di Redazione
31 gennaio 2017
FANO – «Il 31 gennaio è l’anniversario nefasto della chiusura della Ferrovia Fano- Urbino che l’allora ministro Signorile inserì tra i “rami secchi”». Amerigo Varotti Direttore Generale di Confcommercio Pesaro e Urbino torna sull’argomento della Ferrovia del Metauro dopo le tante novità dei giorni scorsi, per chiedere a gran voce il ripristino con finalità turistiche della tratta Fano – Urbino.
«Nel mese di settembre avevo incontrato i dirigenti della Associazione Ferrovia Valle del Metauro (FVM) per rappresentare loro l’impegno della Confcommercio per la riattivazione di questa importante tratta ferroviaria e per l’annullamento dell’illogica determinazione dell’allora Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci, che nel 2010-2011 volle la dismissione della tratta ferroviaria (Motivo? Boh!) .
Nel 2015 la Giunta Spacca e il Consiglio della Regione Marche chiesero al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di recedere dal decreto di dismissione essendo favorevoli al ripristino della ferrovia. Il Ministro Del Rio (chissà come mai?) affermò che non si poteva annullare un decreto ministeriale (cosa che obiettivamente non sta in piedi). A dicembre 2016 c’è stato un tentativo di eliminare definitivamente il ripristino della ferrovia attraverso la vendita – da parte di FERSERVIZI – di una parte della tratta: un’area di circa 11.000 m² a 1Km dalla stazione di Fano. Questo tentativo, questo “spezzatino” è stato per il momento sospeso grazie all’intervento del Consigliere Regionale Biancani e del Presidente Ceriscioli. Ma la vera novità di queste ultime ore è l’approvazione all’unanimità – alla Camera dei Deputati – della proposta di legge per creare ferrovie turistiche nelle linee in disuso o in via di dismissione. E, grazie ad un emendamento delle ultime ore, anche la “Fano – Urbino” è stata inserita tra le 18 tratte ferroviarie ed uso turistico . Quindi questa importante infrastruttura per il turismo della nostra Regione e per la valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale e ambientale, si potrà finalmente riattivare. Se non ora, quando?».
Lascia una risposta