Dopo le esondazioni di Candigliano e Burano, l’appello delle imprese: “Adesso basta, ci pensiamo noi a ripulire i nostri fiumi”

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13 novembre 2013

ACQUALAGNA – Non vogliamo unirci al coro dei “noi l’avevamo detto”, né alimentare quella sorta di sciacallaggio mediatico che anima qualcuno smanioso di apparire sui giornali all’indomani di calamità come quelle che hanno segnato anche questa volta la nostra provincia. Ci riferiamo in particolare alle recenti esondazioni dei fiumi dell’entroterra ed in particolare del Candigliano al Furlo e del Burano in zona Cantiano.

 

Oscar Moretti, presidente CNA di Cagli

Oscar Moretti, presidente CNA di Cagli

Come CNA e rappresentanti delle imprese di quella zona, vogliamo sì individuare responsabilità di quanto è accaduto ma essere anche propositivi e dare il nostro contributo in termini pragmatici, così come abbiamo fatto in tempi non sospetti. Come?

 

A spiegarlo è Oscar Moretti, presidente della CNA di Cagli. “Abbiamo presentato a suo tempo una osservazione al Piano Cave regionale che prevedeva la possibilità da parte delle nostre imprese di costruzioni di ripulire l’alveo dei fiumi in cambio di materiale inerte e di risulta”.

 

“Si tratta di un intervento a costo zero che avrebbe consentito di ripulire gli argini ed il letto dei fiumi e di mettere in sicurezza i tratti più pericolosi dei corsi d’acqua”. “Una soluzione semplice – precisa Moretti – rispettosa dell’ambiente che avrebbe permesso di raggiungere più risultati. Quali? Primo: la messa in sicurezza dei fiumi; secondo, l’utilizzazione del materiale inerte proveniente dalla ripulitura degli alvei dei corsi d’acqua locali per le imprese del settore costruzioni, a km zero; terzo, un minor impatto ambientale derivato anche dalla non utilizzazione di inerti provenienti da cave tradizionali o dalla movimentazioni di ghiaie dall’estero”.

 

“Purtroppo – aggiunge Fausto Baldarelli, responsabile provinciale dell’Unione Costruzioni della CNA – la Regione Marche, pur recependo le proposte, non ha dato un seguito amministrativo e legislativo alle osservazioni al Piano Cave. Ed ecco, puntuale ci ritroviamo ancora una volta a fare i conti con un altro disastro annunciato che rischia di ripetersi se non si provvederà in qualche modo ad intervenire con urgenza. Altre copiose precipitazioni sono previste infatti nei prossimi giorni. Come CNA sollecitiamo pertanto la Regione a recepire le nostre osservazioni”. “Ad Ancona – conclude Oscar Moretti – prendano pur esempio dall’Emilia Romagna. Quella proposta di riutilizzo degli inerti dagli alvei dei fiumi è già operativa in Valmarecchia e sta dando ottimi risultati”.

 

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