“Avanti tutta sull’Unione a otto”: parola dell’assessore Delle Noci

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21 giugno 2016

Antonello Delle Noci

Antonello Delle Noci

PESARO – “Avanti tutta sull’Unione a otto. Partito il percorso giuridico-istituzionale”, dice Antonello Delle Noci, uscendo dalla giunta comunale. “Pesaro e Vallefoglia sono i primi Comuni ad aver approvato le relative delibere. Ora il passaggio nei consigli comunali. E per Pesaro – rimarca l’assessore – è uno step che avverrà sicuramente entro breve, nelle prossime sedute”. D’altra parte la volontà era dichiarata: “L’operazione ricalca l’ambito ottimale. Ci sono servizi sociali, scolastici, aree industriali in comune tra San Bartolo-Foglia e Pian del Bruscolo. Si tratta di bacini omogenei che possono diventare luoghi di amministrazione da mettere insieme”. La motivazione alla base resta la stessa: “Semplificare, ottimizzare e ridurre i costi organizzativi con una gestione associata dei servizi”.

Nello studio di fattibilità, redatto dal gruppo di lavoro coordinato da Delle Noci, si citano “servizi informativi e statistici, Suap, protezione civile e polizia municipale”. Assieme al disegno formale che prevede lo scioglimento dei Comuni dell’Unione San Bartolo e Foglia (Pesaro, Mombaroccio, Gradara e Gabicce Mare) con contestuale adesione all’Unione Pian del Bruscolo dal primo gennaio 2017. “Considerato che l’Unione San Bartolo – si legge nella delibera – presenta, sul piano strutturale, organizzativo e funzionale, un assetto generale ancora in via di implementazione”. Il riferimento è al “personale dipendente da trasferire in mobilità”, ma anche ai “rapporti giuridici-patrimoniali in essere”.

In parallelo si modificherà lo statuto dell’Unione Pian del Bruscolo. Con contenuto mutuato in gran parte da quello del San Bartolo e Foglia, “che include caratteristiche di maggiore flessibilità e innovazione”.

Al di là degli aspetti tecnici, sindaco e assessore guardano alla sostanza: “La strada è obbligata. Ottomila Comuni in Italia, così come li abbiamo conosciuto finora, non reggono più. O si mettono in moto processi di auto-riforma oppure si subiranno le riforme dall’alto. E il nostro schema è quello che l’Anci vuole esportare su scala nazionale”.

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