PESARO – Luca Veneziano, il vigile pesarese da sempre vicino al mondo dello spettacolo, vero pioniere della rivoluzione dei locali notturni romagnoli tra gli anni ’70 e ’80, è morto nel primo pomeriggio a Cortina. Stava camminando in un sentiero di montagna, intorno alle 14, con la moglie Giovanna, quando è stato colto da un malore fulminante. Vano ogni tentativo di soccorso, a nulla è servito l’intervento sul posto di una eliambulanza e un lungo tentativo di rianimazione. Il prossimo 6 febbraio avrebbe compiuto 55 anni. Appena 55 anni.
Luca Veneziano, al centro, insieme all’assessore Belloni. Sullo sfondo la sua amata Titanus
Uno choc indescrivibile per i suoi cari (i suoi anziani genitori e la figlia che lo aveva da poco reso nonno), per tutta Pesaro che lunghe ore, nel pomeriggio, ha rimpallato e respinto fino all’ultimo la notizia del dramma (confermata, però, quasi subito, dalla Municipale di Pesaro) e per quanti l’hanno apprezzato negli anni come vigile, puntuale, sempre sorridente, ligio al lavoro ma anche per chi ha avuto modo di conoscerlo senza divisa, su un palco, come presentatore o organizzatore di tantissimi eventi con la sua associazione di promozione sociale Titanus (ben 4 le edizione del Titanus Festival) da sempre vicino a Telethon, un impegno che gli è valso anche una onoreficenza del presidente della Repubblica. Nel 2012, con oltre 100 ore di canzoni cantate senza interruzione, è entrato nel Guinnes dei primati.
Aveva trascorso il capodanno a Fano, in compagnia di cari amici e della moglie, per poi raggiungere qualche giorno fa Cortina. Nonno da qualche tempo ma decisamente super dinamico: avrebbe compiuto gli anni il prossimo 6 febbraio. Difficilmente Pesaro scorderà il suo sorriso.
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Organizzatore di pullman per il pubblico nelle trasmissioni Mediaset più seguite: i pesaresi se lo ricorderanno quando, nel Grande Fratello 1, vicino al pizzaiolo Salvo Veneziano, appena eliminato, in studio comparve per abbracciarlo. La scorsa estate, a Cattolica, nell’ambito delle celebrazioni dei locali notturni degli anni ’80 più di un manifesto fotografico lo ritraeva presente, insieme a Jerry Calà, come pioniere della movida romagnola e della figura dei p.r.
Nato a Cesena e vissuto tra Cesena, Imola e Pesaro – come riporta un sito specializzato di discoteche -, ha avuto una solida formazione nelle discipline umanistiche e non ha mai circoscritto la sua sfera d’azione: intraprendente, innovatore di natura, è stato una fucina di idee.
E’ stato Veneziano a far nascere, nelle discoteche degli anni ’80, una nuova figura professionale che in gergo tutti chiamano ora: “Pi-Erre”. Fu il primo a lanciare la moda degli “Afroraduni” riuscendo nel primato di radunare tutti i migliori D.J. del momento e far mixare le loro scelte musicali per 24 ore no-stop.
In Spagna nel 1982 durante i Campionati del mondo di calcio vinti dall’Italia, rielabora la “movida” di Madrid e di Ibiza e la promuove con strepitoso successo in Italia.
Da giugno 1977 alla fine degli anni ’80, Luca Veneziano ha consacrato al successo le notti dei locali più fashion del centro e del nord Italia e per quanto riguarda la musica afro/funky ha promosso, tra le tante, anche le serate della Baia degli Angeli, del Napi, del Much More/Belfagor, del Melodj Mecca, del Vinavil e del grande Raduno DJ del Parco Autodromo Santamonica. Dal 1981 al 1988 ha ideato e diretto tutta la programmazione artistica del Boomerang Club, lo storico locale di Calcinelli (provincia di Pesaro) dove sono passati tutti, ma proprio tutti, i più grandi DJ afrofunky di tutti i tempi.
Luca Veneziano con Jerry Calà, giovanissimo, a Cattolica
Nel 1992 con un socio del Sinatra cafe ed altri amici decide di rivoluzionare completamente il settore delle discoteche con una idea molto ambiziosa: realizzare la discoteca più glamour d’Italia. Il 30 ottobre dello stesso anno, a Riccione, inaugurano il “Prince pleasure club”.
Un’accurata e appassionata politica di relazioni con i protagonisti dei grandi show televisivi lo porta a collaborare ad una iniziativa promossa da Maurizio Costanzo dal Teatro Parioli in Roma per la ricostruzione del ponte nel comune di Bagnasco, in provincia di Cuneo, distrutto dall’esondazione del fiume Tanaro nel dicembre del 1994.
Questa attiva partecipazione lo introduce ad un rapporto di collaborazione prima con il “Maurizio Costanzo show” e successivamente anche con “Buona Domenica”. La grande stima verso il famoso anchor man lo induce a costituire il “Maurizio Costanzo show official club” che accoglie al suo interno gli appassionati del talk show di tutta Italia. Attraverso ricerche e documentazioni, meeting e dibattiti promuove e approfondisce per un periodo gli argomenti trattati nel programma TV.
Il resto è storia recente: da una sua idea prende forma il progetto “Titanus” (quale tributo alla mitologia greca e soprattutto alla casa di produzione cinematografica più antica d’Italia della quale ha collezionato un numero considerevole di locandine originali di films degli anni ’70) con cui realizza progetti mirati a tutto quanto fa cultura, arte e spettacolo.
Con la sua scomparsa Pesaro perde un trascinatore, un punto di riferimento per lo spettacolo, una figura capace di regalare sogni.