di Redazione
5 dicembre 2013
FOSSOMBRONE – “Fa bene alla salute e può dare più reddito agli agricoltori”. Si chiama goji l’ultima pianta adottata dagli agricoltori della provincia. L’ha presentata la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, in convegno che si è tenuto a Fossombrone alla presenza di docenti universitari ed esperti del settore
Come ha spiegato il direttore della Cia provinciale Gianfranco Santi, “il goji è una pianta originaria del Tibet ma che sta arrivando anche in Italia e, visto l’eccezionale interesse suscitato fra i consumatori, la stiamo diffondendo anche sul nostro territorio provinciale. Si tratta infatti di bacche che hanno una straordinaria quantità di antiossidanti e non solo: tra le proprietà salutistiche, questa pianta consente di stabilizzare la pressione sanguigna e quindi porta benefici alla virilità.
Dato questo successo di mercato, oggi il goji può rappresentare una fonte di reddito in più per i nostri agricoltori, fra le categorie più colpite dalla crisi”.
“Il goji fruttifica al terzo anno – ha continuato Santi – e in provincia esiste già in alcuni vivai. Le piante costano 12 euro l’una e sul mercato il prodotto può arrivare anche a 40 euro al chilo. La produzione media va dai 40 ai 60 quintali all’ettaro: dal punto di vista economico è molto redditizio”.
L’incontro rientrava nel ciclo programmato dalla Cia e dedicato ai “cibi funzionali“, ovvero a quei cibi – come il topinambur e l’orzo – che possono essere salutari alternative soprattutto per chi non tollera alcuni alimenti, come nel caso dei diabetici. Alla mattinata hanno partecipato Almerino Mezzolani, Assessore alla Sanità Regione Marche, il professor Franco Canestrari dell’Università di Urbino, e il presidente di Camera di Commercio Alberto Drudi, che ha auspicato come la diffusione di queste nuove varietà possa rappresentare un vantaggio per la salute e per il tessuto economico territoriale.
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