di Redazione
16 maggio 2014
Fabio Arrigoni*
PESARO – Dopo una campagna elettorale basata sul nulla, una campagna fatta di tante parole ma senza sostanza, dopo innumerevoli passerelle elettorali in giro per la città di una tristezza infinita cercando di racimolare qualche voto dove possibile e dopo aver commissionato sondaggi segreti, che nessuno avrebbe mai dovuto conoscere e che lo danno in picchiata, il candidato sindaco Ricci, nonché presidente della provincia, chiama a raccolta i generali e i Big di partito a togliergli le castagne dal fuoco e salvargli la faccia per un elezione data per scontata mesi fa, ma che appare oggi più lontana. Venerdì arriverà Renzi a promettere e ripromettere cose che non potrà mai dare ma che spera facciano presa sui pesaresi: come un genitore che arriva a sostegno del figliuolo incapace di risolvere le situazioni spinose propinando paroloni e concetti astratti ma di effetto alle platee pur di essere convincente. Nel frattempo, Il sindaco uscente Ceriscioli e il candidato sindaco-presidente della provincia Ricci si spalleggiano l’un l’altro cercando l’ennesimo colpo di coda per uscire dall’empasse in cui sono sprofondati prendendo in giro ancora una volta i cittadini e presentando come miracoloso un accordo tra comune e provincia, che di miracoloso non ha proprio nulla poiché nato totalmente in famiglia. Infatti si parla di un “importante accordo” raggiunto attraverso due delibere, una comunale, e una provinciale che “Nel processo di valorizzazione dell’ex Bramante, vedranno ricadere i benefici della plusvalenza completamente a vantaggio della città di Pesaro” in quanto Ricci sostiene che l’immobile avrebbe un valore di quattro milioni di euro che grazie alla valorizzazione salirà a nove. Questa differenza, detta plusvalenza, servirà per coprire le spese di recupero e riqualificazione dell’ex tribunale, della torre libraria Oliveriana e delle aree di largo Moro e viale Trieste.” È chiaro che questi brillanti amministratori, pensano di avere a che fare con dei sudditi e non certamente con dei cittadini pensanti, ma cosi facendo commettono un errore madornale: Perché questo accordo è scaturito solamente a due settimane dal voto se è così vantaggioso e risolutivo per la città di Pesaro?
Se il suddetto accordo avesse portato tutti questi benefici economici tanto millantati, perché non è stato preso in considerazione nel periodo delle due legislature del sindaco Ceriscioli e della Presidenza della provincia Ricci? Dice Ricci:” Questo è un accordo che va tutto a vantaggio della città. Quel bene oggi non ha mercato e ha un valore di circa quattro milioni di euro, la valorizzazione che trovate in queste delibere, dà a questo bene un mercato, la valorizzazione è l’unico modo per avere strutture adeguate, inoltre questa operazione fa risparmiare al Comune anche sulla spesa corrente, perchè lo spostare mille mq di front office permette al Comune di risparmiare sugli affitti.”
Perché spostare mille mq di front office non è stato possibile risparmiando potenzialmente (a detta di Ricci) quantità consistenti di risorse in cinque anni? Sarebbero state risorse da poter essere reimpiegate per la città utilizzandole per la manutenzione delle strade, per un efficiente e utile piano di decoro urbano, o per le famiglie in forti difficoltà economiche con sfratto esecutivo….. Perché non è stato fatto prima? C’erano tempi, modi e condizioni; perché a due settimane dal voto? E vogliamo parlare dei costi di restauro e dei lavori necessari? Se per cinque anni non ci sono state le risorse necessarie per gli interventi basilari in città, da dove sbucano a quindici giorni dal voto per questo? E ancora: I problemi ciclicamente legati all’acquedotto? All’emergenza mai risolta della messa in sicurezza del territorio che paralizza puntualmente la nostra città durante le calamità? l’inadeguatezza delle infrastrutture sul nostro territorio e quant’altro sono dunque secondari? Da quanto tempo l’Oliveriana denuncia enormi difficoltà per mancanza di fondi? Se questo accordo tanto miracoloso, tanto sbandierato come la manna (ma impedito da chi?) fosse stato fatto prima e avesse portato tutti quei vantaggi tanto millantati dai nostri brillanti amministratori, probabilmente si sarebbe potuto operare sul territorio e per il territorio, invece che essere solo l’ennesimo provvedimento fine a sé stesso estratto dal cilindro solo ora per la disperata ricerca di un pugno di voti per poter continuare a mantenere il controllo e il potere in città.
*Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale
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