Cucina Thailandese e vini Terracruda: in Baia Flaminia un connubio di culture e di gusto

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16 ottobre 2017

2017-10-15-PHOTO-00000656PESARO – Solo qualche anno fa, parole come globalizzazione o commistioni creavano qualche resistenza nella nostra città, soprattutto quando si parlava di cucina. Del resto i tempi cambiano e la città di Rossini non poteva non aprirsi ad un gusto più fusion e anche pò esotico. In fondo esperienza ci insegna che la migliore identità a cui anelare è quella di essere cittadini del mondo e dunque, aperti ad un gusto che apre la porta a nuovi orizzonti del palato. Per questi motivi forse il Thailandese Surin di Baia Flaminia gode di una buona ad affezionata clientela che sa di trovare la tradizione culinaria Thailandese costruita però con materie prime di qualità, sempre fresche e lavorate secondo gli standard di una ciucina d’eccellenza. Non è banale rimarcarlo, dato molti luoghi comuni etichettano la cucina etnia come sinonimo di qualità inferiore. Una ulteriore dimostrazione del fatto che in questo locale vi sia ricerca di qualità è testimoniato anche dalla loro carta dei vini che presenta rigorosamente vini delle Marche di qualità che entrano in perfetta armonia con i piatti proposti. La new entry in fatto di Cantine di qualità è rappresentata dalla Cantina Terracruda di Fratterosa, presente in carta con tre etichette: Il Boccalino, Bianchello del Metauro DOC, l’Incrocio Bruni 54 e il “Ciao”, Bianchello del Metauro, Metodo Ancestrale. Delle tre etichette l’ultima è davvero una novità, in quanto nata da pochissimo in cantina. Il Metodo Ancestrale è vino naturale che sviluppa una leggerissima bolla grazie all’azione fermentativa dei lieviti autoctoni infusi e presenti in bottiglia. La bottiglia ha tappo a corona ed il vino contenuto al suo interno non è filtrato. Quello Ancestrale è un metodo antico di vinificazione che tiene conto solo dei cicli della natura e delle sue normali potenzialità. Inutile sottolineare che il “Ciao” è un vino dai sentori e sapori autentici, al palato risulta diretto e sincero, nel senso che degustandolo di sentono nettamente i profumi primari di questo nostro straordinario vitigno. L’elemento curioso è questo vino ha per etichetta un piccolo elefante visto da dietro, realizzato con tecnica dell’acquarello, simbolo rivisitato in chiave ironica della Battaglia del Metauro, gli elefanti simboleggiano i cartaginesi Asdrubale e Annibale, fermati proprio sulle sponde del Metauro (a cui è legato il nome della DOC Bianchello) dai Romani. L’etichetta, ponendo l’elefante di schiena saluta e se ne va, appunto con un “Ciao” ma, lo stesso elefante, è anche simbolo sacro della cultura Thailandese. Anche in questo si può facilmente ravvisare un perfetto incontro di culture, rese sublimi in questo caso da abbinamenti ad oc tra alcuni piatti thailandesi e questo vino del nostro territorio. Un motivo in più non per andare a cena al thailandese ma per aprirsi ad esperienze piacevoli e per nulla scontate.

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