10 agosto 2015
PESARO – Ultima settimana di riposo in casa Consultinvest che, dopo Ferragosto, si radunerà per dare inizio ufficialmente alla stagione 2015-16, in questi giorni a tenere banco saranno gli inghippi burocratici che inevitabilmente lo staff biancorosso dovrà risolvere per fare arrivare in tempo i cinque nuovi stranieri alle prese con passaporti, visti, permessi da far vidimare alle ambasciate e ai consolati di Italia, Stati Uniti e Canada, specialmente per chi dovrà lasciare per la prima volta il suo paese d’origine, ma la speranza è che, almeno per la fine della prossima settimana, tutti i giocatori saranno a disposizione di coach Paolini, che potrà cominciare a lavorare con il nuovo gruppo fin dal ritiro di Borgo Pace, programmato tra il 23 e il 29 di questo mese.
Quando una squadra viene rinnovata per nove decimi è inevitabile fare paragoni con quella precedente, anche se farlo senza averli visti all’opera dal vivo rischia di essere un’operazione superflua, soprattutto perché al valore dei singoli giocatori, dovrà essere aggiunta la famigerata alchimia del gruppo, elemento indispensabile in ogni sport di squadra e che può fare la differenza tra una stagione mediocre ed una di successo, ma come tutti i giochini che si fanno sotto l’ombrellone, va preso con lo spirito di un puro “divertissement” di rossiniana memoria.
Probabilmente il punto tecnico più basso della Vuelle degli ultimi anni è stato raggiunto nell’estate del 2012, quella di Reggie Hamilton, Andrea Crosariol e Sylvere Bryan tanto per intenderci e, ogni volta, la nuova versione della squadra sembra leggermente meglio di quella precedente, col rischio di rimanere delusi alle prime difficoltà che inevitabilmente si dovranno affrontare nel prosieguo della stagione, ma questa è stata la prima estate dove finalmente a tenere banco non sono state le difficoltà economiche della società, ma i nomi dei nuovi arrivati, anche se il budget disponibile continua ad essere inferiore rispetto alla concorrenza ma, senza sognare troppo, potrebbe essere l’anno giusto per abbandonare le due ultimi posizioni della classifica.
Vi proponiamo così un raffronto tra la Consultinvest che inizierà la sua avventura il prossimo 4 ottobre ad Avellino e quella che ha iniziato la stagione dodici mesi fa, senza dimenticarci comunque degli innesti (Lorant e Wright) fatti in corsa dalla dirigenza biancorossa nel tentativo di rimediare agli errori commessi in fase di costruzione, con la speranza che non si debbano ripetersi anche nei prossimi mesi.
Semaj Christon vs Kendall Williams: 55esima scelta nel draft 2014, Christon è l’uomo chiamato a fare la differenza per la nuova Consultinvest, con il suo stile di gioco fatto di velocità e atletismo, difesa e personalità, tutto il contrario dello spaventato Kendall Williams del 2014, quello che non si prendeva gli ultimi tiri e passava la palla al compagno più vicino ogni volta che questa cominciava a scottare, tanto da convincere la dirigenza biancorossa a tagliarlo alla fine del girone d’andata ed ingaggiare al suo posto Chris Wright, giocatore completamente differente che ha contribuito in maniera determinante alla salvezza della Vuelle.
Chi vince il confronto virtuale? Williams cadrà preso nel dimenticatoio, mentre Wright merita il rispetto di tutto il pubblico pesarese per la carica agonistica e la passione che ha sempre messo sul parquet, ma Christon ha pedigree e talento per non temere il confronto (Semaj Christon).
Nicolò Basile vs Nicolò Basile: Definirlo reduce ci sembra esagerato, ma in ogni caso Basile è l’unico ad aver indossato la canotta della Consultinvest anche nella stagione precedente, nella quale era rimasto sul parquet per una quindicina di minuti di media con risultati non propriamente entusiasmanti e la sensazione che gli mancasse ancora qualcosina per essere protagonista in serie A, sia a livello tecnico che di lettura del gioco, dote indispensabile per un playmaker.
