Basket, tre novità per ridare vita alla Serie A. Vuelle, ancora cattive notizie per lo sponsor

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16 luglio 2014

PESARO – Il basket italiano è sempre stato un precursore dei tempi: si deve infatti alla pallacanestro l’introduzione dei playoff nel lontano 1977 per stabilire la squadra vincitrice dello scudetto, azzerando di fatto tutto quello che viene fatto nella stagione regolare per rimettere tutto in gioco, aumentando l’interesse del pubblico e dei media nei momenti più caldi nella stagione. E’ stato sempre il basket ad introdurre l’uso dell’instant replay, prima di tutti gli altri sport di squadra in Italia, mentre il calcio è ancora lì che discute se sia giusto lasciare ad una macchina la decisione di convalidare o meno un goal nel caso di un pallone che balli sulla linea di porta, mentre basta assistere ad una partita di tennis per capire che ormai la tecnologia è indispensabile per evitare discussioni, con l’occhio di falco che è diventato un alleato indispensabile dell’arbitro di sedia per fugare ogni dubbio su dove sia andata a cadere la pallina.

Ed è sempre la pallacanestro a tentare di inserire la famigerata e temuta “previsione di bilancio”, con le società che dovranno dimostrare preventivamente le loro entrate fin dai primissimi mesi, con fideiussioni e bonifici reali da parte di sponsor grandi e piccoli, per evitare che qualche squadra finisca i soldi a metà strada e non riesca ad onorare contratti e stipendi, destabilizzando così l’equità sportiva del campionato con il rischio di un altro caso Montegranaro dietro l’angolo.

L’assemblea di Legabasket svoltasi ieri a Bologna ha deliberato due o tre concetti che possono sembrare futili, ma, che se applicati fino in fondo, potrebbero essere un bel segnale di vita del movimento, reduce da anni bui che hanno visto sprofondare la pallacanestro italiana sempre più in basso, con il nostro campionato che ormai non è neanche uno dei primi cinque a livello europeo, con Spagna, Grecia, Turchia, ma anche Germania e Francia che riescono ad offrire contratti più remunerativi ed appetibili ai giocatori, con i big stranieri che abbandonano il Belpaese e gli italiani più validi che si guardano intorno e finiscono per preferire le lire turche agli euro (ogni riferimento a Pietro Aradori non è puramente casuale).

La prima novità rilevante è l’introduzione dell’instant replay su tutti e 16 i campi della serie A per tutte le partite e non solo come accadeva finora per le fasi finali della postseason, e se inizialmente l’acquisto del macchinario necessario inciderà sui costi gestionali delle società, a lungo termine non potranno che trarne beneficio, con molte decisioni arbitrali che saranno prese dopo aver visionato le immagini dell’azione, infatti rimarranno in vigore i casi ormai noti per cui si potrà richiedere l’instant replay (tiro da due o da tre, assegnazione della rimessa laterale, interferenza a canestro, tiro scoccato prima o dopo la sirena), ma è stato abolito il numero massimo di utilizzo e gli arbitri ogni volta che lo riterranno necessario, anche dietro segnalazione dei due allenatori, potranno visionare il filmato per decidere se il tiro era da due o da tre, modificando eventualmente il punteggio anche dopo diversi minuti dall’azione incriminata.

La seconda novità riguarda la tanto attesa apertura mediatica per dare maggior visibilità al prodotto basket, con i diritti Gold televisivi in mano alla Rai, che continuerà a garantire la diretta serale domenicale e dovrebbe trovare lo spazio anche per una seconda diretta , probabilmente al lunedì sera, mentre sono stati rimessi in vendita i diritti Silver e Bronze, meno appetibili con partite di seconda e terza fascia, ma soprattutto sono state poste le basi per una Web tv della Lega, che dovrebbe garantire la copertura streaming di tutte le partite, anche quelle che si dovessero svolgere in contemporanea con quella trasmessa dalla Rai, vincolo che decadrebbe per la piattaforma internet. Tutto questo in attesa del lancio del canale “superbasket” sul digitale terrestre, anche se non è chiaro quali campionati saranno trasmessi inizialmente, con i costi di gestione che ricadrebbero interamente sulle società.

Terza novità è l’introduzione graduale del “preventivo di bilancio”, che quando sarà pienamente in vigore eviterà il ripetersi di casi come quelli di Montegranaro, che già nell’estate 2013 aveva una situazione economica tale che non avrebbe permesso alla Sutor di partecipare al campionato, saranno intensificati i controlli della Comtec durante la stagione, con un inasprimento delle sanzioni per le società in ritardo sui pagamenti e soprattutto i club di serie A avranno “l’onere della prova”, ossia dovranno dimostrare di avere già dall’estate le risorse economiche per affrontare senza sorprese i mesi successivi, anche se in questa fase iniziale non saranno previste sanzioni per eventuali dichiarazioni non congrue.

E’ in casa Vuelle cosa bolle in pentola? Sono i giorni decisivi per il pacchetto degli italiani, con il giovane play Marco Spissu ad un passo da Pesaro, anche se c’è da battere la concorrenza di diverse formazioni di Legadue, dove il play sassarese avrebbe un ampio minutaggio garantito dalle regole per l’utilizzo obbligatorio degli under, vicinissimo alla Victoria Libertas anche Nicholas Crow, ala piccola che coprirebbe le spalle a Tommaso Raspino, mentre sembra ormai certa la permanenza in biancorosso di Andrea Bartolucci come quarto lungo. Più complicata la situazione degli americani, con Stefano Cioppi che avrebbe già individuato da un paio di giorni la sua prima scelta del quattro titolare (Rakeem Buckles, Florida International?), ma che non ha ancora ricevuto il nullaosta dalla dirigenza biancorossa per chiudere la trattativa, anche se nelle prossime ore la situazione si potrebbe sbloccare.

Nel frattempo non stanno arrivando le tanto attese buone notizie sul fronte sponsor, dopo la fumata grigia arrivata da Londra dove la parte italiana della Teamsysytem non è riuscita a convincere quella inglese ad investire massicciamente sulla Vuelle, anche se la ditta di software controllata da un fondo di investimento inglese che nel 2013 ha fatto registrare ricavi netti per 240 milioni di euro, sembra intenzionata ad aumentare il suo contributo. Rimane così sempre calda la pista che porta alla Consultinvest, con l’unico neo che la cifra messa a disposizione (350.000€ ?), consentirebbe al massimo di pareggiare il budget della stagione precedente (circa due milioni), ma in giro non è che ci siano così tante società con più soldi disponibili rispetto al passato. Non vi diciamo che questa sarà la settimana decisiva, perché è da oltre un anno che ogni weekend sembra quello buono per mettere il nome sulla maglia Vuelle, ma nei prossimi giorni il mercato in entrata biancorosso riempirà almeno un paio di caselle ancora vuote.

 

 

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