di Redazione
9 marzo 2017
PESARO – I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Pesaro, coadiuvati nella fase esecutiva da quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Pesaro e Urbino e delle Compagnie CC di Ravenna e Bari, nel corso di una complessa attività investigativa finalizzata a disarticolare un gruppo criminale dedito alla commissione di furti aggravati in abitazioni, consumati nella provincia di Pesaro e Urbino ed in quelle di Ravenna, Rimini e Bologna, identificavano tre dei componenti di nazionalità albanese, due uomini ed una donna.
Le indagini dei militari dell’Arma venivano avviate a seguito dell’arresto, operato in Pesaro sempre dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile il 25 gennaio 2017, di un cittadino albanese ritenuto responsabile del furto aggravato in abitazione, consumato la stessa sera, nel corso del quale ignoti malviventi, dopo essersi introdotti mediante l’effrazione di una porta-finestra, avevano asportato un orologio, un bracciale ed una catena in oro; due dei malviventi, in quella occasione, alla vista dei militari dell’Arma in transito per il controllo del territorio in prossimità dell’abitazione derubata, si davano a precipitosa fuga a piedi per le vie circostanti. Le immediate ricerche dei fuggitivi, condotte anche con l’ausilio di altro personale del citato reparto giunto prontamente sul posto, permettevano di rintracciarli, dopo pochi minuti, all’interno della stazione ferroviaria di Pesaro, ove uno dei due veniva bloccato e tratto in arresto, nonostante il tentativo posto in essere di sottrarsi alla cattura usando resistenza nei confronti di un maresciallo del Nucleo Operativo con cui aveva una breve colluttazione, mentre il complice riusciva a far perdere le proprie tracce dileguandosi.
Attraverso una attenta e certosina attività di analisi e ricerca delle prove e dei collegamenti con altri simili episodi, i carabinieri raccoglievano a carico di due di loro inconfutabili e concordanti indizi di colpevolezza in ordine ad un furto aggravato in abitazione, perpetrato in questo centro nelle ore serali del 05 mar u.s. ai danni di un 41/enne, nel corso del quale, i malviventi dopo essersi introdotti all’interno dell’appartamento mediante l’effrazione di una finestra, asportavano due orologi e vari monili in oro, nonché l’autovettura Renault “Clio”, che il proprietario aveva regolarmente parcheggiato sulla pubblica via.
Le immediate risultanze investigative raccolte consentivano di ottenere dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro, Dott. Sante Bascucci che ha coordinato le intere indagini, l’emissione di un primo provvedimento di fermo nei confronti E. L., di 23anni albanese in Italia senza fissa dimora, e B. B., di 29 anni domiciliata a Ravenna, in quanto ritenuti responsabili in concorso tra loro del furto consumato a Pesaro la sera del 5 marzo.
La successiva fase delle attività comportava l’organizzazione ed il coordinamento di un dispositivo di ricerca degli uomini dell’Arma che si sviluppava su una vasta porzione del territorio nazionale, interessando più Regioni della fascia costiera Adriatica. Infatti, mentre la donna veniva fermata presso il suo domicilio di Ravenna, E. L. veniva rintracciato e arrestato sempre dai carabinieri di Pesaro mentre stava per imbarcarsi su una nave di linea in partenza dal porto di Bari per l’Albania, mentre si trovava in compagnia di un terzo cittadino albanese, tale F. L. di 29 anni.
Le immediate perquisizioni permettevano di sequestrare nei confronti della donna la Renault Clio rubata a Pesaro il 5.3.2017, due collanine in oro con una croce nonché un orologio da donna, mentre nei confronti dell’uomo la somma di euro 100,00 ed i biglietti di viaggio. Nei confronti del terzo albanese, F. L., i carabinieri sequestravano un orologio da uomo, anch’esso provento del furto consumato a Pesaro il 5 marzo u.s., che indossava al polso, insieme ai biglietti della nave. Gli accertamenti consentivano nell’immediatezza ed in contemporanea all’esecuzione dei fermi di individuare e recuperare presso il porto di Brindisi un pacco spedito dai due albanesi che era già stato consegnato ad un autista di un autobus diretto in Albania, che risultava poi contenere 49 monili in oro (fedi, orecchini, anelli, spille, ciondoli, collane, bracciali ed altro anche con pietre preziose) del peso complessivo di grammi 400 circa.
Il rinvenimento del pacco e dell’orologio, consentivano così nell’immediatezza di sottoporre a fermo anche quest’ultimo straniero, ritenuto responsabile di ricettazione dei numerosi oggetti in oro recuperati a Brindisi e dell’orologio che indossava al polso, all’atto del controllo.
I due venivano condotti presso la Casa Circondariale di Bari mentre la donna presso quella di Forlì, in attesa delle previste udienze dal parte dei Giudici competenti, che per la B. il GIP di Ravenna disponeva la convalida e la custodia cautelare in carcere. Anche per i due uomini il GIP del Tribunale di Bari ha disposto la custodia cautelare in carcere dopo la convalida del fermo.
Continuano le indagini per risalire ai proprietari dei numerosi monili in oro recuperati. La banda era solita colpire nell’orario pomeridiano-serale, dalle 17 alle 21 circa, in assenza dei proprietari, come si è potuto accertare.
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