Paese dei Balocchi, il sindaco è Teresa Manes, la mamma del “ragazzo dai pantaloni rosa”

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17 luglio 2014

Pagliari e Manes

Pagliari e Manes

BELLOCCHI – Il dolore più grande che una mamma possa provare, ma allo stesso tempo il coraggio, la forza di vivere e la positività di guardare al futuro. La scelta del sindaco di questa XI edizione del Paese dei Balocchi (in programma dal 21 al 25 agosto) è caduta su una figura che ha saputo incarnare l’energia positiva, la voglia di vivere, il coraggio di pensare al futuro e la speranza di aiutare altri giovani. A vestire la fascia tricolore sarà Teresa Manes, la mammadi Andrea Spezzacatena, noto a tutti come “il ragazzo dai pantaloni rosa”, il 15enne romano balzato alle cronache nazionali dopo essersi tolto la vita il 20 novembre 2012 perché oggetto di scherno da parte dei coetanei.

Tanti quindi i temi che questa scelta riuscirà a trattare: dal dilagante utilizzo di Internet e dei social media all’importanza di non lasciare mai soli i giovani, dal potere della parola che può avere connotazioni tanto negative ma altrettanto positive, dall’omologazione che porta all’isolamento alla capacità di valorizzare le caratteristiche di ogni individuo, dal profondo dolore causato dalla morte all’inarrestabile bellezza della vita colta da una mamma che ha avuto il coraggio di lottare per altri giovani. A valorizzare ancora di più questa storia sarà il giornalista Luca Pagliari che metterà in scena il 21 agosto a Bellocchi lo spettacolo “Like, storie di vita on line”, una toccante narrazione del triste episodio di cronaca.

“L’intento iniziale era quello di affrontare il tema della tecnologia, o meglio dell’abuso di apparecchi elettronici come smartphone e pc, che rappresentano un problema di qualsiasi famiglia con un figlio adolescente – spiega Pagliari che a Fano metterà in scena la prima rappresentazione ufficiale del monologo – Mi è sembrato fin da subito che la storia di Andrea mettesse in evidenza l’importanza della parola che ha sempre un peso, anche e soprattutto nei social network e nelle chat, dove possono verificarsi veri e propri ‘linciaggi’ mediatici contro chi è diverso, non omologato. Ecco, Andrea era diverso, che non significa gay, ma solo non uniformato ad uno standard definito, alla massa, e questo gli aveva messo contro altri adolescenti. Tuttavia non sapremo mai quanto abbiano influito i commenti sul web nella scelta di Andrea, che lasciano comunque un marchio indelebile per tutta la vita e dimostrano il potere che questo mezzo di comunicazione si è conquistato”.

Lo spettacolo è stato messo in scena in anteprima, alla presenza di Teresa Manes (che sarà presente anche a Fano per la festa bellocchiana), al teatro Brancaccio di Roma lo scorso maggio, di fronte ad una platea che ha visto i vertici del Ministero dell’istruzione e rappresentanze della Polizia di Stato e della Polizia Postale. Per il successo ottenuto è stato inserito nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Una vita da social”, promossa dalla Polizia di Stato e dal Miur. Con questo monologo Pagliari, oltre a parlare di educazione al rispetto delle diversità, accenna anche al fenomeno del cyberbullismo, che implica un attacco ripetuto e continuo attuato attraverso la rete, di fronte al quale i giovani si trovano spesso soli ed impotenti. I messaggi però che l’associazione vuole veicolare sono di estrema positività, riassunti nelle parole di Pagliari: “Innanzitutto il silenzio è il peggiore dei nemici, pertanto è importante che gli adolescenti riescano a comunicare un eventuale stato di disagio, parlando, piangendo, confidandosi. Le parole usate in positivo, quelle di incoraggiamento e vicinanza da parte di un familiare o di un amico, infatti aiutano a sollevare gli animi e guardare al futuro con gioia”.

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