#L’estatestafinendo. Tempo da Scandinavia e idee che Spacca…no: ecco su cosa deve puntare Pesaro

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4 settembre 2014

Quel che si dice essere ospitali. Si annuncia l’arrivo di 9000 turisti scandinavi a Pesaro, dall’8 settembre e il 13 novembre, e l’accoglienza è da Nord Europa: mare grosso, cielo plumbeo, temperatura da pesca al salmone. Battuta che girava ieri in città: per rianimare l’estate dei pesaresi basterebbe che in quel gruppo ci siano più scandinave che scandinavi. Possibilmente under 30.

L'invasione scandinava...

L’invasione scandinava… sperata

Intanto, dalla Regione, elogio alla creatività estrema con l’idea degli stabilimenti balneari operativi 12 mesi l’anno. Lo ha annunciato il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca durante un incontro con una delegazione del Sib-Confcommercio, sindacato dei balneari regionali. Ma, a meno che il Governatore non voglia puntare la prossima volta sul turismo lappone, non se ne capisce l’utilità: che senso ha tenere aperte le spiagge tutto l’anno quando, ottimisticamente, al mare si va da maggio a settembre? A meno che non si riescano a portare nelle Marche 9000 eskimesi abituati a temperature simili… il mare, d’inverno, è buono solo per una canzone di Enrico Ruggeri.

 

 

 

Insomma, d’accordo destagionalizzare ma così la strada appare francamente eccessiva. “Sembra una misura ancora poco chiara e poco attuabile — ha spiegato Amerigo Varotti, direttore Confcommercio di Pesaro e Urbino — A mio parere l’attività di somministrazione di bevande e alimenti degli stabilimenti balneari deve essere legata all’attività principale dello stabilimento e quindi legata all’estate”.

Anche perché, vale la pena di ricordarlo, esiste già una regolamentazione regionale che permette di aprire gli stabilimenti balneari dal 1° aprile alla fine di settembre. Insomma, meglio perseguire altre strade. E i turisti scandinavi che arriveranno a Pesaro pagheranno appena 11 euro al giorno, 14,70 euro in mezza pensione e 21 euro per il 4 stelle. Chi ci guadagna così?

La storia ricorda quanto accaduto a Rimini la scorsa stagione con turisti low-cost della Repubblica Ceca: tanta gente, spese extra pari quasi a zero.

La spiaggia oggi

La spiaggia oggi

IN RETE CON FANO? STRUTTURE DA MIGLIORARE?

Quali? Lavorare, per esempio, a una estate di qualità. Sia nel cartellone degli appuntamenti che nelle strutture. Magari mettendosi in rete con Fano: se non lo si fa ora, che i colori politici combaciano, quando? La ciclabile che collega le due città meriterebbe nel tratto di Sottomonte una illuminazione adeguata. Idem l’area dei parcheggi lungo la ferrovia: questa estate molti turisti si sono lamentati per i crateri che ha lasciato e riempito la pioggia. Perché nei rari giorni in cui c’era il sole, i posteggi restavano comunque invasi dal fango. Poi, bisognerebbe risolvere una volta per tutti la faccenda degli accessi alle spiagge: non è possibile che nel 2014 si debba ancora passare in cunicoli alti un metro, con tavole di legno di fortuna appoggiate sotto, dopo aver divelto puntualmente la porta d’accesso. Che messaggio si vuole dare ai turisti? Abbiamo uno scenario naturale unico, sulla dorsale adriatica, anche per l’arenile libero a disposizione. Bisogna solo valorizzarlo nella maniera giusta. Così come Baia Flaminia: un diamante lasciato grezzo per troppi anni.

ALLUNGARE L’ESTATE? FORSE BISOGNEREBBE ANTICIPARLA

Tutto il resto, compreso l’allungamento (non estremo) dell’estate va bene. Anche se sarebbe più interessante forse anticipare la stagione, facendola partire da fine aprile, periodo dell’anno in cui ultimamente c’è tempo più bello che in agosto, che non sforare a fine settembre. Ma sempre inseriti in un progetto complessivo di miglioramento strutturale e di un cartellone di appuntamenti da mettere in rete con le città vicine.

Casa Rossini

Casa Rossini

Un piccolo esempio: a Ibiza, dove il mare è oggettivamente più bello dell’Adriatico e la temperatura è mediamente sempre piacevole da aprile a ottobre, come noto hanno puntato forte sui locali notturni ma, allo stesso tempo, hanno lavorato forte sulle spiagge (private ma anche libere) oggi perfette, ottimamente collegate da un servizio autobus puntuale a ogni ora del giorno, con parcheggi liberi e a pagamento per tutti.  Poi, se c’è brutto tempo, il turismo dell’isola quasi non se ne accorge perché la grande attrazione studiata e costantemente aggiornata sono i locali notturni. Lo sapete che da Rimini, per il mese di settembre, ci sono dei voli low-cost per la chiusura dei locali stagionali di Ibiza?

UNO SPUNTO DALLE BALEARI

Pesaro dovrebbe agire nella stessa maniera: fare di tutto per migliorare dal punto di vista strutturale le spiagge (compresi gli scogli che garantiscono meno erosione dell’arenile) e poi puntare forte su un suo carattere distintivo: la musica, l’arte, la cultura in quanto città di Rossini. E su quello lavorare. Così, in caso di altra estate sciagurata dal punto di vista meteo come quest’anno (ci auguriamo comunque di no), il turismo sarebbe comunque in qualche modo appagato dal resto della proposta pesarese.

ULTIMA FRONTIERA, LE RESIDENZE ARTISTICHE

Merita attenzione, in questo senso, una novità trapelata durante la presentazione dell’Hangart Festival: il Comune di Pesaro sta pensando a delle residenze artistiche, ovvero a ospitare artisti da tutto il mondo, dando allo stesso tempo valore al patrimonio immobiliare pesarese e creando un indotto relativo a chi porterebbe e svilupperebbe qui, a Pesaro, la propria arte, vivendo la città, mangiando in città, comprando nei negozi della città. Un’operazione, questa, portata avanti con successo per esempio dal Comune di Mondaino con l’Arboreto Teatro Dimora, diventato in questi anni punto di riferimento internazionale e modello alternativo per ridare vita ed economia.

“Per primi – spiega il direttore della struttura Biondi – abbiamo creato il concetto di residenza diffusa per artisti di tutto il mondo che vengono tutto l’anno da noi per fare formazione, studio e sperimentazione e spettacoli. La cultura è diventata così attività economica e turistica, donando a Mondaino, poco più di 1400 abitanti, uno di quei borghi a rischio abbandono, una dimensione internazionale e una nuova vitalità capace di coinvolgere poi studenti ma anche le varie attività produttive della zona che hanno goduto di questa presenza costante: agriturismi, bar, ristoranti, alberghi. Gli artisti, di ogni campo, vengono da noi, vivono da noi, lavorano, dormono e mangiano da noi. I sogni hanno un senso in questo periodo: bisogna crederci”. Sarebbe una bella svolta culturale per una Pesaro da sempre, in questo senso, troppo provinciale.

 

 

 

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