Il pagellone della Vuele 2015-2016 parte seconda

di 

28 aprile 2016

PESARO – Seconda parte del pagellone di Pu24 sulla stagione della Consultinvest (rileggi qui con la prima). Dopo aver scandagliato i numeri dall’uno all’otto, si prosegue sempre in rigoroso ordine numerico:

Consultinvest Vuelle PesaroAUSTIN DAYE: (20 partite, 21,1 punti, 9,1 rimb. 84% ai liberi) Primo nei punti realizzati, nella valutazione, nei rimbalzi difensivi e nei falli subiti, secondo nei rimbalzi totali, sesto nelle palle recuperate, ottavo nelle stoppate date. I numeri non saranno tutto, ma è evidente che ci troviamo di fronte al giocatore più produttivo della compagnia e che dal suo arrivo sono cambiate non solo le gerarchie interne della Vuelle, ma quelle dell’intero campionato. Poi si può cominciare a discutere, perché di Austin ci sarebbe tanto da parlare e se vogliamo basarci sempre sui numeri, è giusto sottolineare che è stato anche quello che ha perso più palloni e si è piazzato secondo nelle poco lusinghiere classifiche dei falli commessi e delle stoppate subite.
Ma anche per lui vale il discorso fatto per Christon, ovvero che se lo avevate visto giocare nella Nba, sapevate che per convincerlo a difendere serviva un permesso speciale da parte di un giudice federale o che del trash talking ne aveva fatto una questione personale, ma secondo noi è andato comunque sopra le aspettative, bucando di fatto solo tre o quattro partite, mentre per le restanti è stata una vera spina nel fianco delle difese avversarie, costrette sempre a raddoppiarlo per non essere puniti da un tiro da fuori che rimane uno dei movimenti più puliti che si siano visti da questa parte dell’Oceano e la sua capacità di andare a rimbalzo difensivo non era così scontata.
Poi rimangono i difetti evidenti – difesa all’acqua di rose, quel continuo parlare con tutti che infastidisce sia la terna arbitrale che gli stessi compagni – e quelli meno evidenti, come il fatto che nei finali punto a punto non ci ricordiamo un suo canestro decisivo, al di là di qualche tiro libero, ma stiamo sempre parlando del probabile Mvp del campionato.

Si merita la riconferma? Si.

Possibilità di rivederlo in maglia Consultinvest: 20%. Se ci fosse la possibilità di rifirmarlo, lo si dovrà fare come prima operazione del mercato, perché in qualunque caso Austin è un giocatore condizionante e nel costruire la nuova Vuelle. La sua presenza non ti permetterebbe di ingaggiare un altro giocatore da 20-25 tiri a serata. Ma per rivederlo in maglia biancorossa, al di là della dichiarazione d’amore proferita dopo il match contro Cantù, si dovranno tirare fuori non meno di mezzo milione di euro, cifra che rappresenterebbe un sesto del possibile nuovo budget. Chiunque verrà dopo di lui, difficilmente raggiungerà queste statistiche e, anche, ma non solo per questo, di un suo eventuale rinnovo di contratto non si potrà che essere contenti.

Voto finale di Pu24: 8.5

FRANCESCO CANDUSSI: (29 partite, 8,6 min., 1,6 punti, 1,7 rimb.) Lo si potrebbe considerare un anno perso quello passato a Pesaro, nel percorso di crescita di questo lungo di 211 centimetri di proprietà veneziana che, ormai 22enne, non è ancora riuscito a dimostrare di poter dire la sua in serie A. Intendiamoci, Candussi è un ragazzo serio che si allena con costanza e che potrà solo migliorare in futuro, il problema è che a questi livelli non è in grado di giocare da centro puro, essendo troppo leggero e con una mobilità di piedi da migliorare. Discorso diverso sarebbe vederlo giocare da ala grande, dove potrebbe sfruttare il suo buon tiro da fuori ma, per come era strutturata la Vuelle quest’anno, l’unica chance l’ha avuta come cambio, prima di Walker e poi di Lydeka e in entrambi i casi, non è mai riuscito ad incidere.

Si merita la riconferma? Più no che sì.

Possibilità di rivederlo in maglia Consultinvest? 20%. Venezia sembra intenzionata a riprenderlo nel proprio roster e, se avrà la possibilità di giocare da ala grande, potrebbe dire la sua anche in serie A, mentre Pesaro dovrà rivolgersi altrove, magari su un giocatore più esperto come Mazzola o Campani.

