19 febbraio 2014
PESARO – Siamo arrivati ragazzi miei / Nel momento di stare in allegria o, per dirla con le parole del nostro poeta dialettale Odoardo Giansanti: “A sem riv ragazi mia / Tel mument da stè in ligria”. Quest’anno verrà celebrata la XXXV edizione del Rossini Opera Festival e le opere di Gioachino Rossini saranno, come di consueto, rappresentate in agosto. Non era così nel 1887, quando Pasqualon scrisse la sua poesia: “In pieno carnevale”. Nell’inverno di quell’anno presso il Teatro, vennero rappresentate tre opere di cui due del nostro Rossini e precisamente: “Il Barbiere di Siviglia” ed “Il Conte Ory”. La terza fu: “Dinorah” di Meyerbeer. Anche quest’anno potremo goderci Il Barbiere di Siviglia (11, 14, 17 e 20 agosto), per la direzione di Giacomo Sagripanti e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Tornando al carnevale di quel 1887, il poeta dialettale dei pesaresi Odoardo Giansanti scrisse: E’ arturned el carnevel / S’à da frìggia a set padel (E’ tornato il carnevale / Si deve friggere a sette padelle). Poi, dopo aver descritto alcune usanze carnevalesche dei pesaresi di quel tempo, racconta quello che gli è accaduto di ascoltare “ … giò pel Cors” (in fondo al Corso). Due signore conversavano ed una diceva: “Riverita, come sta, si è divertita /A teatro ieri sera?” . “O sì, à una gran maniera / Quella nobile cantante, / Ma mi piace più brillante / Quel che finge da barbiere, / Sembra proprio il suo mestiere; / Come la sa ben portare!, / Io starei senza mangiare / Per poterlo ben sentire, / MI fa proprio divertire; / Quando il veggo a presentare / Lui mi fa trasecolare”. L’altra le dice : “E la Dinorah A’ piaciuto a lei signora?”, / Le risponde: – Così, così, / Ma è più bello il Conte Ory”.
STEFANO GIAMPAOLI è il curatore del libro “Pasqualon – navigatore di sogni – Pesaro, storia in poesia”, Metauro edizioni
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