Rof: Aya Wakizono, mezzosoprano giapponese di Parma, una tesi di laurea su Rossini e tanta voglia di cantare Rosina

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16 agosto 2014

Aya Wakizono, splendida Marchesa Melibea ne Il viaggio a Reims (Foto Amati Bacciardi)

Aya Wakizono, splendida Marchesa Melibea ne Il viaggio a Reims (Foto Amati Bacciardi)

PESARO – Alla scoperta di Aya Wakizono, mezzosoprano giapponese da qualche tempo a Parma, dove frequenta corsi del Conservatorio Arrigo Boito.

“Ci vivo da nove mesi, mi piace molto. Si mangia benissimo e la qualità della vita è elevata. Parma è una città piccola, ma bellissima…”.

Però, non ha il mare…
“E’ vero, è una mancanza, ma a Parma manca solo questo. Amo il mare, mi piace guardarlo e ogni tanto andare a correre in spiaggia; mi fa stare bene. E’ uno dei motivi per cui mi trovo molto bene anche a Pesaro…”.

A Parma, qualcuno potrebbe non gradire la scelta di venire a Pesaro a studiare Rossini. Credo preferiscano Verdi…
Aya sorride, divertita.
“Frequento il Conservatorio, le mie conoscenze sono soprattutto in questo ambiente. E i miei maestri sono contenti della scelta di partecipare all’Accademia Rossiniana. Per me, come per gli altri giovani cantanti, è un’occasione importante”.

Aya è innamorata di Rossini.
“In Giappone, dove mi sono laureata all’Università delle Arti di Tokyo, ho studiato molto Rossini. E non è un caso che la mia tesi di laurea sia stata dedicata soprattutto a una sua composizione, un’opera seria non particolarmente conosciuta: Ermione…”. Uno degli insuccessi di Gioachino Rossini, anche se Stendhal, il primo biografo rossiniano, scrisse che “ebbe un successo parziale: vennero applauditi solo certi pezzi…”. Il Rof la propose nel 1987, con Montserrat Caballé nel ruolo eponimo, con Marilyn Horne, Chris Merritt, Rockwell Blake, e nel 2008 con Sonia Ganassi, Marianna Pizzolato, Gregory Kunde…
“Mi è piaciuto molto studiare quest’opera. Per i miei studi sono venuta addirittura a Pesaro, alla Fondazione Rossini, per consultare le pubblicazioni”.

Cosa le piace di Rossini?
“Praticamente tutto. Le opere buffe sono meravigliose. Io adoro il ruolo di Rosina, mi piace il suo carattere. Mi piacerebbe cantarlo”.

E del Rossini serio?
“Ho cercato di approfondire molto il ruolo che nella vita di Rossini ha avuto Isabella Colbran. Mi sembra di capire che la mia voce abbia una certe assomiglianza con la sua. Ecco, mi piacerebbe cantare Elena, da La donna del lago. Una parte che ho studiato molto in Giappone, ma anche Ermione”.

Con questi presupposti, è logica e conseguente la scelta di fare domanda per partecipare all’Accademia Rossiniana.
“Venire a Pesaro e studiare Rossini era da tempo il mio sogno…”.

Si è trovata bene?
La voce è squillante.
“Bene? Benissimo, assolutamente! Come le ho detto era stata già a Pesaro. La mia prima volta, due anni fa, per raccogliere materiale per la tesi di laurea nella biblioteca rossiniana, mi sono resa conto dell’importanza di essere qui. Appena arrivata, mi sono innamorata della città, di un centro piccolo e silenzioso, tra il mare e le colline, dove c’è tutto…”.

Cosa ha appreso dall’Accademia?
“Tenga presente che il maestro Alberto Zedda è una leggenda vivente per chi ama la musica, per chi adora Rossini. Tutto è conseguente…”.

Dicono che lei piaccia molto e sia molto seguita dagli addetti ai lavori. Ha già un’agenzia?
“Non ancora… Per quanto riguarda la prima parte della domanda, spero sia vero”.

Le piacerebbe tornare a Pesaro, cantare al Rof?
“Certamente, perché cantare a Pesaro è un sogno e una felicità, soprattutto un grande onore, perché si respira che qui è nato Rossini. Si sente l’atmosfera…”.

Studiando all’Accademia, ma anche a Il viaggio a Reims, frequentando i luoghi del Rof, come ha vissuto questa atmosfera?
“Il Rof è meraviglioso, da tanti anni realizza grandi successi. La crisi economica che si vive in tutto il mondo, in particolare in Italia, non ha diminuito il valore delle proposte pesaresi…”.

E dal Giappone continuano ad arrivare molti appassionati.
“Lo so, lo so, lo vedo. A noi giapponesi piace molto Rossini, e quindi piace anche il Rof”. E gli appassionati del Rof hanno apprezzato molto l’interpretazione che Aya Wakizono ha dato della Marchesa Melibea ne Il viaggio a Reims, che ritorna sabato mattina, alle ore 11, con qualche apprensione per la voce di Giulia De Blasis (Madama Cortese). C’è il rischio possa essere sostituita. Sarebbe un peccato per il giovane soprano italiano.

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