di Redazione
28 maggio 2016
FANO – Nella mattinata del 27 maggio i carabinieri del comando provinciale di Pesaro e Urbino, unitamente al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Ancona, all’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Pesaro e a personale della locale ARPAM, hanno svolto presso il porto di Fano una serie di controlli amministrativi e di attività di polizia giudiziaria nei confronti di alcune aziende che hanno portato alla scoperta di gravi violazioni in materia ambientale e tutela del lavoro.
Nello specifico è risultato che talune delle ditte controllate non rispettano le normative in materia di gestione di rifiuti speciali pericolosi costituiti da materiale risultante dall’attività di manutenzione, riparazione e rimessaggio di yacht e navi da pesca. Nel corso delle operazioni sono state sequestrate aree di cantieri pari a 3.500 metri quadrati, prospicenti la zona demaniale, risultate inquinate dal materiale predetto nonché attrezzature varie e rifiuti pericolosi e non per circa 10 tonnellate.
Il personale dell’Ispettorato del Lavoro ha identificato un dipendente non in regola in una delle ditte, mentre sono soggetti ad ulteriori accertamenti le posizioni lavorative di parte del personale trovato sui luoghi di lavoro.
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