di Redazione
16 ottobre 2015
PESARO – “Una situazione preoccupante sulla quale bisogna intervenire con decisione”. Lo afferma l’on. Lara Ricciatti (Sel) in merito all’annuncio della Direzione Generale della Fondazione Don Gnocchi di procedere, dal prossimo 6 dicembre, alla disdetta del contratto nazionale di lavoro, attualmente applicato per le strutture sanitarie private che amministra. Nelle Marche la Fondazione gestisce l’Istituto Bignamini di Falconara Marittima, oltre ad alcuni ambulatori sparsi tra le province di Pesaro Urbino ed Ancona, erogando prevalentemente servizi fisioterapici e riabilitativi, impiegando direttamente circa 150 dipendenti ai quali si aggiungono le collaborazioni libero professionali di personale esterno.
“Non è il primo episodio di questa natura – ricorda la deputata di Sel – sembra essere ormai una prassi consolidata quella di scaricare sui lavori, alle prime avvisaglie di difficoltà economica, l’onere dei tagli. Lo abbiamo visto di recente anche con colossi della grande distribuzione come Ikea e Auchan e prima ancora con Fincantieri”.
“Una situazione che è inaccettabile non solo dal punto di vista dell’equità, perché scarica il rischio d’impresa sulla fascia più debole ed incolpevole, ma sopratutto dal punto di vista del mantenimento di standard professionali adeguati. Ancor più inaccettabile se si pensa che parliamo di una realtà che fornisce servizi sanitari privati in convenzione con la Regione e che quindi riceve erogazioni pubbliche. Mi auguro che il vertice regionale sappia far valere tali elementi riportando la Fondazione a rivedere la posizione assunta. Da parte mia valuterò possibili iniziative a livello parlamentare con altri colleghi dei territori interessati”.
“Certo è – conclude Ricciatti – che se questo deve essere lo scenario che ci aspetta nelle prospettiva di una maggiore apertura ai privati, non è granché confortante”.
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