di _
16 maggio 2014
Francesco Torriani*
L’Agricoltura è ritornata al centro dell’agenda politica del nostro Paese e non solo. Non è un caso che il tema del prossimo Expò che si terrà a Milano nel 2015 avrà come tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. E’ sempre più evidente che fare agricoltura non significa produrre semplicemente materia prima (secondo il vecchio approccio industriale) ma un “bene alimentare” o un “servizio” alla persona e alla comunità.
Infatti, “fare agricolture” significa sempre più produrre salute, ambiente, socialità, cultura e quindi “benessere”. Promuovere la salute significa partire da una sana alimentazione; promuovere l’ambiente significa gestire il territorio in modo sostenibile, a partire dalle aree coltivate. Promuovere la socialità significa anche riappropriarsi/riconciliarsi con la campagna, con i ritmi della natura e delle persone a partire dalle situazioni di maggior fragilità. Fare cultura significa anche recuperare memoria delle nostre radici, della nostra storia e quindi del nostro legame con la “terra” che segna ancora profondamente la vita umana.
La nuova Politica Agricola Comunitaria nel confermare i tre obiettivi strategici di lungo periodo ovvero contribuire alla competitività dell’agricoltura, favorire la gestione sostenibile delle risorse naturali e incentivare uno sviluppo equilibrato delle zone rurali, ha individuato sei nuove priorità: promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole; incentivare l’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste; incoraggiare l’uso efficiente delle risorse per un’economia a basse emissioni di carbonio; promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
Nel nostro territorio comunale operano oltre 1.000 aziende agricole, gran parte delle quali a conduzione familiare, produzioni agricole di qualità e tipicità che sono il fiore all’occhiello della comunità fanese: vini doc (Bianchello del Metauro e Sangiovese Colli Pesaresi), olio extravergine di oliva dop (Olio Extravergine di Cartoceto), produzioni biologiche (pasta, cereali, legumi ecc.), produzioni cerealicole (in particolare frumento duro), orticole e altre produzioni originali. A questo si aggiunge un territorio rurale, patrimonio di tutti i cittadini fanesi, ancora in gran parte intatto. Ma occorre fare di più e meglio per evitare la marginalizzazione della nostra agricoltura. Di concerto con gli altri livelli amministrativi occorre promuovere una politica agricola che sappia mettere in campo strategie aziendali diversificate, a seconda delle dimensioni economiche aziendali e del mercato di riferimento, con l’obiettivo di intercettare quote di reddito che altrimenti andrebbero perse a vantaggio di altri soggetti spesso nemmeno inseriti nella comunità locale.
Nello specifico il PD e la Coalizione Fare Città per Massimo Seri Sindaco di Fano propongono di:
-
rilanciare la logica del tavolo verde con le associazioni agricole, inteso come momento di partecipazione alla programmazione delle iniziative di sviluppo rurale, di concertazione e quindi di verifica della sua attuazione ed efficacia in una logica comunitaria;
-
valorizzare le imprese agricole esistenti favorendo la loro propensione al mercato sia attraverso il sostegno ai progetti di filiera, che favoriscono l’aggregazione dell’offerta, che attraverso il sostegno ai progetti di multifunzionalità, a partire dalle “nuove” forme di commercializzazione, quali la filiera corta/vendita diretta e i farmers market/mercati comunali, fino alle fattorie didattiche e l’attività agrituristica;
-
sostenere l’inserimento dei giovani in agricoltura ed il ricambio generazionale attraverso una più incisiva divulgazione delle opportunità previste dal nuovo PSR e dall’Ismea anche attraverso l’istituzione di uno sportello verde gestito in collaborazione con le Organizzazioni Professionali Agricole;
-
favorire, nell’assegnazione dei terreni di proprietà del comune di Fano liberi da vincoli contrattuali, gli imprenditori, singoli o associati, capaci di sviluppare una progettualità multifunzionale e/o di filiera premiando l’imprenditorialità giovanile, l’adozione di tecniche di coltivazione biologiche e l’inserimento lavorativo di persone con fragilità.
-
promuovere e valorizzare le produzioni tipiche, di qualità e ogm-free, con una particolare attenzione anche all’agricoltura biologica, portatrice di un valor aggiunto sempre più in linea con le esigenze dei consumatori;
-
sostenere lo sviluppo dell’agricoltura sociale in particolare in collaborazione con il Terzo settore con l’obiettivo di favorire le reti di economia locale e l’inserimento lavorativo di persone con fragilità; l’agricoltura sociale può essere infatti uno straordinario strumento perché agricoltura e welfare si incontrino nella prospettiva di uno sviluppo armonico delle aree rurali. Non si tratta solo di contrastare l’esclusione sociale, ma di sviluppare reti comunitarie in grado di migliorare la qualità della vita e insieme creare i presupposti dello sviluppo integrato del territorio;
-
favorire lo sviluppo rurale del nostro territorio collegandolo anche con le politiche turistiche per valorizzare le eccellenze enogastronomiche e le imprese che svolgono attività agrituristica;
-
intensificare la collaborazione con l’Università Carlo Bo di Urbino, in particolare per i corsi universitari per materie tecnico-scientifiche in stretta correlazione con il mondo rurale;
-
riqualificare la parte non utilizzata dell’ex complesso direzionale della Centrale Ortofrutticola dell’Alto Medio Adriatico attraverso una progettazione partecipata allo scopo di dar vita ad un “Polo della sostenibilità e dell’ economia sociale”, luogo in cui fare sistema tra le diverse realtà impegnate nel vasto mondo della sostenibilità e della green economy, al fine d’incentivare l’ideazione, la progettazione e la promozione di nuove imprese “sostenibili” per rilanciare l’economia del nostro territorio.
-
supportare le aziende agricole al fine di garantire una gestione e un controllo efficace del territorio e la tutela del relativo patrimonio rurale, attraverso il miglioramento della viabilità rurale e l’affidamento di incarichi per la manutenzione delle strade (taglio dell’erba e potature delle piante), la pulizia dei fossi e canali di scolo per la salvaguardia del territorio da smottamenti, alluvioni e frane;
-
contribuire alla semplificazione burocratica, in particolare quella collegata con le pratiche regionali, e armonizzare l’interpretazione delle norme di settore tra le diverse amministrazioni pubbliche;
-
difendere il patrimonio agricolo e salvaguardare la disponibilità delle terre coltivabili dalla cementificazione e da ogni uso irrazionale e speculativo del territorio.
*Resp. Agricoltura PD/PU e Candidato al Consiglio Comunale di Fano
Lascia una risposta