“Risoluzione consensuale con Bucchi”: lo scarno comunicato della Vuelle. Intanto arriva Clarke: ecco chi è

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9 marzo 2017

vuelle-venezia-trofeo-alphonso-ford-foto-filippo-baioni00013 Piero BucchiPESARO – Con diverse ore di ritardo rispetto a quanto atteso, arriva il comunicato stampa della Vuelle. “In seguito ad incontro intervenuto in data odierna tra il presidente della Vuelle Ario Costa e l’allenatore in carica Piero Bucchi – si legge in una mail inviata alle 18.10 di oggi – gli stessi hanno convenuto di procedere alla risoluzione consensuale del rapporto di collaborazione fra gli stessi in essere. La società comunica di aver affidato la squadra al Sig. Spiro Leka”. Né una parola in più, né una in meno.

Leka che incontrerà la stampa alle 16.30, in vista della trasferta delicatissima di Varese, dopo una conferenza stampa organizzata dalla società nella propria sede di via Bertozzini per rendere noti i dettagli della creazione del futuro museo della Vuelle.

Il tutto mentre la Vuelle ha ingaggiato un nuovo giocatore. Ma chi è Rotnei Clarke?

Combo guard 27enne, 183 cm d’altezza, proveniente dal campionato australiano, dove ha giocato la finale scudetto con la maglia degli Illawarra Hawks, venendo nominato miglior sesto uomo del campionato. A lasciargli il posto sarà Ryan Harrow, in partenza per la Francia, se non accetterà la corte di Imola in serie A2, ma domenica, in uno dei match decisivi della stagione, dovrà indossare per l’ultima volta la canotta della Vuelle, perché non si riuscirà a tesserare Clarke entro le 11 di domani.

Che tipo di giocatore è Rotnei Clarke?

E’ uno “shooter”, nel senso letterale del termine, perché sono proprio le sue capacità di tiratore ad avergli aperto le strade del basket professionistico, non avendo proprio un fisico straordinario, anche se è un ragazzo che alla pallacanestro dedica tantissimo tempo e dopo un paio di infortuni gravi subiti al tempo del college, si è rimesso pienamente in forma, grazie alla passione che ci mette in ogni allenamento, dove ha la consuetudine di rimanere in palestra, per tirare da ogni posizione del parquet. E la capacità di fare canestro da fuori non lo ha mai abbandonato, anche nella sua ultima stagione in terra australiana, dove ha tenuto la ragguardevole media del 39% dalla linea dei 6.75, effettuando una media di sette tentativi a partita, aggiungendoci un buonissimo 89% dalla lunetta. Non gli manca comunque la capacità di prendersi un arresto e tiro dai cinque metri, mentre attaccare il ferro non è proprio la sua specialità, così come non lo è fare il playmaker (2,8 assist), anche se nella sua carriera gli è stato chiesto di giocare spesso da regista, ma Clarke rimane una guardia nell’anima, uno che come missione sul parquet, ha quella di fare canestro, anche da distanze siderali, ben oltre la linea dei 6,75.

In difesa va in difficoltà contro guardie più fisiche e con i suoi 183 cm. gli capita spesso, ma conosce la pallacanestro e non lo vedremo mai passare dalla parte sbagliata di un blocco e ha la capacità di leggere le linee di passaggio per provare ad anticipare l’avversario, ma certamente non è la difesa il suo punto di forza.

Con l’arrivo di Clarke è sfumata l’opzione A del mercato biancorosso, quella che prevedeva un solo arrivo – oltre ad Hazell – ma in grado di fare veramente la differenza, invece dovrebbe scattare l’opzione B, che prevede l’arrivo di due giocatori “normali”, come Clarke e il sostituto di Zavackas, che dopo il no ricevuto da Omari Johnson, rimane ancora avvolto nel mistero, ma dovrà essere per forza di cose un comunitario, anche se si aspetterà di vedere come reagirà la squadra con questo nuovo assetto, con Spiro Leka per ora alla guida della Vuelle, in attesa di conoscere se lo sarà fino alla fine della stagione o qualcuno subentrerà al suo posto.

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