Volley Pesaro, brutta prova di derby: Mitchem e Tomsia lanciano Filottrano in vista della sfida di domenica in campionato

Volley Pesaro – Lardini Filottrano

Volley Pesaro – Lardini Filottrano

Volley Pesaro – Lardini Filottrano 0 – 3
PESARO: Bokan 11 (9/31), Cambi 1 (1/3), Olivotto 4 (2/6; 2 muri), Vagnini, Ghilardi (L: ricezioni 17, errori 2, positiva 59%, perfetta 41%), Bussoli, Aelbrecht 7 (5/15; 1 ace; 1 muro), Van Hecke 2 (2/11), Baldi 12 (12/28), Carraro, Arciprete 12 (11/28; 1 muro), Lapi 3 (3/5). All. Bertini; vice Burini
FILOTTRANO: Melli ne, Bosio 2 (1/1; 1 muro), Feliziani (L: ricezioni 13, positiva 85%, perfetta 8%), Negrini, Agrifoglio ne, Tomsia 14 (11/28; 1 ace; 2 muri), Mitchem 18 (16/36; 1 ace; 1 muro), Mazzaro, Hutinski 2 (¼; 1 muro), Scuka 8 (7/22; 1 ace). All. Beltrami; vice Amiens
ARBITRI: Marotta e Brancati
PARZIALI: 18-25; 17-25; 20-25 in 68 minuti
Statistiche di squadra: PESARO: battute 58, errori 9, punti 2. Ricezioni 71, errori 4, positiva 52%, perfetta 38%. Attacchi 127, errori 11, muri subiti 7, punti 45 (35%). Muri fatti 5. Errori avversarie 3. FILOTTRANO: battute 73, errori 2, punti 4. Ricezioni 48, errori 2, positiva 54%, perfetta 19%. Attacchi 98, errori 1, muri subiti 5, punti 40 (41%). Muri fatti 7. Errori avversarie 24

PESARO – A una settimana dall’inizio del campionato, che vedrà le pesaresi ospiti della Lardini, una sconfitta così netta nel punteggio e nel gioco è quanto meno preoccupante. Un allarme per la squadra di Matteo Bertini che ha fatto un deciso passo indietro rispetto al giorno prima, dove peraltro non aveva entusiasmato.

Al contrario, come abbiamo scritto ieri, la sensazione che abbiamo ricavato dalla Lardini è che chi l’ha giudicata tra le candidate alla retrocessione dovrà ricredersi. Intanto per schierare una novità che, con la svedese di Scandicci Isabelle Haak (36 punti sabato contro le ragazze di Beltrami), s’annuncia fra le più interessanti della nuova stagione: Annie Mitchem, schiacciatrice statunitense di 23 anni e 1 metro e 90 d’altezza, texana di adozione (vive a Friendswood), ma nata a Johnson City, in Tennessee, prima ha studiato – sociologia – a Irvine Valley College, in California, proprio dove abita uno degli idoli indiscussi dello sport pesarese: Darren Daye. Poi, Annie è passata all’University of Hawaii at Manoa, praticamente Honolulu, dove magari ha imparato anche a surfare. Insomma, è una che le “onde” le sa governare. Lo si è visto nel derby in terra toscana, anticipo di quello, assai più probante, in programma il 15 ottobre nel PalaBaldinelli di Osimo.

Per il Volley Pesaro un’occasione persa per dimostrare di avere tratto giovamento dall’arrivo di Aelbrecht e Van Hecke e dal ritorno di Cambi. Le tre reduci dagli Europei hanno giocato sotto tono. Solo nel terzo set, Freya Aelbrecht ha mostrato le sue indubbie qualità, mentre Lise Van Hecke – 2/11 nel primo parziale – è rimasta a sedere in quelli successivi. E la squadra ha avuto un sussulto con Carraro in regia e Cambia a sedere.

