Provincia, l’incontro in via Gramsci tra Matteo Ricci e Laura Boldrini

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29 novembre 2013

Matteo Ricci e Laura Boldrini

Matteo Ricci e Laura Boldrini

PESARO – L’incontro tra Matteo Ricci e la presidente della Camera Laura Boldrini avviene nel tardo pomeriggio, in via Gramsci, dopo la visita in mattinata a Villa Fastiggi per l’inaugurazione della scuola primaria senza barriere architettoniche (per leggere clicca qui) ma anche dove Fn ha fatto trovare un fantoccio insanguinato (per leggere l’accaduto clicca qui e per leggere le reazioni clicca qui). Un colloquio istituzionale, nell’ufficio del presidente della Provincia, che passa in rassegna i nodi del territorio. Si inizia con crisi economica, lavoro, sostegno alle imprese. Si prosegue con emergenza maltempo, dissesto idrogeologico, fondi europei. La presidente della Camera si informa, fa domande e vuole approfondire i temi. Ricci, affiancato dal presidente del consiglio Luca Bartolucci, chiede una sponda su due fronti: «I nostri parlamentari, sia alla Camera che al Senato, stanno seguendo la questione del maltempo e le altre emergenze legate alle calamità subite. Chiediamo che, sia sulle risorse che sul patto di stabilità, ci sia la possibilità di tamponare almeno sul lato dei danni che abbiamo avuto».

 

La stretta di mano tra Matteo Ricci e Laura Boldrini

La stretta di mano tra Matteo Ricci e Laura Boldrini

Seconda questione: per Ricci «è necessario, nel dibattito parlamentare, affrontare il tema della gestione della riforma delle Province. Bisogna definire le norme transitorie per il 2014. Altrimenti il passaggio ad ente di secondo livello diventerà impossibile e i Comuni andranno in difficoltà». Una via, secondo Ricci, può essere «bloccare i tagli per il 2014, oltre a togliere le sanzioni per un anno sul patto di stabilità. Altrimenti nessuno riuscirà a fare i bilanci». Boldrini è colpita dal lavoro del Centro Antiviolenza dell’ente, prima di soffermarsi sulla visita odierna a Lucia Annibali, apprezzata dal presidente della Provincia. «Lucia è una grande figura – dice la presidente della Camera -, un simbolo. Incarna la battaglia delle donne consapevoli, che dal dolore più profondo e dal male fanno uscire una nuova vita improntata all’emancipazione. Basta con le violenze mascherate da amore». Ascolta, raccoglie e assicura che i contatti col territorio saranno mantenuti. Scambio finale di doni.

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