti l’attacco torinese.

 

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