Pulizia di Prefettura e caserme carabinieri a una ditta di Ancona: tuona la Filcams Cgil

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27 maggio 2016

Loredana Longhin

Loredana Longhin

Loredana Longhin*

PESARO – La Filcams – Cgil alla fine tuona perché adesso si è toccato proprio il fondo. La gara d’appalto della Prefettura di Pesaro per l’affidamento del servizio di pulizia presso la Prefettura medesima e le caserme dei Carabinieri è stata vinta da una ditta ad Ancona, che applica il contratto nazionale firmato da Fesica – Consal, un sindacato minoritario, e non dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.

Per la Filcams – Cgil: “Questo è un atto davvero spiacevole, soprattutto per le lavoratrici che ogni giorno svolgono con coscienza e scrupolosità il proprio lavoro – continua la nota – applicando questo contratto la retribuzione contrattuale è inferiore, e si parla di stipendi già bassi perché le ore lavorate sono minime”.

Ma non è finita qui, oltre al danno anche la beffa perché, all’azienda che è subentrata, applicando questo contratto nazionale che non prevede la clausola di salvaguardia della continuità occupazionale, non può essere imposto alcun obbligo di assunzione dei dipendenti in forza presso la cessata impresa al momento della conclusione dell’appalto; consentendo così effetti collaterali discriminatori.

Tant’è che due lavoratrici non sono state riassunte.

Mentre le altre lavoratrici all’oggi ancora debbono firmare il contratto di lavoro e ricevere la busta paga.

Questo purtroppo è l’amaro epilogo della vicenda, che vede come attore principale proprio la Prefettura che è l’istituzione deputata a garantire il buon governo della città e dei suoi cittadini.

Sinceramente lascia alquanto perplessi l’atteggiamento della Prefettura che, da un lato si dichiara apertamente disponibile a voler costruire un osservatorio sugli appalti, e dall’altro poi affida il servizio di pulimento delle proprie sedi ad un’azienda che applica un contratto che non prevede alcun obbligo di assunzione dei dipendenti in forza alla cessata impresa.

Continua la Filcams – Cgil : “Le norme e la trasparenza del sistema degli appalti non basta invocarle, è necessario invece praticarle tutti i giorni con comportamenti conseguenti.

La Filcams – Cgil crede profondamente che la funzione dei protocolli d’intesa, delle buone prassi, degli osservatori sia quella di costruire delle gare d’appalto a norma di legge, però sappiamo bene che la forma da sola non basta, ma va sostanziata con comportamenti coerenti perché solo così’ è possibile incidere davvero per migliorare le condizioni di chi lavora nel complicato mondo degli appalti.

Per tutte queste ragioni ci piacerebbe che si potesse aprire un confronto costruttivo con il Prefetto per rivedere questo appalto al fine di trovare le soluzioni più idonee per tutelare i diritti delle lavoratrici.

*Filcams – Cgil

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