di Redazione
3 settembre 2014
Da una nostra lettrice riceviamo e pubblichiamo:
Questa è una lettera aperta a tutti i cittadini di Senigallia.
Tempo fa sono stata, insieme ad altri cittadini della nostra città, tra gli espropriati per conto di Ente autostrade. Quello che ci è stato espropriato è il terreno sul quale per 30 anni è sorta l’attività di mio padre, che ci è stata indennizzata, dopo non poche proteste e lotte, con l’elemosina, si, la chiamo così, di 30.000€. Sembrava essere tutto finito, passato…una guerra impari contro un colosso che ha rovinato e continua a rovinare vite e famiglie in nome di un non meglio identificato interesse collettivo. Mi sono sentita dire, dalle autorità alle quali mi sono rivolta, che l’attività di mio padre non era un valore per la città, perchè negli ultimi periodi aveva avuto fatturati bassi, quando mio padre, proprio in quei periodi, si è ammalato di tumore ed è morto. Nessuno ha considerato gli anni di lavoro e di vita persi, il fatto che per anni l’attività di sabbiatura che lui svolgeva era l’unica non solo in città, ma nelle marche. Mi sono sentita dire dalle stesse autorità cittadine che non erano tenute a ricevermi. E quando poi, in seguito alla chiusura dell’attività che nel frattempo era passata a mio fratello, ho di nuovo cercato di credere in quelle autorità cittadine, nonostante tutto, mi sono sentita chiamare dai servizi sociali, senza avere nessun contatto con quelli che sono messi lì da noi cittadini, con i nostri voti, che dovrebbero curare i nostri interessi e che invece non lo fanno. Ora, a distanza di qualche anno, questa è la situazione in cui sono finita. Io sono disoccupata, mi arrangio come posso, mia madre, a 65 anni, è costretta a prestare servizio saltuariamente, mentre mio fratello è caduto in una depressione profonda, sotto psicofarmaci, con ricoveri presso la struttura di Villa Silvia. E a dicembre dovremo ricominciare a pagare un mutuo che è stato sospeso per un anno, a fronte di una “modica” spesa, per la suddetta sospensione, di 10.000 €…non so dove troveremo i soldi e la forza per salvare l’unica cosa che mio padre ci ha lasciato a fronte di tanti sacrifici, la nostra casa… io so che sono stanca, delusa, scoraggiata…
Volevo solo raccontare la mia storia, che si aggiunge a quella di molti altri nella mia condizione
Emanuela
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