Voto finale di Pu24: 5

MAURICE WALKER: (13 partite, 18,1 min. 4,0 punti, 3,8 rimb.) Sta giocando a Cipro, dove non parte in quintetto e sta viaggiando a cifre simili a quelle avute a Pesaro, giusto per ribadire che difficilmente vedremo questo centro canadese in futuro, non diciamo ad alto livello, ma neanche a quello medio e proseguirà la sua carriera in campionati europei di fascia modesta o in qualche lega minore americana. Secondo errore commesso dallo staff pesarese la scorsa estate.

Voto di Pu24: 5

TAU LYDEKA: (16 partite. 29.2 min. 10.4 punti. 8.2 rimb.) A 33 anni, ha dimostrato che determinazione e tecnica contano ancora nel campionato italiano, anche se non salti un metro da fermo e non corri i cento metri sotto i 12 secondi. Tau è tornato a Pesaro, con una grinta ancora maggiore rispetto alla sua prima apparizione, quella della semifinale scudetto del 2012 – dove era il cambio di Cusin – ed è stato uno degli artefici della salvezza. Non chiedetegli di tirare dai tre metri, perché il suo regno rimane l’area colorata, dove può battagliare contro chiunque a suon di contatti fisici e uso dei gomiti. E’ stato il terzo miglior rimbalzista offensivo del campionato perché, se conosci la pallacanestro, sai anche dove può finire la palla dopo un tiro e posizionarti nelle vicinanze e, una volta risolto il problema a un dito della mano, ha migliorato anche la sua percentuale dalla lunetta (63%).

Si merita la riconferma: Assolutamente sì.

Possibilità di rivederlo in maglia Consultinvest: 50% In un mondo perfetto, si potrebbe confermare Lydeka come cambio di un’eventuale centro americano, ma questo implicherebbe sia che ci fossero tanti soldi da spendere, sia che arrivasse un italiano da quintetto. Più realisticamente andrebbe bene anche confermare il lituano come centro titolare, magari con dietro un italiano di maggior livello rispetto a Candussi, l’importante è non lasciarsi sfuggire uno dei pilastri di questa salvezza.

Voto finale di pu24: 8

MARCO CERON: (28 partite, 20,6 min., 5,8 punti, 33% da 3) Nel rapporto minuti/punti è quello che ha prodotto di meno e non è il massimo per un tiratore come Ceron, arrivato a Pesaro per far dimenticare Musso, operazione non riuscita pienamente, anche se l’ex veneziano si è riciclato come specialista difensivo e il suo mattoncino alla causa l’ha comunque portato. Abbiamo aspettato invano una partita nella quale con tre-quattro triple di fila spezzasse l’equilibrio dando via al break decisivo, ma non ci sarebbe dispiaciuto neanche vederlo variare il suo stile di gioco, tirando magari dai cinque metri dopo una finta.

Si merita la riconferma? Forse

Possibilità di rivederlo in maglia Consultinvest? 25% A Venezia non sembrano intenzionati a riprenderselo, ma in giro ci sono guardie italiane più talentuose e continue, anche se non sarebbe un delitto concedergli un’atra chance in maglia Vuelle.

Voto finale di Pu24: 5.5

Shaquielle McKissic: (9 partite, 30,1 min. 15,9 punti, 5.2 rimb.) Sta deliziando il pubblico sudcoreano con le sue schiacciate e le sue triple, in un campionato che non sarà tra i primi dieci al mondo, ma che gli permette di rimpinguare il suo conto in banca. Difficile sapere cosa sarebbe successo se fosse rimasto a Pesaro, ma ci sarebbe piaciuto vederlo duettare insieme a Daye almeno per qualche partita.

Voto finale di Pu24: 6.5

RICCARDO PAOLINI (29 partite, 12 vinte-17 perse) Ha fatto del suo meglio per portare la Vuelle verso la salvezza, anche se gli arrivi di Daye e Lydeka gli hanno sicuramente tolto delle castagne dal fuoco. Rimangono alcuni errori imperdonabili nella gestione dei minuti decisivi – uno tra tutti il finale del match casalingo contro Caserta – e la mancanza di una vera difesa a zona affidabile dopo sette mesi di allenamenti non pone a suo favore. A due terzi del campionato ha preso la decisione di rinunciare praticamente a Basile e Candussi, scelta condivisibile, che comunque gli ha semplificato la vita, perché in una partita di basket, con una rotazione a sette, i cambi avvengono praticamente in modo automatico e non è un caso che nella classifica dei giocatori maggiormente utilizzati ci siano tre biancorossi nei primi cinque – Lacey, Christon e Daye.

