Doppio libretto universitario a Urbino per tutelare studenti transessuali o transgender

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16 luglio 2014

URBINO – La Carlo Bo verso la tutela degli studenti transessuali, transgender o in fase di attribuzione di sesso. Una decisione importante e di grande sensibilità, nonché di apertura, quella presa dal Senato Accademico l’8 luglio scorso con delibera 133. Scelta regolamentata dal diritto civile secondo l’art. 164 del 1982 sulla riattribuzione del sesso.

Urbino non sarà la prima, infatti all’università di Torino il doppio libretto esiste già da 11 anni, introdotto poi anche in quella di Bologna e dal Politecnico di Torino. In Toscana la prima a garantire la tutela della privacy è stata l’università di Pisa. L’introduzione del doppio libretto è in vigore da anni in università come Oxford e Madrid.

Questa decisione, che si integra perfettamente con il diritto allo studio, in quanto il mutamento di genere o la scelta di intraprendere un così importante e delicato cambiamento, coincide spesso con l’attività studio. Attività che si potrebbe vivere con il disagio di essere giudicati, ma ancor di più con il peso di giustificare e specificare la propria identità. Nonché il rischio di divenire vittime di abusi e soprusi.

Una scelta per migliorare i servizi offerti dall’Ateno, la definisce la delegata alle pari opportunità della Carlo Bo, la professoressa Laura Chiarantini, che continua: “per tutti quegli studenti e studentesse che sono iscritti o che si iscriveranno, troveranno un clima favorevole che tuteli ancora di più la loro privacy in un momento particolarmente delicato della loro vita.”

Come funziona? Dopo una verifica degli aspetti normativi e legali, fanno sapere dalle segreterie d’Ateneo, l’interessata o l’interessato avrà un’identità “alias” da utilizzare nelle normali attività universitarie; dalla tessera mensa a quella della biblioteca, dall’ID per accedere al sistema internet d’Ateneo alla presentazione della domanda per una borsa di studio o una qualsiasi candidatura. La documentazione amministrativa, invece, rimarrà immutata fino alla definitiva sentenza del tribunale.

Da precisare che non si potrà utilizzare l’identità “alias” per le procedure Erasmus, trasferimento di sede, proclamazione di Laurea o titolo di Dottorato; queste procedure saranno condotte nel rispetto e nella tutela della privacy dell’interessat*.

C’è contentezza e felicità nella comunità di studenti T*iscritti all’Università di Urbino, c’è chi fino ad oggi ha vissuto in serenità, c’è chi ha completato le operazioni di cambiamento e c’è chi, invece, non si è sentito a proprio agio compromettendo o rallentando il proprio percorso di studi.

 

 

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