di Redazione
31 maggio 2016
FANO – Alle otto di sera una pattuglia della radiomobile dei carabinieri di Fano stava effettuando una sosta in zona baia Metauro quando gli sfreccia davanti una moto a forte velocità. I carabinieri accendono sirene e lampeggianti e si danno all’inseguimento. Il centauro di risposta accelera e comincia ad impennare il mezzo per non rendere visibile la targa. La moto guadagna strada ed ad un certo punto si infila nei vialetti condominiali di alcune case estive.
I militari fermano l’auto di servizio ed iniziano la ricerca a piedi finche non scorgono la moto con il motore ancora caldo nascosta in mezzo ad un cespuglio. Si tratta di una Honda Transalp di colore grigio che si scoprirà essere stata rubata nel marzo 2013 a Bisceglie.
Continuano a cercare il fuggitivo ma le case intorno appaiono tutte disabitate finché non scorgono una luce trafilare dalla base della porta. Si avvicinano e bussano energicamente fino a quando un uomo non apre la porta. Nega di essere il proprietario del motociclo. Gli chiedono i documenti e l’uomo dice di non averne, fornendo una prima versione circa le proprie generalità. I militari, non affatto convinti, insistono nel chiedergli i documenti finché l’uomo riferisce di averli lasciati a casa di un suo amico fanese, vecchia conoscenza dei militari in quanto pluripregiudicato e, tra l’altro, intestatario del contratto di affitto dell’abitazione dove era stato sorpreso il centauro. Recuperato il documento si scoprono finalmente le vere generalità: si tratta di G. I. 30enne foggiano sul conto del quale pende un provvedimento di cattura in quanto evaso da più di un mese dagli arresti domiciliari che stava scontando a Vieste.
A quel punto i militari decidevano di approfondire la perquisizione nel domicilio del 30enne rinvenendo, nascosto dietro un intercapedine del bagno, il classico kit del rapinatore: un disturbatore di frequenze “jammer” utile a neutralizzare allarmi e chiamate di soccorso, diversi cellulari e una replica di pistola Beretta 92 FS modificata e resa idonea a sparare proiettili calibro 380 con relativo munizionamento. L’uomo, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere ed in flagranza di reato per ricettazione, falsa attestazione delle proprie generalità e detenzione di arma clandestina.
L’uomo, giunto a Fano da non più di dieci giorni, molto probabilmente stava progettando rapine a mano armata e l’arresto ne ha sicuramente interrotto il disegno criminoso.
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