Chi vince il confronto virtuale? Pesaro lo ha messo sotto contratto per tre anni, segnale che la dirigenza biancorossa sembra credere nel potenziale di questo ventenne pugliese che dovrà rendersi più pericoloso in fase offensiva, osando qualche tiro in più e continuando a difendere con la stessa intensità, se Christon si rivelerà il tipo di giocatore che tutta Pesaro si auspica, i minuti a disposizione di Basile potrebbero essere inferiori e proprio per questo, quando verrà chiamato in causa, non dovrà sprecare nessuna occasione di mettersi in mostra. (Parità).
Trevor Lacey vs Anthony Myles: Due rookie a confronto in un ruolo come quello di guardia tiratrice in evoluzione in queste ultime stagioni, con tante combo-guard a riempire i roster della varie squadre, nella speranza che si possano rendersi utili anche da playmaker in caso di necessità, Lacey non sarà il giocatore più spettacolare del lotto, ma è un ragazzo serio dedito al lavoro in palestra con tanta voglia di compiere un salto di qualità rispetto al College, mentre Myles si è rivelato un giocatore altalenante, senza comunque riuscire ad incidere come avrebbe dovuto nei momenti topici dei match.
Chi vince il confronto virtuale? Myles aveva iniziato la stagione ad un buon livello, poi un infortunio gli ha fatto perdere la sicurezza acquisita fino a quel momento e al suo ritorno sul parquet non ha più ritrovato la brillantezza perduta, Lacey sembra un ragazzo pronto a rendersi utile in ogni situazione tattica, anche se la presenza ingombrante di Christon potrebbe fargli ombra più del dovuto (Parità)
Marco Ceron vs. Bernardo Musso: Nei suoi due anni in maglia Consultinvest, Musso si è conquistato l’affetto di tutto il pubblico pesarese, con la sua proverbiale “garra” tutta argentina e le triple ignoranti scagliate da oltre sette metri nei momenti topici del match, Ceron è un ragazzo più tranquillo, senza magari gli alti dell’ex capitano, ma senza neanche i bassi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di Bernardo in maglia biancorossa.
Chi vince il confronto virtuale? Ceron potrebbe essere l’uomo più produttivo che uscirà dalla panchina pesarese, con le sue triple e la buona attitudine difensiva che gli consente di marcare indifferentemente sia le guardie che le ali piccole, ma Musso è stato spesso l’uomo dell’ultimo tiro e ha contribuito spesso a far portare casa i due punti alla Vuelle, doti che Ceron deve ancora dimostrare di possedere: (Bernardo Musso)
Shaquielle McKissic vs Tommaso Raspino: La scommessa di schierare Raspino come ala piccola titolare era sembrata rischiosa fin dal precampionato e Tommaso non ha mai fugato tutti i legittimi dubbi, concludendo la stagione con appena 3 punti di media e la sensazione che la serie A non fosse la sua categoria e non è un caso se nel 2015 è sceso in Legadue, seppure in una formazione ambiziosa come Ferentino, McKissic è un ragazzo con un passato burrascoso alle spalle, ma che ha trovato nel basket l’occasione per redimersi e poter sfruttare il talento fisico che Madre Natura gli ha messo a disposizione.
Chi vince il confronto virtuale? Sono le due principali scommesse effettuate dalla Consultinvest in queste due stagioni: quella di Raspino non ha portato frutti, quella di McKissic è la vera spartiacque tra un’annata di sofferenza e una di soddisfazioni per il pubblico pesarese, che potrebbe innamorarsi di questo ragazzo filiforme di 2 metri dal gioco spettacolare che lo porterà a tanti voli pindarici sopra il ferro (Shaquielle McKissic)
Appuntamento a domani con la seconda parte del confronto tra nuova e vecchia Consultinvest.
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