Oh, si badi bene, il giudizio riguarda la finalina di oggi, ma vedere – grazie all’ottimo lavoro della Savino Del Bene Scandicci – due squadre affrontarsi con una che sbaglia 24 volte e l’altra 3 non è il massimo del piacere.

Mitchem, Tomsia (una delle due ex, l’altra è Nicole Gamba) e troppi errori sono le chiavi del primo set vinto da Filottrano, perso soprattutto dal Volley Pesaro, che ha sbagliato sia in battuta (5), sia in attacco (5). Così, Pesaro, partita bene (2-0) con il servizio di Bokan (subito ace), cede punto dopo punto. Ultima parità a quota 4 (Arciprete), poi la Lardini se ne va: 4-7; poi 7-12; 12-18. Pesaro prova a reagire (18-22), ma un ace di Mitchem e un muro di Berenika Tomsia chiudono agevolmente un set da dimenticare per le colibrì che totalizzano 12 errori (a 1), con 5 servizi al vento, compresi i due (Aelbrecht e Cambi) in dirittura d’arrivo. Finisce 18-25 in 24 minuti, con Pesaro a quota 11 errori e la Lardini che sbaglia una ricezione, niente altro. Nella squadra di Berti8ni, solo Bokan (4/7) e Arciprete (5/10). Per la Lardini, accoppiata vincente Mitchem . Tomsia, 6 punti a testa.

Se il primo set era finito male, il secondo va addirittura peggio. Ghilardi, un po’ di Arciprete e Bokan, sprazzi di Baldi (in campo al posto di Van Hecke) e soprattutto la Lardini, assoluta padrona del gioco e del risultato, con Pesaro in tilt, tanto che ad un certo punto Bokan e Arciprete vanno sulla stessa palla e si scontrano. Al contrario, Feliziani è la solita implacabile giocatrice che non lascia passare un sospiro e Mitchem s’esibisce anche in… fast, attaccando due volte come una centrale. Insomma, solo cattivi pensieri per Matteo Bertini, giustamente arrabbiato per la pochezza di idee e di gioco mostrare dalle sue ragazze nei primi due set. Gli errori sono 8 (zero per la Lardini). Ancora Mitchem e Tomsia (5 punti a testa) sugli scudi. Finisce 17-25 in 23 minuti.

A inizio terzo set, la regia è affidata a Carraro, in diagonale con Baldi. Ma è la Lardini a partire bene (1-3). Pesaro, pur senza mostrare niente di trascendentale, è più viva, con Lapi in sestetto per Olivotto. Bertini regala l’emozione di un turno in battuta alla giovane Vagnini. Dal 10 a 15, un buon momento di Aelbrecht (attacco ed ace) e due punti di Lapi e Baldi propiziano il 14-16, tanto che Beltrami deve fermare il gioco. Sul 18-20, la solita Mitchem, un ace di Cogliandro e ancora la statunitense allargano il divario, fissato da Berenika Tomsia: 20-25 in 24 minuti. Anche la durata (68 minuti) mostra la scarsa resistenza offerta dalla ragazze di Bertini, che lascia il campo – parola dei due piacevoli commentatori – scuro in volto.

Maretta tra la società e i Balusch: questione di… onde

A margine del Torneo di Scandicci, sembra esserci – visto il tema – maretta tra la società pesarese e i Balusch, lo storico gruppo di tifosi organizzati. Pare che l’oggetto del contendere sia dovuto al fatto che qualche Balusch continua a chiamare le ragazze “colibrì”, per il disappunto delle società, che vorrebbe che si cambiasse pagina, perché oggi le ragazze sono “onde”, anzi “waves”. Lunedì sera è prevista una riunione dei Balusch, che – ridiamoci sopra – potrebbero decidere di chiamarsi “tritoni”.

L’augurio è che non ci sia un “maremoto”, visto che il Maremosso c’è già, ed è il locale – per restare in tema – spesso frequentato dalle “onde”.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>