1 luglio 2016
PESARO – Mentre 20 milioni di italiani aspettano con ansia domani sera, sperando che Conte e i suoi ragazzi compiano un altro miracolo sportivo contro la corazzata tedesca, da lunedì, nel suo piccolo, anche la nazionale di pallacanestro proverà a compiere un’impresa in questa estate 2016. Ovvero qualificarsi per le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Che per il basket rappresenta l’obiettivo massimo, a differenza del calcio, dove sono i mondiali e gli europei a tenere banco, rispetto al torneo a cinque cerchi, dove si mandano le formazioni under 21.
E per provare a tornare alle Olimpiadi dodici anni dopo l’argento di Atene, anche la pallacanestro italiana ha affidato le sue speranze al miglior allenatore sulla piazza, richiamando da San Antonio, Ettore Messina. Che in Europa ha vinto tutto ed è uno dei pochissimi coach non americani, a poter dire la sua anche in Nba.
Ma per poter volare in Brasile, c‘è un ultimo ostacolo da superare e nemmeno dei più agevoli, dato che delle sei squadre che parteciperanno al torneo di qualificazione, ne passerà solamente una. La formula è semplice, con le sei formazioni divise in due mini gironcini da tre, nel primo girone ci sono l’Italia, la Tunisia e la Croazia, nel secondo la Grecia, il Messico e l’Iran. Passano le prime due che si incroceranno in semifinale, per poi giocarsi tutto nella finale di sabato 9 luglio. Ecco il programma della Nazionale azzurra:
Lunedi 4 luglio ore 21.00: Italia – Tunisia
Martedì 5 luglio ore 21.00: Italia – Croazia
Venerdì 8 luglio ore 21.00: eventuale semifinale
Sabato 9 luglio ore 21.00: Eventuale finale
Tutte le partite saranno trasmesse in diretta da Sky, anche quelle che non riguarderanno l’Italia e anche quelle degli altri due tornei preolimpici, in programma negli stessi giorni a Belgrado e a Manila nelle Filippine. Tornei dai quali usciranno le ultime tre qualificate per portare a 12 il numero delle Nazionali che andranno a Rio de Janeiro.
Ma come arriva la nostra nazionale a questo appuntamento? Arriva con qualche problemino fisico. A partire dalla microfrattura allo zigomo che costringerà Marco Belinelli a giocare con una maschera protettiva al volto, arriva con qualche escluso eccellente dell’ultima ora, come Amedeo Della Valle, riserva a casa insieme ad Abass, con coach Messina che, secondo noi giustamente, ha preferito portare tutti i lunghi a sua disposizione, con un solo vero playmaker di ruolo – Peppe Poeta – anche se la scelta di portare un giovane come Stefano Tonut, senza nessuna vera esperienza in campo internazionale, potrebbe essere un azzardo.
Ma la nazionale italiana arriva consapevole che l’occasione è di quelle da non lasciarsi sfuggire, soprattutto perché giocare in casa qualche piccola vantaggio te lo porta, anche se il PalaOlimpico di Torino non è un palazzetto destinato abitualmente al basket, perché di talento ce ne abbiamo, soprattutto nei ruoli di ala piccola e grande e perché coach Messina è un perfezionista di quelli seri, che non lascia niente al caso.
Ma non sarà affatto semplice superare la concorrenza di Grecia e Croazia, squadre molto fisiche sotto canestro, che da sempre è il nostro punto debole, con la coppia Cervi-Cusin che dovrà dare il meglio di sé, soprattutto a rimbalzo, perché a segnare punti dovrebbero pensarci Belinelli, Bargnani e Gallinari, con l’aiuto di Gentile e Melli, che potrebbe essere la vera sorpresa del torneo. Ma non essendo una squadra da cento punti a partita, sappiamo che per avere qualche chance si dovrà difendere al massimo, cercando di recuperare il maggior numero possibile di palloni per non attaccare le difese schierate degli avversari. La Nazionale può contare su 12 giocatori 12, dove anche le cosiddette riserve sanno qual è il loro compito e dovendo giocare quattro partite in sei giorni, anche la freschezza fisica sarà determinante, così come la fortuna di arrivare tutti sani a sabato sera. Noi ci siamo praticamente tutti, mentre sia la Croazia che la Grecia devono registrare qualche assenza pesante, ma onestamente non partiamo da favoriti, anche se i vertici federali dicono che è la migliore Italia di sempre. Potrebbe essere vero per ciò che concerne il talento puro, ma non si giocherà di fioretto, ci saranno battaglie dentro l’area dove gli arbitri si ingoieranno il fischietto, soprattutto perché avremo direttori di gara provenienti da paesi non proprio al top della pallacanestro e non abituati a dirigere partite di questo livello. Conteranno soprattutto tigna e mentalità vincente, perché basterà vincere anche 64 a 63 con un libero all’ultimo secondo per andare in Brasile.
La pallacanestro italiana ha bisogno finalmente di un segnale positivo, anche se la qualificazione olimpica rischia di essere una spada di Damocle ulteriore nei rapporti tra Fiba e LegaBasket. Con l’Eurolega che nel frattempo ha pubblicato l’elenco delle squadre partecipanti all’Eurocup, inserendo anche Reggio Emilia, Trento, Sassari e Cantù. Ma allo stato attuale delle cose, se le quattro squadre decideranno di partecipare alla Coppa, sarebbero fuori dal campionato italiano, ne sapremo di più dopo la sentenza della Corte di Giustizia sportiva attesa per metà luglio, noi da spettatori neutrali e da tifosi della nostra nazionale, ci auguriamo che l’Italia si qualifichi per i giochi olimpici, lasciando ai burocrati il problema di risolvere la diatriba.
SITUAZIONE IN CASA CONSULTINVEST
Mentre stasera alle ore 19, si festeggeranno i settanta anni della Victoria Libertas, con una celebrazione in Piazza Agide Fava, di fianco al vecchio palas di Viale dei Partigiani, tutto ancora tace in casa Vuelle, con Stefano Cioppi e Piero Bucchi che lunedì partiranno per gli States, dove visioneranno, nelle Summer League di Orlando e Las Vegas, centinaia di giocatori. La speranza è che il dinamico duo, torni dall’America con le idee un pochino più chiare, anche se la nostra sensazione è che rimangono in piedi tutte e due le ipotesi: la prima – ovvero il 5+5 – è legata alla qualità del quintetto che si riuscirà ad allestire e se andranno in porto tutte le prime scelte in ogni ruolo, si cercherà poi di rimediare una panchina decente composta da cinque italiani, anche se si corre il rischio che per la presunta data di completamento del roster (20 luglio?), i giocatori nostrani validi ancora disponibili, siano veramente pochini. La seconda ipotesi, ovvero il 3+4+5, scatterebbe se la qualità del quintetto non sarà quella sognata sull’aereo che li porterà negli States e che “costringerebbe” i dirigenti biancorossi a virare su sette stranieri e due italiani come ottavo e nono uomo delle rotazioni. Per adesso di sicuro non c’è niente, neanche l’arrivo di Marco Ceron, che Venezia non ha svincolato entro il 30 giugno, ma aspettiamoci novità entro una decina di giorni, quando la situazione del mercato sarà più fluida e anche la cortina fumogena che ha avvolto la Consultinvest nel mese di giugno, evaporerà sotto il cocente sole di luglio.
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