Matteo Ricci dall’assemblea Anci di Vicenza: “Servono sindaci che decidono”

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13 ottobre 2017

Mateo RicciPESARO – «Al sindaco deve piacere stare in mezzo alla gente: se gli dà fastidio essere fermato per strada, a prescindere dai problemi di competenza del Comune, è meglio che faccia altro. Perché è il riferimento istituzionale per i cittadini: come risposta alla crisi della politica nazionale e come argine in difesa delle istituzioni». Contestualmente, dice Matteo Ricci all’assemblea annuale dell’Anci, in corso a Vicenza, «il sindaco non deve avere paura di decidere. I cittadini vogliono persone che decidono e non temporeggiano. Non si confonda la partecipazione con la debolezza nell’intraprendere scelte». Tenere insieme le due dimensioni, ovvero «combinare l’aspetto popolare con la capacità decisionale, è l’arte del sindaco». La costruzione dei percorsi partecipativi «cambia per ogni città, ma quando si indossa la fascia tricolore si deve indicare una visione. Non c’è partecipazione virtuosa in una città dove non è chiara la bussola». Negli ultimi due anni, aggiunge il vicepresidente Anci, «c’è stata un’inversione di tendenza sui tagli ma a lungo abbiamo avuto a che fare con bisogni crescenti e risorse calanti. Quando ti trovi ad affrontare queste situazioni serve una certa dose di creatività, coraggio e innovazione». Ancora: «L’Italia è fatta di tanti Comuni piccoli e medi. In questa fase serve un cambio di mentalità nell’atteggiamento: essere di provincia è una virtù, significa stare con i piedi per terra. Essere provinciali, invece, è una palla al piede e può sfociare nel campanilismo di bassa lega».

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