Strutture ricettive abusive, Varotti: “Dibattito surreale, non sarebbe nuova tassa”

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23 novembre 2016

Conferenza stampa Amerigo Varotti

Amerigo Varotti

PESARO – La giornata della legalità ideata da Confcommercio, e svoltasi ieri a livello nazionale, per promuovere la cultura della legalità, offre al Parlamento l’occasione perfetta per porre un argine al dilagare delle strutture ricettive abusive.

“Non comprendiamo le esitazioni che si stanno manifestando in relazione alla proposta di far finalmente pagare le tasse a chi affitta il proprio appartamento ai turisti per brevi periodi”, dichiara il direttore generale di Confcommercio Pesaro e Urbino Amerigo Varotti, in attesa del voto sull’emendamento che mira a stanare le centinaia di migliaia di alloggi che operano in completo spregio alla legislazione fiscale.

“Si è aperto un dibattito surreale – prosegue Varotti – in cui si contesta l’istituzione di nuove tasse, mentre in realtà gli emendamenti in discussione prevedono l’applicazione di un’aliquota fiscale agevolata, inferiore a quella che paga un operaio che percepisce uno stipendio di mille euro al mese”.

“L’istituzione di un registro presso l’Agenzia delle Entrate e la comunicazione delle transazioni avvenute attraverso i portali – aggiunge Varotti – consentirebbero, con un semplice click, di distinguere tra la posizione del cittadino indigente, che affitta una stanza in casa propria per arrotondare il reddito, e quella di chi gestisce patrimoni milionari e affitta decine di appartamenti a più di mille euro per notte, nascondendosi dietro nomi di comodo. Ad esempio, se si esaminano gli annunci pubblicati su un noto portale, si scopre che il 57,7% degli annunci è pubblicato da host che gestiscono più di un alloggio. Per non parlare di coloro che chiedono di ricevere i pagamenti mediante carte ricaricabili o addirittura estero su estero, mediante bonifico internazionale”.

Varotti cita Enzo Biagi: “Questo è uno Stato che, invece di far pagare un po’ meno a tutti, perseguita solo qualcuno: ti picchia quando sei già incatenato’ e conclude affermando che “solamente in Italia ci si stupisce se qualcuno chiede che anche i furbetti dell’appartamentino paghino le imposte, applicando le stesse regole previste per i contribuenti onesti che adempiono al proprio dovere quotidianamente”.

“Non vorremmo che l’attesa del Referendum del 4 dicembre porti il Governo ad evitare interventi di giustizia fiscale che potrebbero non essere di gradimento per qualche elettore”.

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