di Redazione
5 giugno 2016
PESARO – Il nuovo porto di Pesaro può diventare, in breve tempo, non solo un’infrastruttura strategica al servizio di un territorio più esteso di quello comunale ma anche uno scalo competitivo nell’area dell’alto e medio Adriatico, attraendo risorse economiche e coinvolgendo aziende di grandi dimensioni. Sono risultati che si raggiungono attraverso nuovi investimenti e una comunicazione adeguata. Questo è quanto emerge dalle proposte degli studenti della quarta A, dell’istituto professionale per i servizi commerciali e aziendali “G. Branca” di Pesaro, consegnate oggi (sabato 4 giugno) nella sala del Consiglio comunale all’amministrazione comunale di Pesaro.
“Grazie per la donazione – ha detto Antonello Delle Noci, assessore alla Gestione – e per i suggerimenti che contiene. L’Amministrazione ha già realizzato un investimento importante assicurando più di 23 milioni di euro ma nell’ambito degli interventi del Comune per la bella Pesaro dobbiamo sempre più pensare anche al porto. L’anima del porto è una scelta che dobbiamo condividere con la città”.
“Oggi siamo noi ad ascoltare, e molto volentieri, le proposte avanzate dalle studentesse del Branca – ha aggiunto Giuliana Ceccarelli, assessore alla Crescita e alla Pari Opportunità – mettendo in pratica ciò su cui i docenti insistono sempre: l’importanza dell’ascolto. Ora abbiamo la possibilità di invertire il percorso: noi adulti abbiamo il dovere di ascoltare voi studenti. Che avete condotto una ricerca tanto importante per la nostra città, dimostrando anche che nutrite nei confronti di Pesaro, dove vivete, un grande amore e volete contribuire al miglioramento, unendo la vostra passione alla competenza di un professionista come Michele Romano dello studio Mirò”.
Alessia, Carolina e Nicoletta, che hanno illustrato il progetto, hanno anche formulato alcune idee per il porto di domani, tra le quali dei pacchetti turistici per weekend lunghi, eventi legati al mare e lanciato un nuovo hashtag “#pesaroismore”.
Marcella Tinazzi dirigente dell’ufficio scolastico territoriale ha sottolineato il pregio del lavoro e come il Branca dimostri nuovamente di quanto la città abbia bisogno del Branca.
“I ragazzi hanno fornito utili stimoli al comune di Pesaro – ha precisato Carlo Nicolini, dirigente scolastico dell’istituto professionale – nelle direzione di quello che il porto potrebbe diventare”.
Il piano
Gli spunti progettuali formulati dagli studenti sono molto dettagliati e, nell’intento della scuola, potranno servire per la scrittura di un vero e proprio piano di comunicazione. La proposta di piano è stata elaborata nell’ambito del programma Learning by doing di Confindustria Pesaro Urbino che ha permesso agli studenti, nell’ambito dell’attività Orientagiovani, di lavorare con una società di comunicazione, lo Studio Mirò.
Gli allievi del Branca hanno scelto di lavorare ad progetto di massima che fosse utile per Pesaro e tenesse conto dell’opinione dei pesaresi, i principali portatori di interesse del nuovo porto, per poi donarlo all’amministrazione comunale perché potesse fare ogni utile approfondimento. In una ventina di pagine, è raccontata la storia del porto cittadino e soprattutto sono evidenziati alcuni trend, alla base delle proposte di comunicazione.
Sono state realizzate preziose interviste a coloro che vivono e operano all’interno di quell’area (“l’indagine sui portolotti”). Ogni portatore di interesse ha espresso una diversa idea su come organizzare l’infrastruttura. In particolare secondo i commercianti il porto dovrebbe vivere tutto l’anno, i pescatori evidenziano la pericolosità del fondale basso e la necessità di spazi per vendere il pescato e gli imprenditori infine esprimono perplessità sulla nuova viabilità e sottolineano che il porto dovrebbe avere vocazione turistica e imprenditoriale.
Il porto come azienda
Secondo gli studenti della quarta A del Branca, per la gestione di tutte queste complessità sarebbero strategiche tre figure. Un manager che sia in grado di governare la nuova infrastruttura, un esperto di comunicazione e una web agency, necessaria perché la comunicazione passi in via prioritaria attraverso la rete.
Infine dal lavoro degli allievi dell’istituto professionale, una raccomandazione: una corretta comunicazione interna è fondamentale e preliminare rispetto a quella esterna.
In sintesi, è meglio trovare condivisione tra i vari attori che operano all’interno del porto per poi avviare tutti gli strumenti necessari e mirati a promuoverlo dentro e fuori i confini nazionali.
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