Prg light, piano spiagge e piazzale della libertà: Zucchi (La Sinistra) parla di “aggressione senza precedenti”

di 

17 agosto 2015

Andrea Zucchi*

Andrea Zucchi

Andrea Zucchi

PESARO – E’ un’aggressione senza precedenti, quella che il PD ha inflitto alla città in poco più di una settimana. Con una totale mancanza di condivisione e trasparenza, ovvero di democrazia, si fa passare prima una variante al PRG che più che semplificazione è una vera deregulation, eliminando decine di articoli e dando la possibilità, tra le altre cose, di cambi di destinazione d’uso, nuovi esercizi di vicinato su spazi e terreni verdi e sportivi, e l’arrivo della grande distribuzione in centro storico, vera minaccia per ogni piccola attività rimasta. E lo si fa con la grande arroganza di chi non vuol ascoltare nessuno, lasciando una manciata di giorni alla città, ai quartieri, alle principali associazioni, per studiare un atto così imponente ed impattante. Senza accogliere le richieste di rinvio giunte da più parti, e senza neppure rispondere a numerose associazioni, comitati e forze politiche che chiedevano di aprire un forum cittadino sul tema, come previsto dal piano regolatore vigente.

Le scuse di sindaco e assessore sono state che si deve andare veloce, e che le associazioni di categoria o gli altri portatori di interesse non potevano vedere il nuovo piano prima che andasse in aula, per evitare interferenze, dimenticandosi però che l’assessore stesso è di Confindustria! Più che le dimissioni dell’assessore stesso, sarebbe assai opportuno che il PD, come scritto nel suo programma, mettesse in pratica quel registro dei conflitti di interessi che ogni paese ha, e che eviterebbe queste situazioni spiacevoli.

Dal PRG Light in pochi giorni si arriva al Piano Spiagge, anche questo non certo condiviso o pubblicato, ma segreto, che nessuno ha potuto vedere, rispettando la concezione esoterica e non certo democratica del potere che ha questa amministrazione. Da quanto emerso dalla stampa però, si rivela come assolutamente indecente: tralasciando il poco edificante balletto sulla spiaggia per i cani, questo Piano Spiagge si configura come una vera e propria cementificazione liberalizzata – lo slogan elettorale del costruire sul costruito non vale per il mare… – consentendo di allargarsi ad ogni bagnino, grazie alle concessioni che renderanno ogni stabilimento un ristorante (forse neanche loro hanno capito che ci rimetteranno tutti, in queste condizioni di mercato…) ma soprattutto andando ad intaccare quel patrimonio pubblico che sono le spiagge libere, che non erano certo molte. Gravissima, se confermata, l’affermazione che questo intervento servirebbe anche a sanare situazioni irregolari tra i bagnini.

Per finire, non si può tralasciare il nuovo piazzale della Libertà, già rinominato “eliporto”, il cui progetto è stato lanciato, con un vero coup de theatrenientemeno che durante una sessione di ballo liscio. Al consiglio del quartiere centro-mare, che dovrebbe rappresentare i cittadini, ovviamente non è stato mostrato, ma forse ci si è rivolti ai diretti interessati: l’oscena spianata non sembra prestarsi ad altro che alla futura balera della festa del PD, altroché seconda piazza di Pesaro. A parte che 300mila euro per un’asfaltata sembrano davvero troppi, ci chiediamo che mente perversa possa pensare di ridurre così quello che era il cuore della “città giardino”, abbattendo ogni alberatura e lasciando solo asfalto.

Il giudizio sull’operato di questo sindaco diventa sempre più pesantemente negativo, sembrando dettato solo dal rispetto di promesse elettorali (la lista il Faro? Confindustria? I bagnini?) ma soprattutto dalla promozione della propria immagine, più che dal bene comune della città. Non si spiegano altrimenti i soldi spesi in eventi come il festival di Zingaretti, quasi 200mila euro, che poco danno alla città – ma forse servono a chi ci si mostra accanto – ma soprattutto l’atteggiamento di chi, imitando il fratello maggiore Renzi, decide di scegliere da solo ed in fretta, incurante di quello che pensa la città, e forse anche dei possibili errori.

Fa ancora in tempo a tornare indietro, a riproporre il Forum del Sindaco, per ascoltare davvero i cittadini, ed a cambiare questi provvedimenti davvero inaccettabili.

Forse eviterà, dopo un’estate calda, che segua un autunno ancora più caldo di mobilitazione e proteste. Il politico, soprattutto se amministratore, dovrebbe essere come l’uomo che pianta gli alberi: avere uno sguardo sul futuro non solo prossimo ma anche lontano. Qui invece gli alberi si buttano giù di continuo, e si guarda solo la propria immagine…

*Coordinatore La Sinistra e Sel Pesaro

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>