E’ proprio Austin è stata una vera spina nel fianco per la tranquillità del gruppo, col suo atteggiamento sopra le righe che non è stato facile da sopportare, soprattutto quando vedi un tuo giocatore rifiutare una sostituzione ma, da persona tranquilla qual è, Paolini ha saputo far buon viso a cattivo gioco e non si è mai scomposto, anche se nel match casalingo contro Varese la sua panchina ha tremato e siamo andati vicinissimi al cambio tecnico.

Si merita la riconferma? Più no che sì

Possibilità di rivederlo in maglia Consultinvest: 5% Sappiamo che non è facile per nessuno essere profeta in patria e sul suo attaccamento alla Vuelle non esistono dubbi ma, per la tranquillità stessa di Paolini, è arrivata l’ora che le strade si separino, ringraziandolo per le due salvezze acquisite, tutt’altro che semplici. Però per puntare più in alto servirà un coach più esperto del campionato e con una maggiore esperienza.

Voto finale di Pu24: 5.5

Staff societario: Quattro anni di sofferenza e quattro salvezze acquisite sul campo per il presidente Ario Costa e i suoi fidi scudieri, ma non tutto è filato sempre liscio, con errori nella costruzione del roster e qualche problema nella reperibilità di nuovi fondi. Parlare di soldi non sarà elegante, ma forse è arrivato il momento di elevare il budget a disposizione, che dalle dichiarazioni è sempre il più basso, ma che sarebbe il caso di incrementare. Senza pretendere troppo per carità, perché non crediamo nelle favole, ma crediamo che con delle persone adeguate si possa incrementare il numero dei consorziati, portandolo almeno a 20, confermando – come sembra – tutti quelli che già ne fanno parte, invitandoli magari a prendere nuove quote. In questa stagione Marco Aloi – direttore operativo Vuelle – aveva il compito di trovare nuove risorse in campo nazionale, ne sono arrivate solo due con la quota minima di 25.000 euro: la Liomatic da Perugia e la ditta Salumi Corsini da Ginestreto. Si dovrà guardarsi intorno a 360°, rompendo le scatole anche a colossi dei loro settori e l’avvicinamento a Vodafone potrebbe essere il primo passo da compiere, ma per vendere il prodotto si deve offrire qualcosa in cambio, a cominciare dalla visibilità del marchio.

L’azienda Consultinvest garantirà un piccolo incremento della sua sponsorizzazione, tenendo fede al suo piano quinquennale e ci sarebbe da risolvere anche l’eventuale questione Daye, tornando a bussare cassa da chi qualche milioncino l’ha già lasciato negli ultimi 40 anni per la pallacanestro pesarese, perché molti dei 200.000 dollari lordi tirati fuori per Austin sono arrivati da Ginestreto, ma non da quello dei salumi.

Comunque alla fine tutto è filato liscio, perché sulla serietà dell’attuale dirigenza non abbiamo mai dubitato e finalmente dopo anni passati a piangersi addosso per la mancanza di fondi, negli ultimi mesi è trapelato un cauto ottimismo. che siano veramente finiti i tempi bui?

Si meritano la riconferma? Sì, anche se tutti dovranno darsi da fare nel cercare di non far soffrire più i 4.000 fedelissimi, cercando di conquistare gli altri 2.000 che riempiono l’Adriatic Arena solo in circostanze particolari. Ma come si attirano nuovi spettatori? O offrendogli un grande spettacolo, ma la pallacanestro italiana non sta certamente brillando per la qualità messa sul parquet dalle 16 squadre della serie A, o garantendogli una squadra competitiva, non solo sulla carta, perché a settembre tutte sembrano forti, ma poi ci accorge, col passare del tempo, che c’era molto più fumo che arrosto. Partire magari da facce conosciute non sarebbe male, perché ripartire da zero per il quinto anno consecutivo metterebbe alla prova anche i tifosi più attaccati alla Vuelle.

Voto finale di Pu24: 5,5

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