14 novembre 2013
Marc Marquez, ultimo atto. Cioè, prima di andare meritatamente in vacanza, il giovane fenomeno del motomondiale si confessa a cuore aperto. Lo fa ai microfoni discreti dell’ufficio stampa del suo team e finalmente può sentirsi sereno, non assillato dalle sveglie mattutine, dai giorni di test di prove, di aerei da prendere, di alberghi da scoprire, di orde di giornalisti, cameramen, tv, siti online che gli hanno dato la caccia per tutto l’anno. I riflettori adesso si sono spenti e Marc finalmente tira un sospiro di sollievo.
E’ il momento di tirare le somme, di capire che annata fantastica è stata, di comprendere che talento è unito alla sua straordinaria capacità di lavorare e imparare.
Tuttavia, Marc resta umile, continuerà a portare il caffè ai suoi meccanici (come ha fatto quest’anno, segno di un legame inossidabile che porta solo buoni risultati) e non ha nessuna intenzione di farsi distrarre perché sa benissimo non ci sarà spazio da ora in poi per il relax, se si vuole restare in cima al mondo.
Cominciamo con le domande.
Qual è stato il tuo primo pensiero il lunedì dopo aver festeggiato il titolo ?
“Abbiamo avuto un po’ di festa, ma sempre con moderazione, perché martedì ci aspettavano i primi test della stagione 2014. Ho fatto fatica a prendere sonno, me ne stavo con la testa sul cuscino e gli occhi sbarrati, a pensare che effetto mi faceva essere campione del mondo. Ma pensare a occhi aperti è una cosa che faccio tutte le sere quindi posso dire che non è cambiato molto. Alla fine sono sempre lo stesso”.
Però sei su tutte le copertine di giornali e riviste internazionali…
“Vedere tutta la copertura mediatica è davvero impressionante. Ho anche ricevuto molti messaggi di congratulazioni via Twitter da altri atleti e celebrità. Avevo la pelle d’oca! Prima non mi rendevo conto di quanto fosse importante essere Campione del Mondo MotoGP . “
Quali i messaggi che ti sono più piaciuti?
“Quelli di familiari e amici che sono sempre stati al mio fianco, che mi sostengono. Ma apprezzo ogni complimento che ricevo”.
Hai parlato con Nakamoto domenica prima di uscire in pista?
“Sì. E mi ha parlato serio serio, cosa che raramente abbiamo fatto in tutta la stagione. Mi ha detto: per favore oggi usa la testa. E ho pensato che se il capo mi parlava così c’era una ragione!”.
Chi è stato più stupito di questo successo? Tu, i tuoi genitori, i tuoi fratelli, i nonni, gli amici?
“Difficile da dire, penso che il meno colpito da tutto questo sono stato io, perché sono sempre stato molto bravo a gestire la tensione e a mantenere i piedi per terra”.
Tua madre Julià e tuo padre Roser dicono che su una cosa non transige in casa: i fratelli devono pulire la propria stanza. Lo stai ancora facendo adesso che sei campioni cambierà qualcosa?
“Certo, dobbiamo pulire la nostra camera e rifarci il letto. Ma non è finita, perché io apparecchio anche la tavola per il pranzo, mentre mio fratello Alex sparecchia. A casa Marquez funziona sempre così da sempre”
Cosa hai detto ai tuoi genitori che hanno fatto tanto per farti arrivare a questo livello?
“Non ho fatto altro che ringraziarli: un pilota può essere bravo, ma se non dispone di una squadra e di una famiglia che crea l’atmosfera giusta intorno a te è molto difficile, quasi impossibile, vincere un titolo o diventare un buon professionista”.
Pensi di aver imparato tutto quest’anno dopo una stagione così esaltante?
“Ci sono sempre tante cose da imparare. Logicamente quando sei agli inizi assorbi la maggior parte delle nozioni, ma il bello è che ogni anno che passa guadagni esperienza. Pedrosa e Lorenzo lo fanno da più tempo di me, quindi sarà ancora più difficile batterli dalla prossima stagione”.
Credi di aver dato una scossa a tutta la MotoGp?
“Se un anno fa avessi detto che sarei diventato campione del mondo, mi avrebbero dato del pazzo. Ma il nostro lavoro adesso non cambia: abbiamo sempre fatto così e io ho la motivazione per dare il cento per cento e spingere al limite”.
Il tuo arrivo in MotoGP segnerà l’inizio di una nuova era o un cambio della guardia?
“Abbiamo vinto il titolo, ma l’inizio di una nuova era dipende da più di un pilota, non da uno solo . Quest’anno è toccato a me, ora Pol (Espargarò) e Scott (Redding) si preparano a fare il salto. C’è sempre un gran bel movimento di giovani talenti e, quando arriviamo, vogliamo dimostrare il nostro valore. Difficile dire se sarà una nuova era, siamo tutti ancora molto giovani. Aspettiamo”.
I primi test per il 2014 non sono andati male.
“La valutazione complessiva è molto positiva. Ho trovato ai box due prototipi su cui lavorare, ieri abbiamo lavorato su quella dove mi sono sentito più a mio agio e scoperto le cose che possiamo migliorare. Sarà la base che useremo nei test di Sepang”.
Lunedì nei box hai trovato i tuoi nuovi tecnici con l’uniforme del team.
“E per me è stata una grande gioia. Alcuni di loro hanno lavorato con me da quando avevo 11 anni ed essere di nuovo con loro è un sogno che si avvera. Ora dobbiamo dimostrare di essere una buona squadra”.
Le prime impressioni?
“Si vedeva che erano tesi più del solito. Sono stato molto calmo perché loro hanno un sacco di lavoro da fare , molto da imparare. Ma ho già visto che tra il primo giorno e l’ultimo giorno hanno migliorato molto: questo inverno dovranno andare in Giappone per un corso intensivo. Solo dopo sapremo se sapranno rimontare la moto a occhi chiusi, come ogni buon meccanico!”.
Ma è vero che non ti piace il mare?
“Vado al mare il meno possibile. Se c’è una ragazza e devo accompagnarla, però, non mi tiro indietro!” (ride)
Hai già deciso cosa farai durante le vacanze?
“Non ho pensato a niente, ma dovrò trovare un po’ di tempo per rilassarmi, questo è sicuro”.
Il primo impegno sarà dopodomani.
“Sì , so che il mio fan club sta preparando per sabato una grande festa, con una sfilata per le vie di Cervera . Pensate: potrò festeggiare il titolo senza l’assillo di dover pensare che il giorno dopo ci sono i test da fare. Che bello!”.
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Grande intervista, bellissima la prima foto e l’umiltà del nuovo campione del mondo. Si forse la MotoGp sta cambiando con un nuovo campione che impressiona per la sua normalità giù dalla sella ma che in sella non finisce di stupire.
Ho bene in mente quando Rossi e il suo fan club, dopo la conquista del primo mondiale, organizzarono in un ristorante di Tavullia una mega tavolata e Valentino-con tanto di grembiule, servì a tavola i commensali. Indubbbiamente due grandi campioni
Certo Bta due grandi campioni ma uno è autentico, naturale, l’altro……