30 settembre 2015
TAVOLETO – Il Consiglio comunale di Tavoleto ha votato Sì alla fusone. Da oggi si procederà con le pratiche che daranno al via alle procedure per l’annessione di Tavoleto a Urbino. Sei su otto membri della maggioranza, sindaco compreso, hanno votato a favore, mentre la minoranza è uscita dalla sala al momento del suffragio.
A votare no, della maggioranza, Danilo Di Benedetti , anche se altri esponenti che erano in lista con la maggioranza, ma non eletti, hanno espresso la loro disapprovazione per l’annessione. Mentre un’altro consigliere di maggioranza era assente.
Consigliere Di Benedetti, perché ha deciso di votare no?
“Penso che sia una cosa che devono decidere i cittadini e non è stata data loro la possibilità in un’assemblea di potersi esprimere. Anche il referendum che si andrà a fare non avrà alcun valore, significa quindi consegnarsi ha chi ha un numero maggiore di elettori, quindi Urbino.”
il referendum consuntivo che ipoteticamente si terrà il 6 dicembre prossimo, in contemporanea a quello per la fusione di Pesaro con Mombaroccio, sarà l’ultimo passaggio per completare la fusione ma, nel caso di Tavoleto-Urbino il sindaco Nello Gresta ha specificato l’intenzione che se la metà più uno darà voto contrario, l’annessione non si farà. Ma la metà più uno si conteggerà con i voti della città ducale ed è questa la preoccupazione della stragrande maggioranza di Tavoleto che conta circa 800 abitanti.
Ma come si è arrivati a questa scelta? Lo abbiamo chiesto al primo cittadino.
“E’stato un consiglio comunale che ha trattato un punto molto sentito dalla popolazione: si è chiesto l’avvio del procedimento per la fusione per incorporazione con il Comune di Urbino. Questo processo è stato scelto e chiesto dal Comune di Tavoleto, perché le condizioni del bilancio sono preoccupanti. Per evitare la possibilità del commissariamento e le relative conseguenze si è cercato di trovare un’altra via. E’ necessario per la fusione la scelta di un comune confinante, con le altre realtà come Montecalvo in Foglia e Auditore non è stata possibile. Con Urbino in una settimana si sono stretti accordi e sinergie, provando a creare un protocollo d’intesa e si è trovata la volontà condivisa della politica, al di là degli schieramenti, ed è stata girata la richiesta alla Regione. Domani sera (oggi, 30 settembre) Urbino farà la stessa cosa in Consiglio.”
Ma perchè, se il bilancio di previsione approvato il 12 giugno è stato approvato, a meno di due mesi c’è un buco di quasi 100mila euro?
“Il bilancio di previsione è stato fatto tardi perché i trasferimenti dello stato ci sono stati certificati e comunicati alla metà di agosto. Per predisporre un bilancio di previsione i tempi tecnici sono abbastanza consistenti, il bilancio nostro è stato approfondito e studiato; sono stati inseriti degli elementi la cui criticità è stata subito rilevata dal revisore dei conti che ci ha chiesto di verificare l’esatta applicazione il prima possibile. Le verifiche e le proiezioni degli uffici hanno dimostrato come questi obiettivi sarebbero stati molto difficile da conseguire.”
C’è chi pensa che verrà cancellata la storia del paese con questa annessione, e chi la pensa come un evento più grave dell’incendio del 1747, evento rimasto negli annali di Tavoleto. Per il consigliere di minoranza Luigi Bellettini, oltre a un dialogo con la cittadinanza era necessario anche un percorso in grado di garantire la compatibilità tra i territori, fatto di conoscenza.
“Una fusione che ci piomba tra capo e collo – dice dalla minoranza il consigliere Enzo Giuliani – abbiamo appreso la notizia del dissesto del Comune da parte del sindaco 5 giorni fa, come abbiamo appreso che lui aveva già trovato la formula giusta, ossia la fusione con Urbino. Da lì nessun incontro. Siamo contrari e preoccupati perché con la delibera di questa sera si aprirà la srada e non si tornerà più indietro. La nostra sorte è segnata, già decisa a tavolino dalle alte sfere regionali e provinciali.”
L’intento della minoranza era quello di far mancare il numero legale per poter svolgere il Consiglio, così da non avere i tempi per la fusione che deve avvenire entro l’anno.
Nello Gresta avvisa che con l’annessione non cambierà nulla perché rimarrà l’ufficio anagrafe con altri servizi come le scuole e le poste, e tutti i dipendenti manterranno il proprio posto di lavoro ma lavoreranno in sinergia con il Municipio ducale. Un rappresentante del Comune rimarrà con una piccola assemblea composta da 2-3 persone, come un Consiglio circondariale che farà riferimento a quello centrale di Urbino. Tra i vantaggi che il primo cittadino illustra ci sono contributi per 10 anni da parte del Governo (Governo accusato per i forti tagli ai piccoli comuni che in certi casi sono costretti a unirsi) e lo sblocco del patto di stabilità per Urbino per 5 anni. Fondi che potranno essere utilizzati per investimenti anche sul territorio di Tavoleto. Sul banco degli imputati che hanno costretto questa operazione, Gresta ci mette anche l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, il cambio della contabilità per gli enti locali e la mancanza degli oneri d’urbanizzazione per quest’anno.
Dall’altra parte del piatto della bilancia Urbino accoglierà positivamente l’inglobazione con Tavoleto, che gli permetterà di rimanere con la soglia superiore ai 15mila abitanti, nell’ultimo anno ha perso circa 600 cittadini a causa di trasferimenti, portando la popolazione a 15mila e 100 abitanti circa.
Il dispiacere è evidente nel volto della maggior parte dei cittadini che hanno affollato la sala consiliare per assistere alla discussione dell’unico punto all’ordine del giorno; il dispiacere di non essere stati coinvolti e interpellati (se non per circa mezz’ora prima della votazione dopo una sospensione del consiglio, da parte del segretario Cancellieri per poter intervenire la popolazione). Tra loro c’è chi parla di terrorismo psicologico:”Hanno fatto terrorismo psicologico dicendo che se non ci fondiamo ci verranno tolte la scuola, le poste e tutti i servizi essenziali ma sappiamo che questo non è vero.”
Oggi arriverà la delibera sul tavolo del presidente Luca Ceriscioli per la redazione della legge che verrà inviata ai due Comuni. Altrimenti la strada sarà quella del commisariamentoà direttamente dalla Prefettura, in quanto non sarà possibile redigere un bilancio per il 2016.
Sempre oggi, dal Comune di Tavoleto, potrebbe partire una lettera, quella di dimissioni del sindaco Nello Gresta, dopo 6 anni alla guida del Comune.
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