22 settembre 2014
C’è grande fermento nei palazzi vaticani in vista dell’apertura del Sinodo della Famiglia, secondo di tre appuntamenti – scadenzati in un triennio (il tutto si concluderà con le decisioni “nero su bianco” in merito alla pastorale familiare nell’autunno 2015) – e fissato a partire dal 5 ottobre 2014. All’ordine del giorno tutto lo scibile di tematiche morali inerenti la pastorale della coppia, della famiglia, con riferimenti alla natalità e al divorzio, così come alle tematiche finora definite irregolari, come il tema dell’accesso ai sacramenti dei divorziati riaccompagnati. Leggendo la premessa dell’Instrumentum Laboris pubblicato sul sito www.vatican.va e disponibile in tutte le librerie cattoliche a soli 2.90 euro, si evince che il denominatore comune di tutta la dissertazione è la misericordia, tematica che è ormai diventata un filone di pensiero grazie alle riflessioni teologiche del cardinale Walter Kasper, braccio destro di Papa Francesco, più a suo agio nell’approccio pastorale e omiletico. Ecco uno stralcio della premessa del documento suddetto, che dovrebbe essere uno strumento di lavoro per tutte le diocesi – visto che a compilarlo sono stati tutti i vescovi – mentre invece viene tenuto riservato agli addetti ai lavori e ai (pochi) fedeli appassionati, come se fosse qualcosa di pericoloso e fuorviante: “La Chiesa, cosciente che le difficoltà non determinano l’orizzonte ultimo della vita familiare e che le persone non si trovano solo di fronte a problematiche inedite, constata volentieri gli slanci, soprattutto tra i giovani, che fanno intravedere una nuova primavera per la famiglia. Testimonianze significative a questo proposito sono riscontrabili nei numerosi incontri ecclesiali dove si manifesta chiaramente, soprattutto nelle nuove generazioni, un rinnovato desiderio di famiglia. Di fronte a tale aspirazione, la Chiesa è sollecitata ad offrire sostegno e accompagnamento, a tutti i suoi livelli, con fedeltà al mandato del Signore di annunciare la bellezza dell’amore familiare. Il Pontefice, nei suoi incontri con le famiglie, incoraggia sempre a guardare con speranza al proprio futuro, raccomandando quegli stili di vita attraverso i quali si custodisce e si fa crescere l’amore in famiglia: chiedere permesso, ringraziare e chiedere perdono, non lasciando mai tramontare il sole sopra un litigio o un’incomprensione, senza avere l’umiltà di chiedersi scusa. Sin dall’inizio del Suo pontificato, Papa Francesco ha ribadito: «Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono» (Angelus del 17 marzo 2013). Tale accento sulla misericordia ha suscitato un rilevante impatto anche sulle questioni riguardanti il matrimonio e la famiglia, in quanto, lungi da ogni moralismo, conferma e dischiude orizzonti nella vita cristiana, qualsiasi limite si sia sperimentato e qualsiasi peccato si sia commesso. La misericordia di Dio apre alla continua conversione e alla continua rinascita“.
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