Un comitato per celebrare il quinto centenario della morte di Donato Bramante

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19 marzo 2014

BramanteFERMIGNANO – Un anno di celebrazioni per il più importante cittadino fermignanese: il pittore, architetto e letterato  Donato Bramante.

Il Bramante, al secolo Donino di Angelo detto appunto Bramante, sarebbe nato a Fermignano e precisamente a Ca’Melle o Ca’Bramante, come riportato in alcune stampe del 1600-1700 e dalla  ricostruzione dell’albero genealogico.

Nella cittadina di Fermignano è nato un comitato che si vedrà impegnato nella divulgazione e celebrazione del verbo artistico di uno dei più importanti  esponenti del Rinascimento Italiano con eventi di importante spessore.

Donato Bramante è nato nel 1444 a Monte Usdrubaldo, l’attuale Fermignano, morto a Roma nel 1514 e sepolto in San Pietro.

L’inizio della attività artistica del Maestro è stata nella Corte dei Montefeltro, dove non si esclude l’influenza di Piero della Francesca, ma anche che il Maestro sia entrato in contatto con Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Melozzo da Forlì e Luca Signorinelli, per citarne alcuni.

Lo spessore della vena artistica/intelettuale del Bramante darà prova di esistere una volta giunto a Bergamo (1477), per poi raggiungere i massimi livelli con l’arrivo a Roma(1499).

Medaglia BramanteTrasferitosi  nella Città eterna realizzerà importanti opere con l’assunzione di Giulio II alla cattedra di Pietro. Nel 1506 è a Bologna; nello stesso anno v’è la posa della prima pietra del pilastro detto “della Veronica” della Basilica di S. Pietro; nel 1507 è a Loreto, dove tornerà anche nel 1509.

La Cappella del Perdono nel palazzo ducale di Urbino, gli affreschi al palazzo del Podestà di Bergamo e quelli di Casa Panigarola, Santa Maria presso San Satiro, Santa Maria delle Grazie ed il Chiostro di Sant’Ambrogio a Milano, il duomo di Pavia, Santa Maria Nascente in Abbiategrasso, il complesso del castello sforzesco a Vigevano, Santa Maria della Pace e Santa Maria del Popolo a Roma, la basilica e il complesso del Belvedere e del cortile di San Damaso in Vaticano ed, infine, quel gioiello che è il tempietto di San Pietro in Montorio sul Gianicolo segnano le tappe più significative di questo ingegno proteiforme, di questo  genio marchigiano.

Il comitato nato per celebrare il quinto centenario della morte del Bramante vanta nomi di esperti di prim’ordine: Massimo Moretti, storico dell’Arte, Stefano Gizzi, soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche, Eugenia Ligi Luperti, rappresentante del Fondo Ambiente Italiano (FAI), Maria Rosaria Valazzi, soprintendente BSAE delle Marche e Mons. Davide Tonti, Vicario episcopale per la cultura e l’arte dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e l’assessore alla cultura del comune di Fermignano, Delfina Betonica e il Cavaliere Giulio Finocchi, collezionista di ritratti del Bramante e grande conoscitore della storia locale.

Il comitato creerà, come detto sopra, eventi di spessore nel biennio 2014-2015, ma ha già iniziato a celebrare l’illustre cittadino con l’inserimento di un’incisione  del 1700, che raffigura il Bramante, fornita dal Cav. Finocchi, come copertina di ElencoSi.

L’11 aprile saranno i 500 anni dalla scomparsa del pittore e verrà emesso un francobollo ordinario che sarà presentato sabato mattina in Comune a Fermignano.

Grandi consensi per la pubblicazione a cura della professoressa Anna Falcioni docente di storia all’Università di Urbino,che, attraverso uno studio durato più di 4 anni, ha rintracciato oltre sessanta documenti inediti incentrate su Bramante e sulla sua famiglia. Tali documenti ribadiscono da un punto di vista storiografico e documentario il grande legame tra Bramante e il suo territorio d’origine.

Gli eventi verranno resi noti dal Comitato nel corso dell’anno.

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