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20 novembre 2013
Arcangeli Fabiano*
Forse ai più distratti può essere passata inosservata la notizia che, la giunta comunale, rimandando a data da destinarsi l’odine del giorno di martedì 19, riguardante le norme per l’ammissibilità del quesito referendario proposto dalla nostra lista civica “Solo Pesaro” contro l’ospedale unico a Fosso Sejore, ha di fatto commesso un inquietante attacco alla democrazia popolare.
In gergo politichese, rimandare a data da destinarsi equivale dire il mese del mai.
La cosa grave non è tanto lo slittamento del referendum in oggetto (trattasi infatti di un referendum, di tipo consultivo e quindi con nessun valore esecutivo), ma la negazione di un diritto popolare di esprimersi liberamente attraverso uno strumento democratico.
Non a caso il termine democrazia affonda le sue radici nella cultura ellenica e tradotto letteralmente significa (dèmos): popolo e (cràtos): potere quindi “governo del popolo”, ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall’insieme dei cittadini.
Che cosa diranno ora gli onesti elettori del Sig Ceriscioli, visto che questo diritto fondamentale, viene leso con una decisione ignobile, da quella parte politica di sinistra che al grido di “o’ bella ciao” si è sempre dichiarata a difesa dell’esercizio democratico tanto da inserirlo nel suo simbolo (PD) e che ha da sempre combattuto quei principi di assolutismo e totalitarismo che caratterizzarono il fascismo ?
Decidere arbitrariamente di togliere la voce al popolo e di conseguenza la sovranità di poter esprimere il proprio pensiero ai cittadini, non richiama forse a quel tipo di politica che avete sempre osteggiato ?
Mi dispiace farglielo notare caro sindaco, ma il messaggio che state mandando è chiaro, il volere di pochi prevale sempre sui bisogni della collettività, e mi creda questa non è demagogia ma puro realismo.
A questo punto non mi rimane che citare una massima di Henry Louis Mencken, giornalista e saggista statunitense del secolo scorso: “Se l’esperienza ci insegna qualcosa, ci insegna questo: che un buon politico, in democrazia, è tanto impensabile quanto un ladro onesto”.
*Coordinamento “Solo Pesaro”