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5 dicembre 2013
Massimo Seri*
FANO – Caro Hadar, mi sto accorgendo che se lo facessi rischierei di passare il tempo a rispondere a tutti quelli che, bontà loro e timore mio, mi vedono, non so perchè, al centro dei loro pensieri, via via che s’avvicinano le amministrative. I più li lascio educatamente dire ed esprimersi, come è giusto che sia, ma non replico. Adesso, però, leggo che anche tu sei tentato dai toni gladiatori, purtroppo. Non me lo aspettavo dal Nuovo che avanza. Ma tant’è, sento che devo riponderti. Ringrazio, quindi, pure te di questa attenzione… Ma, leggendoti, mi permetterai di muoverti qualche garbato appunto. Dovrei dimettermi…..tu dici. Perchè allora non inizi tu da consigliere comunale, visto che sei pure tu, ora, entrato nel confronto politico per essere sindaco della nostra amata Fano. Altresì credo che tu debba anche chiarire con te stesso perchè parli della poltrona più ambita della città. Ahi! le parole a volte fuggono e s’inchiostrano maliziose. Il Nuovo che avanza parla anche lui forse il vecchio linguaggio delle poltrone?! Spero di no.
E’ stato sicuramente un lapsus e non una voce dal sen fuggita, come poetava qualcuno. No, così non va, Hadar. Non esiste un Nuovo che usa parole vecchie. Forse è meglio parlare di servizio reso alla comunità. Dovresti anche parlare di più e meglio su come mettere insieme valori, interessi, bisogni ed ideali. Accampi l’onore di aver da subito presentato il programma elettorale. Benissimo. Ma qui non siamo a scuola, dove presentare per primo il compito alla maestra poteva essere un segno di distinzione per i compagni di classe. Sono i contenuti del tema che la maestra leggerà a fare la pagella! E ti è certo chiaro che la maestra saranno i nostri concittadini che, anzichè la pagella, ci darannno o no tra qualche mese il voto. Ma redigere un programma per una comunità di oltre sessantamila abitanti non è fare un compito in classe. Lo sto constatando giorno dopo giorno, incontro dopo incontro, assemblea dopo assemblea, quanta dedizione, pazienza, sintesi ci vogliono per farlo. La transizione che vive Fano, infatti, e che viene anche fuori, perchè non si può pensare che tutto avvenga ed abbia causa dentro mura cittadine, ha bisogno di un percorso di ascolto e di pazienza ed anche di sincerità non da poco. Un piccolo appunto più marcato mi viene da fartelo quando leggo anche da te polemiche stravecchie ed insincere e non rispettose dell’avversario. Quasi identiche al vecchiume che aborri, come diceva qualcuno. Ma siccome penso invece che tu abbia un’ autentica passione civile per la tua comunità e legittime ambizioni di servirla, con o senza poltrona, lascia stare i professionisti del discredito gratuito e dai spazio alle idee. Auguri. Il tuo concittadino, Massimo Seri
*candidato sindaco di Fano
..Vabbè. tante parole inutili per dire che non si dimette!
strano!
d’altronde è del PD!
E l’altro delle 5stalle