Ucchielli scrive a Sgarbi: “Voglio rilanciare il centro culturale Giovanni Santi e la mostra a lui dedicata”

di 

17 luglio 2014

Palmiro Ucchielli*

Caro Vittorio,

ti scrivo per prospettarti un progetto che avevo pensato di illustrarti personalmente i giorni scorsi in occasione di un nostro incontro, ma che poi il poco tempo a disposizione non ce lo ha consentito.

Come sai ora sono Sindaco del nuovo Comune di Vallefoglia, Comune istituito dal  1° gennaio 2014 a seguito della fusione dei Comuni di Colbordolo e di Sant’Angelo in Lizzola.

Il soppresso Comune di Colbordolo dette i natali al padre di Raffello Sanzio, Giovanni Santi, pittore, letterato, scenografo e autore di rappresentazioni teatrali, nato all’incirca nel 1440 a Colbordolo capoluogo e trasferitosi poi con la famiglia a Urbino dove nel 1483 nacque il figlio Raffaello.

Nel 1994 l’Amministrazione Comunale, per le celebrazioni dell’artista a 500 anni dalla morte, creò il Centro Culturale Giovanni Santi, una Mostra Permanente dal titolo “El paternal mio nido” costituita da riproduzioni fotografiche di alcuni dipinti più significativi  e dalla ricostruzione “virtuale” della cultura di corte nel ‘400. All’itinerario storico divulgativo  e piacevolmente didattico, si affianca una Sala Polivalente che ospita attività di studio e mostre contemporanee: un modo per stimolare l’attività di artisti giovani o per confermare quella di nomi già affermati. La mostra è quindi un interessante punto di riferimento, che fa convivere la conoscenza della cultura rinascimentale, soprattutto urbinate, con l’esperienza del presente.

L’attività del Centro Culturale deve però essere rilanciata: si trova infatti in un punto strategico del territorio, al crocevia tra Marche, Umbria, Toscana e Romagna, in un Comune che con oltre 15.000 abitanti è il terzo Comune della provincia di Pesaro e Urbino, e tra i venti più popolosi delle Marche. Nel secondo dopoguerra a  Vallefoglia si è inoltre sviluppato uno dei principali distretti produttivi della Regione, con più di 1.300 imprese attive nei settori dell’industria e artigianato, dei servizi, del commercio e dell’agricoltura, che  ne fanno la seconda realtà economica della provincia di Pesaro e Urbino. Il territorio di Vallefoglia è anche ricco di storia: a Sant’Angelo in Lizzola nacquero l’architetto e ingegnere Giovanni Branca (1571-1645) e Terenzo Mamiani (1799-1885), letterato e statista che svolse un ruolo di primo piano nel Risorgimento italiano. Ancora a Sant’Angelo sono legati i nomi di Giulio Perticari (1779-1822) e di sua moglie Costanza Monti (1792-1840), con il loro cenacolo di intellettuali tra i quali  Leopardi e Rossini. Ciascuno dei numerosi borghi e castelli di Vallefoglia custodisce preziosi tesori d’arte, e non mancano edifici di singolare valore e bellezza, dalle piccole chiese di campagne alle pievi. Nel territorio di Vallefoglia si trova tra gli altri Montefabbri, uno dei borghi più belli d’Italia, autentico scrigno di pace e bellezza; poco sotto, lungo il corso del fiume Foglia, è possibile visitare il cinquecentesco Mulino di Ponte Vecchio, intorno al quale si tramandano ancora le leggendarie gesta della Banda Grossi. Ma la vera sorpresa di Montefabbri è la Pieve di San Gaudenzio che conserva le più antiche opere decorative in stucco delle Marche, scagliole in bianco e nero del medesimo autore: paliotti, pannelli e lapidi risalenti alla fine del XVII secolo. La chiesa è ricca di marmi, ha una cripta del XII secolo dove sono custodite le spoglie di Santa Marcellina (patrona del borgo) e una quattrocentesca torre campanaria alta 25 m. Si racconta che sul catino del battistero, ricavato da un cippo marmoreo romano, sia stato battezzato il Beato Giansante Brancorsini  che nacque a Montefabbri intorno al 1343, oggi venerato nell’omonimo  Santuario Del Beato Sante a Mombaroccio.

Un patrimonio importante, dunque, sul quale l’Amministrazione Comunale intende investire in un’ottica non solo di conservazione ma anche e soprattutto sul versante della valorizzazione e promozione turistica del territorio, tenendo conto anche della particolare posizione di Vallefoglia, che si colloca a metà tra il mare di Pesaro e la città d’arte di Urbino.

E’ in questa prospettiva che intendo rilanciare l’attività del Centro Culturale Giovanni Santi e la Mostra “El paternal mio nido” ed a tal fine propongo un incontro per valutare insieme le varie possibilità che si possono prospettare.

Confido, pertanto, in un Tuo prezioso interessamento e resto in attesa di comunicazioni in merito.

Cordiali saluti e a presto.

*Sindaco di Vallefoglia

Un commento to “Ucchielli scrive a Sgarbi: “Voglio rilanciare il centro culturale Giovanni Santi e la mostra a lui dedicata””

  1. lupetto due scrive:

    Può piacere no, ma Palmiro è uno che lavora. Poi che Matteo (Ricci) lavori, che Massimo (Seri)pure, che Maurizio (Gambini) anche, fa ben sperare. Forza “ragazzi”, lavorate che forse non tutto è perduto.

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