Volley A1, tra colibrì e Waves rinnovato il Direttivo dei Balusch

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10 ottobre 2017

La bellissima sciarpa ideata da Mauro Filippini, grafico di grande prestigio, e realizzata dai Balusch

PESARO – Si è tenuta lunedì sera una riunione dei Balusch, gli storici tifosi da sempre al seguito della squadra che ha rappresentato lo sport pesarese nel mondo della pallavolo femminile. Tifosi impagabili, presenti negli anni d’oro – quelli dei tre scudetti consecutivi – e nelle stagioni della carestia – la rinuncia alla serie A1, la ripartenza dalla serie B1- sempre e comunque al fianco delle colibrì… Che appunto erano le colibrì, perché ogni squadra italiana – felice intuizione mutuata dagli sport americani – aveva un nomignolo. Le ragazze di Busto Arsizio erano – e sono – le farfalle, quelle di Conegliano – che nel frattempo era sparita e poi si è riproposta con altra società, cambiando anche campo di gioco con il trasferimento al palasport di Villorba, storica casa della Benetton Treviso – erano e sono le pantere.

Da quest’anno, però, le giocatrici della myCicero Volley Pesaro devono/dovrebbero essere chiamate Waves, ovvero onde.

Da chi devono essere chiamate Waves? Da tutti, nelle intenzioni della società.

Ora, nessuno ha chiamato mai le ragazze colibrì. Meno che meno, a memoria, fra loro le ragazze si chiamavano colibrì. Nel mondo della pallavolo, è consuetudine chiamarsi “raghe”, diminutivo di ragazze. E non ricordo cori per le “colibrì”, che forse hanno rima difficile.

Scrivendo, ho fatto sempre ricorso a “colibrì”, memore del significato del nomignolo, soprattutto degli anni d’oro del volley pesarese, oppure “ragazze di Bertini”, dal nome dell’allenatore, o le “giocatrici pesaresi” o le “rossoblù” dal colore delle maglie.

Dunque, dovessi scrivere della myCicero Volley Pesaro, dovrei fare ricorso a “ragazze di Bertini”, “giocatrici pesaresi” o “rossoblù”, perché scrivere Waves mi suonerebbe male. Di più: non mi piace. Credo che l’italiano sia – è – una lingua bellissima per fare ricorso a parole inglesi. E non capisco perché tra società e tifosi sia sceso il gelo per una questione che mi sembra irrilevante. Soprattutto perché – come è scritto nel comunicato dei Balusch in merito alla riunione di ieri sera – “Il Volley Pesaro ha comunicato che da quest’anno le giocatrici si chiameranno Waves e non più colibrì/lille. Tale “adattamento” non potrà però essere applicato al merchandising Balusch 2017/2018, già ideato e realizzato in estate”.

Faccio una provocazione: se al PalaCampanara andassero mille tifosi con la sciarpa – bellissima – realizzata dai Balusch, verrebbero respinti alla porta? Sicuramente no. E allora, perché non lasciare al tifoso la libertà di chiamare le ragazze come gli sembra più opportuno?

In questi giorni ho raccolto il malumore di alcuni tifosi storici. La myCicero Volley Pesaro vuole perderli? In città – per fortuna – ci sono diverse opportunità per seguire lo sport. La pallavolo è la disciplina che raccoglie minori attenzioni. Si vogliono perdere anche queste poche attenzioni?

Mi auguro di no. I prima a stare male sarebbero i Balusch, ma credo anche le ragazze – soprattutto quelle che sono a Pesaro dalle precedenti stagioni – che sanno di potere contare sull’affetto di questi tifosi, che ieri sera hanno provveduto a rinnovare il Consiglio Direttivo per la stagione 2017/18:

Giada Biagioli (Presidente)

Carlo Giorgiani (Vicepresidente)

Stefano Albertoni

Alessandro Di Domenico

Patrizia Grazioli

Davide Perugini

 

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