La myCicero Volley Pesaro si presenta nel Museo Officine Benelli: le colibrì diventano leoncini. Quante belle storie di ieri e di oggi

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12 ottobre 2016

PESARO – Le colibrì osservano ammirate i gioielli della meccanica, antichi tesori della genialità pesarese, della famiglia Benelli, dei sei fratelli che ancora oggi – anche se il marchio è in mano ai cinesi – sono la storia di Pesaro.

Pesaro e Benelli, insieme da più di cent’anni, se è vero che lo stadio di calcio è intitolato a Tonino Benelli, se tra il 1951 e il 1958 l’U.S. Victoria, dal 1964 Victoria Libertas, esibì sulle maglie lo storico nome.

Pesaro e i motori, Benelli (ma in seguito anche Morbidelli) ovviamente. Un binomio imprescindibile, perché la vicina Romagna, che pure vanta una passione senza pari per gli sport motoristici, può esibire la sola Bimota. Sì, a Cerasolo Ausa ci sarebbe la Vyrus, ma le corse, sì le corse, come si diceva un tempo, sono pesaresi.

La myCicero Volley Pesaro ha scelto, quest’anno, uno slogan intrigante: “La musicA ci ha messo in moto”.

L’abbiamo scritto già, presentando la campagna abbonamenti. Lo riproponiamo oggi, dopo che la società che rappresenta il vertice del movimento pallavolistico della provincia di Pesaro Urbino ha scelto il Museo Officine Benelli per la presentazione della squadra e dello staff tecnico e dirigenziale.

Le colibrì sulle moto della Casa del Leoncino (Foto Eleonora Ioele)

Le colibrì sulle moto della Casa del Leoncino (Foto Eleonora Ioele)

Ci siamo ritrovati, ammirati, davanti ai gioielli che il museo offre alla vista dei visitatori. Una piccola eredità di quelle che era la vecchia fabbrica, dove – una volta – molti giovani “facevano la stagione”. Altro che spiaggia! S’andava in fabbrica, a sporcarsi le mani e respirare l’odore dell’olio di ricino. E quando si spargeva la notizia di prove importanti nel circuito interno, mezza città si precipitava al muro, lungo la Nazionale, per capire chi fosse al manubrio. C’era chi riconosceva la cilindrata della moto già dal rombo…

Una volta – ha raccontato Paolo Marchinelli, segretario del Museo, dopo avere dato il benvenuto ai partecipanti – venne a Pesaro il famoso attore Steve McQueen, che provò una splendida Benelli gialla. Tante ragazze si presentarono all’entrata della fabbrica per abbracciare e conoscere il mito del cinema“.

Che tempi, i 4 tempi…

Entri nel museo e vedi subito la mitica 175 da corsa, anno 1927, una 4 tempi pilotata da Tonino Benelli. Poi chiedi, umilmente, a Paolo Marchinelli se c’è anche la mitica Benelli condotta dal compianto Jarno Saarinen alla vittoria nel circuito di Villa Fastiggi, che sorgeva a pochi passi da dove Giancarlo Sorbini ha costruito il PalaSnoopy, prezioso rifugio delle colibrì.

“Magari – risponde Paolo -: non è qui, ma l’abbiamo messa in moto poco tempo fa portandola alla Palla di Pomodoro. La custodisce il suo proprietario…”.

Che ricordi, signori. Quel giorno, Jarno, morto a Monza nel maledetto incidente che costò la vita a un altro grande, il riminese Renzo Pasolini, diede la paga a tutti. In particolare a Giacomo Agostini, che vinceva sempre in sella alle Mv Agusta e, forse proprio per questo, non era amato dai tifosi pesaresi. Uno di questi raggiunse Agostini all’Hotel Mare, dove alloggiava il campione di Lovere, e gli regalò un… preservativo. “Così le mani stanno meglio…”. A fine gara, infatti, Agostini si lamentò dei guanti.

Scusate la lunga divagazione, ma è bello che la myCicero abbia scelto come spazio per la presentazione il Museo Officine Benelli, ovvero la storia di Pesaro.

Diverse le autorità presenti, il comandante dei vigili urbani Galdenzi, una rappresentanza della Capitaneria di Porto, l’assessore allo Sport Mila Della Dora, il presidente del Coni provinciale, Alberto Paccapelo, il presidente della Fipav provinciale Franchini.

Giancarlo Sorbini fa gli onori di casa; dopo avere fatto l’incendiario ieri, parlando ai tifosi della situazione del PalaCampanara, oggi fa il pompiere, giusto per avere ospiti anche i… vigili del fuoco.

Sorbo racconta la passione per la pesaresità. Cita i luoghi delle precedenti presentazioni, l’Auditorium Pedrotti, i Musei Civici, la Loggia del Palazzo Ducale.

