Una ripresa senza occupazione: lo dicono i dati Ires Cgil e Inps

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14 novembre 2013

PESARO - Dai dati dell’Inps elaborati dall’Ires Cgil emerge che nella provincia di Pesaro, nel mese di ottobre 2013, sono state richieste e autorizzate 22.6412 ore di cassa integrazione ordinaria.

Nello stesso mese le ore di straordinaria sono state 190.300 e per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga sono state richieste e autorizzate 115.815 ore.

Il settore della meccanica, si conferma anche per questo mese quello con maggiori difficoltà. Le ore di cassa ordinaria richieste sono state infatti 6.998.

Per quanto riguarda la Cig straordinaria, che implica una difficoltà strutturale dell’azienda, i numeri purtroppo indicano aumenti consistenti.

Il settore più colpito è quello della meccaniche che, insieme al legno rappresentano gli assi portanti del nostro sistema produttivo.

Infatti, a ottobre sono state autorizzate 65,705 ore con un incremento pari al 31,1%.

Purtroppo questo dimostra la grave sofferenza in cui versano ancora oggi le nostre aziende, e che la ripresa di cui tanto si dice dal nostro osservatorio sembra ancora lontana per quel che riguarda la l’occupazione.

A sorpresa, sempre in merito alla Cigs si registra un boom nel settore lapidei con ben 55.120 ore, anche il tessile registra dati negativi con un ricorso pari a 20.640 ore.

Sulla Cig in deroga le ore totali autorizzate sono state 11.5815.

Per Loredana Longhin, segretaria confederale provinciale: “Ancora una volta i dati elaborati dal nostro istituto di ricerca indicano che sul fronte dell’occupazione non c’è il minimo segnale di ripresa. Tutt’altro. Tutti gli indicatori (livello di disoccupazione, numero di assunzioni e di licenziamenti) ci dimostrano che i timidi segnali di ripresa non sono collegati all’aumento dell’occupazione, si tratta pertanto di una “ripresa senza occupazione”.

Dopo sei anni di crisi è necessario un segnale forte di discontinuità da parte del governo e serie politiche di rilancio dell’economia, del lavoro, e dei redditi.

Per questo domani saremo in piazza insieme a Cisl e Uil per lo sciopero generale proclamato dalle tre sigle affinché venga rivista la legge di stabilità che di fatto non migliore le condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani precari, degli studenti.

Una manovra che di fatto non è una manovra perché lascia irrisolti tutti problemi veri del Paese.

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