Vuelle, uno stallo di mercato prolungato nel certosino calcolo fra domande e offerte

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29 giugno 2016

PESARO – Ci vuole chiarezza. Sta per finire un mese di giugno che non ha visto nessun nuovo arrivo in casa Vuelle, con il piano A, quello che prevedeva l’acquisto di due italiani da quintetto, che è tristemente naufragato tra richieste economiche troppo esose per le casse biancorosse e trattative dove forse Pesaro è stata usata per far lievitare i prezzi degli ingaggi altrui. Ma così va il mondo, soprattutto quando alzi il target al quale ti rivolgi, perché con tutto il rispetto per Crow e Raspino ad esempio, non è che c’era la fila dietro a dei giocatori in bilico tra serie A e Legadue. Mentre, interessate a Cusin, c’erano almeno tre-quattro squadre di prima fascia. La sensazione è che dopo quattro anni passati ad inseguire giocatori di livello medio-basso, la dirigenza biancorossa stia incontrando difficoltà a muoversi nel complicato mondo dei procuratori più navigati, che fanno il loro mestiere e che sanno che finché non si mette tutto nero su bianco, si possono rimangiare anche eventuali promesse e strette di mano fatte in precedenza.

Vuelle-Capo d'OrlandoCi vuole chiarezza dicevamo, perché se coach Bucchi dichiara che si farà il 3+4+5 e che basteranno due italiani (Gazzotti e Ceron) per affrontare tranquillamente il campionato, Stefano Cioppi non sembra in sintonia con il suo allenatore e non dà per spacciata la formula dei cinque italiani e dei cinque stranieri, ma il mercato non aspetterà che Pesaro sciolga la sua indecisione e si corre il serio rischio che non ci siano più italiani di valore per continuare con il 5+5. Forse si aspetta la decisione su Fontecchio dell’Armani, che venerdì lo firmerà per tre anni e poi deciderà se tenerlo o darlo in prestito, ma dietro al gioiellino ex Bologna c’è mezza serie A e in qualsiasi caso Milano potrebbe decidere di inserirlo nel proprio roster se Ale Gentile dovesse volare verso la Nba. Ma venerdì sarà anche la giornata di Marco Ceron –  se Venezia lo svincolerà – e una volta firmata la guardia veneziana, difficilmente ci sarebbero i soldi per pagarli entrambi.

Ci vuole chiarezza in questa fase del mercato e rimanere sul vago, non giova a nessuno. Né ai tifosi che cominciano a chiedersi quando arriveranno i primi acquisti, né allo staff biancorosso, che lunedì partirà per le Summer League, vero spartiacque stagionale per una Consultinvest ancora tutta da costruire. Sappiamo che i tablet di Cioppi e Bucchi sono pieni di nomi da visionare e che a breve arriveranno le prime firme, comunitari od extra poco importa, perché almeno sul ruolo del play e dell’ala grande, non si guarderà alla nazionalità, ma al valore del giocatore e sappiamo che i primi acquisti condizioneranno le fasi successive del mercato, perché i soldi sul piatto sono circa 600-650 mila euro da dividere eventualmente per sette nuovi acquisti, ma non si andrà alla ricerca di 7 giocatori da novantamila (90.000 x 7 = 630.000), ma si punterà almeno ad un paio di giocatori che viaggiano a cifre più consistenti e per far tornare i conti, prendendone due da 120.000, se ne dovranno prenderne altrettanti da 60.000.

Tutti conti che Cioppi e Costa faranno mano a mano che arriveranno le prime firme, ma allo staff biancorosso, allo stato attuale delle cose, chiediamo solo di chiarire con quale formula si intende costruire la squadra ed eventualmente su quali basi si andrà avanti col 5+5, considerando che gli italiani di valore hanno tutti trovato una sistemazione e che si rischierebbe un clamoroso autogol nel nuovo anno zero della Victoria Libertas, che venerdì festeggerà i suoi 70 anni di vita. Ecco, magari proprio in quella occasione, si potrebbe dire pubblicamente che la Consultinvest 2016-17 sarà composta da tre extracomunitari, quattro comunitari e cinque italiani, giusto per fare chiarezza, giusto per far capire che, se anche stavolta si ripartirà quasi da zero, c’è tutta l’intenzione di porre le basi per un futuro più tranquillo.

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