“Rappresentiamo valori e passioni che vogliamo trasmettere alle ragazze: gli sponsor in trasferta con i tifosi, le giocatrici sempre sorridenti. Molte arrivano qui sapendo cosa trovano. Il mare, una città vivibilissima, la gente. L’anno scorso abbiamo puntato sulla musica, anticipando il 150° anniversario della morte di Gioachino Rossini. Quest’anno sui motori che raccontano il vissuto della città, che parlano di Pesaro in tutto il mondo, e non solo per Valentino Rossi”.

Visto il luogo della presentazione, c’è un particolare assai curioso che sveliamo ai nostri lettori: a condurre la presentazione è Fabrizio Bontà, responsabile dell’ufficio stampa della myCicero Volley Pesaro. Fabrizio ha sposato Alessandra, la cui sorella Francesca è moglie di Mirko Cecchini, dell’Ongetta Rivacold, scuderia che partecipa al mondale di Moto 3 con i piloti Niccolò Antonelli, cattolichino, e Jules Danilo, francese. Mirko, con il padre Giancarlo ha dato vita al CBC Corse, che in passato ha vinto un Mondiale classe 250 con Andrea Dovizioso. Insomma, i motori di casa nella myCicero.

Mila Della Dora è molto carina con la ragazze: “Spero vi troviate bene nella nostra città. L’anno scorso il campionato della myCicero è stato ottimo, al di sopra di ogni aspettativa. Sappiamo che per vincere è necessario si crei una buona armonia di gruppo, un’empatia particolare. Se riuscirete nell’intento, non ho dubbi che potrete ottenere quel che tutti desideriamo”.

Fra gli aspetti che sono piaciuti molto la scorsa stagione, oltre alla cavalcata trionfale che portò le colibrì a tre passi dalla promozione in A1, la straordinaria passione della famiglia Fanesi, della myCicero, il loro bellissimo rapporto con la società e con i tifosi. Scrissi, tornando da Brescia, la sera della sconfitta che chiuse le porte al sogno, ma anche del dolore per il malaugurato infortunio di Diletta Sestini, che in pullman con i Balusch e con la famiglia Fanesi avevo respirato la stessa atmosfera in cui mi immergevo negli anni d’oro del basket, nelle trasferte in pullman con il club organizzato da Renato Tonucci e con le famiglie di Elvino e Valter Scavolini.

“Siamo felici di questo abbinamento – ha sostenuto Giulia Fanesi – perché questa Società rappresenta i valori che noi condividiamo quali l’onestà, il rispetto e la passione. Inoltre c’è un sano coinvolgimento di tutto l’ambiente, a partire dai tifosi: speriamo di realizzare, tutti insieme, un sogno”.

Lo scrivo per l’ennesima volta: non so se è un azzardo o una straordinaria convinzione di tutti i protagonisti. Avrei evitato proclami, lasciando parlare il campo, che come sempre è quello che dice la verità. Però, visto che la pressione non manca, è necessario viverla nel migliore dei modi, come chiede di fare Matteo Bertini, alla quinta stagione pesarese, che ha un principio base che vale più delle parole: “Visto che se ne parla tanto, io non mi nascondo: abbiamo allestito una squadra per puntare in alto e faremo di tutto per arrivare all’obiettivo e mantenere una promessa che ci siamo fatti, io, Barbara e Giancarlo, quattro anni fa, quando si rinunciò alla serie A1. Se penso al primo giorno di lavoro, lo scorso agosto, il tempo è volato. Ancora accusiamo qualche difficoltà: quando le cose si mettono male, ci blocchiamo. Dobbiamo lavorare in serenità, allenarci bene e – come ripeto sempre alle ragazze – divertirci e divertire. E’ la migliore filosofia per vincere la pressione e fare bene”.

Le ragazze cosa dicono? Parla per tutte il capitano, Federica Mastrodicasa.

“La squadra allestita squadra è forte, con giocatrici veterane della serie A2 e con buona esperienza in A1. E tante giovani di talento. Le ambizioni sono alte, avvertiamo le attese. Il gruppo c’è già, è bello e farà di tutto per giocarsi le proprie possibilità. Siamo consapevoli del nostro valore, ma alo stesso tempo vogliamo rimanere umili, perché il livello del campionato si è innalzato e sarà una stagione difficile”.

La chiusura è ancora del Sorbo…

“Siamo lo sport femminile più praticato in Italia, meritiamo maggiore attenzione per fare conoscere di più la pallavolo. Intanto, vi prego di ricordare che domenica giocheremo alle ore 17,m a Campanara, con l’Omia Cisterna. Ci piacerebbe ci fossero 2.000 spettatori, ma sappiamo che non sarà facile. Ci accontenteremo di 1.9998. Per gli abbonamenti, Prodi Sport in Largo Ascoli Piceno e il PalaSnoopy”.

Le colibrì sono diventate leoncini, pronte ad azzannare le prede in un campionato che – ha ricordato il Capitano – s’annuncia equilibrato, anche se il primo ostacolo – scritto con il massimo rispetto per Cisterna – non dovrebbe essere impossibile, I precedenti raccontano un secco 4 a 0 per Pesaro, che ha tutte le intenzioni di proseguire, facendo rombare il motore.

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