di Redazione
20 maggio 2016
PESARO – Dopo 28 anni di condanne, evasioni e latitanza è stato catturato e arrestato in Portogallo l’assassino della skipper pesarese Annarita Curina, uccisa il 10 giugno 1988 all’età di 34 anni. Una tragica vicenda trascinatasi nei decenni per tutta la comunità pesarese. Il corpo della Curina fu rinvenuto a Senigallia soltanto a fine luglio dello stesso 1988. Il “killer del catamarano” fermato in terra lusitana è Filippo “Pippo” Antonio De Cristofaro, condannato nel 1988 all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere. Un arresto che nelle ultime ore è stato reso possibile dall’azione coordinata della Squadra Mobile di Ancona, del servizio centrale operativo della Polizia di Stato, dei colleghi portoghesi e di Eurojust.
Annarita Curina in una sua celebre immagine degli anni ’80
Il movente che 28 anni fa scatenò il brutale omicidio – a colpi di pugnalate – fu l’appropriarsi del catamarano della Curina per la fuga di De Cristofaro con l’allora amante olandese Diane Beyer, appena 17enne. L’arresto avvenne in Tunisia, mentre gli assassini si davano alla fuga. La Beyer fu condannata dal Tribunale dei Minori per concorso in omicidio a 6 anni e mezzo di carcere (ma scontò appena 15 mesi per poi essere destinata a una comunità di Grosseto), un terzo ragazzo olandese presente sulla barca – l’allora 27enne Pieter Gronendijk – fu condannato solo per furto del catamarano perché giudicato estraneo al delitto, mentre De Cristofaro fu condannato all’ergastolo. Ma riuscì per due volte ad evadere dalla sua pena detentiva nel 2007 e nel 2014.
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