5 dicembre 2013
PESARO – Vi abbiamo proposto, giovedì, una stupenda foto di Enrico Manna, un ricordo delle sfide playoff tra Pesaro e Caserta, con Sandro Dell’Agnello, oggi coach della Vuelle, allora in maglia bianconera.
Oggi, pensando che domenica la Victoria Libertas ospiterà la Virtus Roma allenata da coach Luca Dalmonte, vi offriamo un ricordo affidato a un grande avversario, Ricky Mahorn. Una bella carriera Nba, tra Washington, Detroit e Philadelphia, il ricchissimo intermezzo romano, nel 1991/92, con Il Messaggero, quando la Virtus era proprietà del Gruppo Ferruzzi, poi il ritorno in Nba, ai Nets e ancora Detroit e Philadelphia. Quindi la carriera di allenatore. Oggi, Ricky è analista dell’emittente radiofonica che segue i Pistons.
Ricky, che è un vero gentiluomo, anche se ha fatto parte dei terribili Bad Boys, i cattivi ragazzi di Detroit, con John Salley, Dennis Rodman, Bill Laimbeer (che fu compagno di Ario Costa a Brescia) e altri Pistons, giovedì sera era a Miami, all’AmericanAirlines Arena, dove i Pistons erano ospiti degli Heat.
Lorenzo Scatigna, che era accreditato per la partita e parlare con Gigi Datome, ha incontrato Ricky nella Hospitality della Sala Stampa e ha salutato Mahorn, molto felice di essere riconosciuto da un italiano, da un pesarese.
Ricky ha ricordato le sfide all’allora Scavolini, la finale di Coppa Korać vinta dai romani, a Pesaro, dopo che la gara di andata si era conclusa in perfetta parità.
“Abbiamo parlato – racconta Lorenzo da Miami – dei vecchi tempi a Roma, di Dino Radja e Andrea Niccolai, ma anche di Alessandro Fantozzi e coach Di Fonzo, della Scavolini di Workman, Daye, Costa e del capitano, che aveva un cognome bellissimo: Walter Magnifico…”.
Mahorn ha fatto una grande risata ricordando il cognome di un altro giocatore, che per lui è davvero bizzarro: quello di Gregor Fuck…A, come lo pronuncia Ricky, che non ha dimenticato la clamorosa prestazione di Fausto Bargna, che – purtroppo – trascinò Il Messaggero alla vittoria a Pesaro e alla conquista della Coppa. Per la cronaca, Mahorn e Radja festeggiarono il successo con un gavettone sulla testa di un giornalista romano che aveva la postazione dietro la panchina ospite in Viale dei Partigiani.
Racconta ancora Lorenzo che Mahorn è “Davvero uno spasso. E pensare che era un Bad Boy. Ora al massimo lo è solo a tavola”.
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