Parcheggiatore abusivo colpisce con un pugno un urbinate. Perché nessuna voce di solidarietà?

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13 marzo 2015

vu cumprà parcheggiatore abusivoURBINO – E’ ormai consuetudine, quando si parcheggia la propria auto in parcheggi scoperti o piazze, specie nei pressi di edifici di pubblica utilità essere molestati dai così detti “vu cumprà”, che per racimolare qualche soldo per la giornata, spesso ti rincorrono con pacchi famiglia di accendini, fazzoletti e oggetti più o meno utili. Le posizioni su questo scottante tema sono tante e più o meno condivisibili, è chiaro che comunque si tratta di una problema che non può più essere evitato, perché spesso ci si sente importunanti e può risultare difficile non lasciare una moneta dopo aver ascoltato una delle tante, tantissime, storie di difficoltà che ci raccontano. Molti di esse sono persone tranquille, che trovi tutti i giorni, o quasi, al solito posto, con i quali scambi una battuta e nei quali occhi puoi leggere tanta sofferenza, ma altri, anche per esperienza personale, possono diventare non solo troppo insistenti ma anche prepotenti per un obolo non dato, o a detta loro troppo misero. Anche questa può essere considerata “violenza”?

Il fatto: lo scorso 11 marzo, attorno le 11, nel parcheggio dell’ospedale di Urbino, come da routine, uno di questi ambulanti si è avvicinato ad un 45enne del luogo cercando di vendergli qualcosa, ma l’uomo ha posto resistenza, e sembrerebbe che all’insistenza del senegalese l’urbinate abbia ammonito il 30enne dicendogli che se avesse continuato a importunarlo avrebbe scattato delle foto da mostrare ai carabinieri. Il venditore avrebbe tentato di sottrargli il telefono, ma alla resistenza dell’uomo gli avrebbe sferrato un pugno al sopracciglio, ferita giudicata guaribile in 7 giorni.

L’abusivo, all’arrivo dei carabinieri, si sarebbe dato alla macchia con altri connazionali tentando di nascondersi tra la vegetazione attorno il nosocomio ducale. Fermati sono stati rilasciati e l’aggressore è stato denunciato per violenza privata e lesioni personali. Una considerazione potrebbe sorgere spontanea; è palese che il pugno è un gesto non giustificabile in qualunque situazione, ma se a sferrarlo fosse stato l’italiano senza ombra di dubbio si sarebbe gridato al razzismo nei confronti di un poveretto che si trova a lavorare sotto i peggiori i climi.

Senza nulla togliere alle difficoltà che hanno e affrontano ogni giorno queste persone, e senza entrare nel merito del discorso etico, ad oggi nessuna dimostrazione di solidarietà per il 45enne è stata espressa pubblicamente. Un altro caso di due persi e due misure, dove, per non sembrare poco aperti nei confronti dello straniero si preferisce tacere?

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